Latina delegata per il Lazio al congresso internazionale di Slow Food in Cina

Al VII congresso internazionale di Slow Food, in programma dal 29 al 1° ottobre a Chengdu in Cina, delegata per la Regione Lazio è stata nominata Sara Guercio, fiduciaria della Condotta Slow Food di Latina, che accoglie con entusiasmo e rinnova l’impegno sul territorio per riaffermare con forza l’importanza del “diritto a un cibo buono, pulito e giusto per tutti”.

Si tratta di un riconoscimento importante e gratificante per il proficuo lavoro svolto in questi anni dalla Condotta Pontina, e nella lungimirante ottica di rinnovamento della classe dirigente voluta e ribadita dal fondatore Carlo Petrini, anche nell’ultimo consiglio nazionale svoltosi a Pollenzo il 17 Giugno scorso.
“Il primo obiettivo del Congresso Internazionale, è quello di discutere le prospettive politiche del movimento Slow Food: sarà un fondamentale momento di riflessione e di stimolo per il futuro dell’associazione. Il documento congressuale, intitolato ‘Cibo per la mente’, è il frutto delle visioni e delle progettualità che abbiamo incontrato nel corso di questi anni viaggiando tra convivium, Comunità di ‘Terra Madre’ e progetti avviati nei cinque continenti. Il nostro movimento vive un momento di riflessione importante, così come ci impone la realtà in cui viviamo e i tempi difficili che stiamo attraversando. Essere attori del cambiamento –oggi – significa operare in una comunità globale che è fluida e che ha bisogno di liberarsi dalle strutture esclusive e limitate dei vecchi modelli per abbracciare in maniera completa e inclusiva la diversità del mondo. Noi come Slow Food dobbiamo farne la nostra bandiera. Dobbiamo porre al centro innanzitutto la biodiversità alimentare, che ha sempre rappresentato il nostro campo prediletto di azione, senza dimenticare le diversità culturali e sociali che mai come oggi, ci chiedono di essere salvaguardate e comprese. In un momento storico in cui paure e diffidenze alzano muri reali e virtuali, noi dobbiamo avere la capacità di essere interpreti e promotori della diversità, in primis nelle nostre strutture, che sempre più dovranno essere aperte e inclusive, accoglienti e capaci di aggregare intorno ai cardini del ‘Buono, Pulito e Giusto’. Ci apprestiamo a vivere un Congresso storico, in cui dovremo affermarci una volta di più come soggetto politico del cambiamento globale, come realtà capace di aggregare intorno all’idea che dal cibo possa nascere veramente un processo di inversione di tendenza di un sistema che oggi non funziona, riaffermando con forza l’importanza del diritto a un cibo buono, pulito e giusto per tutti”.