Balneazione e crisi idrica a Latina, le ordinanze di Coletta

Pubblicate oggi all’albo pretorio del Comune di Latina due ordinanze a firma del sindaco Damiano Coletta relative al divieto di balneazione in alcuni tratti della costa e di utilizzo di acqua potabile per consumo diverso da quello “umano”.

Nel primo caso la disposizione, controfirmata dal dirigente Francesco Passaretti, fa fede al decreto del presidente della Regione Lazio dell’11 maggio scorso che indicava per la stagione 2017 i tratti da interdire alla balneazione in tutto il territorio di competenza. Dunque, in base alla ricognizione del servizio Ambiente del Comune di Latina indicata nella delibera, il divieto di balneazione per la stagione in corso vige in tre punti della Marina: all’altezza del fiume Astura, al confine di Nettuno, per 160 metri a destra della foce, a Foce Verde in prossimità della foce del canale delle Acque Alte (Canale Mussolini) per 200 metri a sinistra e 400 a destra e a Rio Martino, al confine con il Comune di Sabaudia, per 200 metri a sinistra della foce del canale. Protocollo 85436 del 22 giugno 2017.

La seconda ordinanza è motivata dalla prevenzione del rischio di crisi idrica dovuta dal maggiore consumo di acqua e dalla parallela siccità che si riscontra nel periodo estivo. Per queste ragioni il sindaco, congiuntamente al dirigente Passaretti, vieta: l’utilizzo dell’acqua per usi diversi da quelli indicati nel contratto di fornitura; l’utilizzo dell’acqua potabile per riempire le piscine: di attingere l’acqua dall’acquedotto per irrigare orti, giardini, lavare strade, selciati e per qualsiasi altro utilizzo non strettamente riconducibile all’uso umano; di prelevare l’acqua da fontane pubbliche per usi non potabili e per usi non diretti ed immediati per riempire cisterna o botti, per rifornire locali privati mediante l’utilizzo di tubi di gomma.