Parcometri rotti e incappucciati sul lungomare. Alleanza per Latina: multe illegittime e danno erariale

Parcometri fuori servizio a Latina, nel tratto di lungomare tra Capo Portiere e Rio Martino. Il gestore Atral ha incappucciato le macchinette e affisso un avviso che invita gli utenti a premunirsi del biglietto presso il punto vendita sito a Capoportiere oppure utilizzando i parcometri nei pressi del camping Rio Martino o nei pressi della postazione del primo chiosco.
“Ha del surreale la situazione dei parcheggi a pagamento nel lato del lungomare che va da Capo Portiere a Rio Martino – commenta Alleanza per Latina – Un tratto già gravato dalla mancanza di chioschi e servizi per la balneazione e ora reso ulteriormente disagevole alla fruizione di turisti e cittadini dalla tragicomica organizzazione del pagamento della sosta.
Le indicazioni che svettano sui parcometri fuori uso in quel tratto di strada danno il senso di quanto sia trascurata la Marina di Latina che si fregia della bandiera blu.Ci domandiamo, come sia possibile chiedere a chi si parcheggia di percorrere a pedi distanze così lunghe sotto il sole, da un capo all’altro di quel tratto di lungomare per acquistare il tagliandino per la sosta, quando forse basterebbe impiegare dei giovani a fare i biglietti per ovviare al problema”.
Alleanza per Latina sostiene “che eventuali multe, anche e soprattutto per la mancanza della possibilità di pagare con il bancomat o con altre forme di moneta elettronica come da recenti orientamenti della giurisprudenza italiana, verranno presto dichiarate nulle”. “Tutto questo – commenta il nuovo movimento – con grave danno per le casse comunali e con responsabilità certa e appurata degli amministratori che potrebbero anche venire chiamati a rispondere di danno erariale nei confronti della nostra città. Leggiamo spesso le ripetute giustificazioni da parte di Lbc, che si difende dalle accuse di chi gli contesta il degrado in cui ha fatto piombare la nostra amata città, adducendo la mancanza di fondi nelle casse comunali, ma come dimostra anche questa vicenda non ci pare che Coletta e i suoi brillino per inventiva nel recupero delle risorse”.