Un tè con l’autore. Incontriamo Silvana De Mari

Benvenuti a questo nuovo appuntamento con Un tè con l’autore.

Oggi conosceremo meglio Silvana De Mari , un’autrice a me molto cara e di cui vi avevo già parlato in questo  post .

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foto dal web

Silvana benvenuta e grazie per avere accettato di essere mia ospite. Lei si definisce un medico che scrive. La scrittura è una cura per se stessa o una terapia per chi la legge?

Entrambe le cose. La narrazione è il sistema più antico ed efficace per modificare i neurotrasmettitori di che legge o ascolta, ma le emozioni deve provarle anche chi scrive.

Scrive libri per ragazzi. Crede che siano un efficace strumento educativo? 
Ne sono sicura. Oltretutto quello che abbiamo letto a 12 anni lo ricordiamo per la vita.

Come si parla ai giovani d’oggi? Come si arriva ai loro cuori ? Ma, soprattutto, come si avvicinano i giovani alla lettura ? 
Alternando struggente e esilarante: è necessario saper far ridere e commuovere. E parlare di coraggio e speranza.

silvana de mari 1Ferisce più la parola o più la spada? 
In teoria la spada, il mitra più della spada, la cintura esplosiva più del mitra.
Ma ci sono parole maligne che si sono propagate e hanno portato la follia e i morti sono stati milioni.
L’effetto delle parole può essere anche il Male.

Spesso ci si chiede , appassionandosi alla lettura di un libro, come abbia fatto lo scrittore ad inventare quella data storia , se scrittori si nasce o si possa diventarlo . 
 
Tutti nasciamo potenziali raccontatori di storie.
Se cominciamo a scrivere la nostra capacità narrativa aumenta.
Le idee vengono scrivendo, una concatenata all’altra.
Mi piacerebbe conoscere il percorso di vita che l’ha portata a decidere di scrivere . silvana de mari 3
Ho cominciato a scrivere a diciannove anni, dopo aver visto Brancaleone alle Crociate, film straordinario che rappresentava un eroe straordinario, Brancaleone, che per certi versi aveva alcuni tratti di cialtronaggine, ma era comunque un coraggioso e un giusto, con un linguaggio, creato mischiando dialetti meridionali con un latino molto maccheronico e un italiano arcaico, che era un gioiello.
In quell’occasione ho scritto le prime trenta righe di un racconto, Il Cavaliere, la Strega, la Morte e il Diavolo, che poi ho dimenticato in un cassetto e ho ritrovato per caso vent’anni dopo, durante una guardia di Ferragosto, una guardia particolarmente tranquilla.
Quando ero di guardia generalmente studiavo, e io quando studio scrivo (faccio riassunti). Ero rimasta senza carta e, incredibilmente, questo quaderno era sopravvissuto a un numero enorme di traslochi e al mio stesso matrimonio.
Avevo ritrovato queste righe ingiallite, ovviamente scritte a mano, e avevo finito il racconto.

Scrivere storie fantastiche , piene di magia , le regala la libertà di affrontare argomenti importanti in libri indirizzati a giovani menti ?
Esatto. La narrazione fantastica ci permette di restare su un piano di leggerezza anche se si parla di temi atroci.

Quali sono le sue letture preferite oggi e quali quelle che l’hanno accompagnate durante l’infanzia?
Rileggo spesso Dante e Shakespeare. E poi ovviamente Tolkien.

Nel Il gatto dagli occhi d’oro, un cane salva la vita di una ragazzina e quella di un uomo deluso e smarrito . E tutto grazie ad un gatto che , magicamente , riesce a fare incrociare le loro strade. Reputa importante crescere e vivere relazionandosi con un animale?
Ho avuto la fortuna di vivere con dei cani. Credo che sia importante, che aggiunga molto.20170407_073838

Ha un suo momento della giornata in cui ama maggiormente scrivere? Oppure un suo luogo preferito?
Ogni momento è buono. Mi piace camminare, soprattutto al mattino.
Quello è il momento in cui detto le idee sul cellulare.

Quando inizia una nuova storia ce l’ha già subito tutta in testa o prende forma man mano che inizia a metterla nero su bianco?
L’inizio e la fine e le grandi linee sono chiare.

Un’ultima domanda .Gli orchi sono reali e sono ovunque. Come combatterli e vincerli?
Ricordandoci che la morale deve essere rigida, e che quando si arriva all’assassinio intenzionale del bambino non ci sono più margini di dialogo.
 
Ringrazio Silvana per averci regalato un po’ del suo tempo e vi do appuntamento a presto
 
Un abbraccio 
Clelia
 
 
Intervista presente anche sul mio blog