Legge sulla rigenerazione urbana, Forte: comuni e amministratori pontini la utilizzino al meglio

Enrico Forte, consigliere regionale del Pd

“I Comuni della provincia di Latina hanno la possibilità di avviare progetti per migliorare la qualità urbana, riqualificare quartieri e aree degradate e realizzare opere pubbliche nel pieno rispetto del territorio”. Lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Forte Vice Presidente della VI Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa ed urbanistica, commentando l’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge sulla Rigenerazione urbana, strumento che traccia le nuove linee di uno sviluppo urbanistico basato sulla sostenibilità e sul rispetto dell’ambiente.

“L’obiettivo della legge – spiega Forte – è quello di favorire interventi che, oltre ad un generalizzato miglioramento del patrimonio edilizio esistente, contribuiscano a migliorare la qualità urbana e la vivibilità dei nostri quartieri mediante la realizzazione di nuove opere pubbliche e nuovi servizi per i cittadini. La legge si applicherà nelle porzioni di territorio urbanizzato su edifici esistenti e legittimamente realizzati, ovvero su quelli che abbiano ottenuto il titolo edilizio in sanatoria  La legge affida dunque agli enti locali, in particolare ai Consigli comunali un ruolo fondamentale per sfruttare a pieno le opportunità contenute nelle nuove norme: sono loro a poter introdurre all’interno dei piani e degli strumenti urbanistici vigenti ampliamenti della volumetria o della superficie utile esistente degli edifici a destinazione residenziale, con un incremento massimo di 70 metri quadrati. Il principale strumento messo a disposizione dalla legge sono proprio i programmi di rigenerazione urbana che possono essere attivati dai privati, che chiederanno ai Comuni di avviare i loro progetti con questa formula. L’obiettivo è rinnovare il patrimonio edilizio esistente, incassando una premialità fino a un massimo del 35% per cento della superficie lorda esistente, che salirà al 40% in alcuni casi. Importanti anche gli indirizzi su efficientemento energetico e l’adeguamento sismico degli edifici. I consigli comunali potranno inserire negli strumenti urbanistici generali vigenti ampliamenti, a questi scopi, del 20% della volumetria o della superficie utile esistente degli edifici a destinazione residenziale, per un incremento massimo di 70 mq. I comuni, inoltre, potranno accordare sconti sugli oneri di urbanizzazione se gli interventi riguarderanno la prima casa. La nuova legge a differenza del Piano Casa perché fornisce strumenti e maggiori poteri ai Comuni, permettendogli non solo di autorizzare ma di avere una idea sullo sviluppo della propria comunità, e si superano le norme che prevedevano deroghe al normale iter amministrativo

La norma – conclude Forte –  chiude una fase drammatica nella quale lo sviluppo urbanistico era sinonimo di distruzione del suolo e di aumento quantitativo. Per la prima volta dal 2009, dopo 8 anni,  nel Lazio finisce la stagione delle deroghe in tema di pianificazione urbanistica. Il modello di sviluppo basato sull’aggressione del suolo ha prodotto bruttezza, disagio sociale, profitto per pochi e pessime condizioni di vita per molti. La nuova legge mostra attenzione alla bioedilizia, alla staticità, all’antisisimicità; tutto con l’obiettivo di non consumare ulteriore suolo e introdurre il riuso dei materiali frutto delle demolizioni. Un’idea di sviluppo basata sul rispetto del territorio, sulla capacità di produrre lavoro ed economie puntando su innovazione e sostenibilità.”