Un tè con l’autore: Incontriamo Antonietta Mirra

Antonietta Mirra l’ho incontrata per caso sul web. Uno di quei rari incontri fortunati.

Ha un bellissimo blog sul quale pubblica recensioni dei libri che legge ed offre visibilità ad autori emergenti.

Lascio che si presenti a voi attraverso l’intervista che mi ha rilasciato.

D. Benvenuta Antonietta.Scrivere oggi, al tempo dei social e di internet, cosa è cambiato? E’ più semplice , a tuo avviso, farsi conoscere, o gli ostacoli sono gli stessi dei tempi andati?


Grazie Clelia! È un piacere per me essere qui con te e con i tuoi lettori. 
 
Pensando ad internet, credo che molte cose siano diventate più facili e anche l’auto promozione di un romanzo è diventata alla portata di tutti.
 
Sicuramente sono dell’opinione che sapendo usare bene il web, si possono raggiungere tanti lettori che di certo prima non ti conoscevano nemmeno. 
 
Come ogni strumento di grande potenza, ha anche bisogno di essere usato bene. Quindi non è detto che sia sempre valido o che sia sempre d’aiuto, dipende da come lo si utilizza. 
 
Non c’è paragone, secondo me: è più facile farsi conoscere, questo sì. È più facile arrivare ma non sempre si arriva nel modo giusto e soprattutto non si arriva sempre.

D. Cosa ne pensi del selfpublishing?
 
 Il selfpublishing è una grande vetrina, una di quelle che ti possono davvero far illudere e tanto, anche. 
 
Una vetrina che permette a tutti e dico a tutti di scrivere, anche a chi non arriverebbe mai in una libreria. 
 
E non parlo di storie non commerciali ma di persone che non sanno scrivere e che pubblicano ugualmente perchè il self lo permette. 
 
In ogni caso, anche io ho auto pubblicato e per me resta un’alternativa valida ma non la soluzione. 
 
Parliamoci chiaramente, il sogno, per uno scrittore, uno che non lo fa per perdere tempo ma per vera passione, resta sempre uno solo: una grande casa editrice. 
 
Possiamo raccontarci tutte le storie che vogliamo, ossia che il self è bello, ti fa guadagnare, che tanto non importa, basta mettere un libro su Amazon e poi chi se ne frega. 
 
Non è così, uno scrittore che ama ciò che scrive, che lo sente dentro come un pezzo di sè, non dice che non se ne frega e non lo mette su una piattaforma on line, tanto per metterlo. In quel caso non si tratta di passione ma di divertimento, di tentativo, di un gioco. 
 
Quindi ribadisco che il selfpublishing è un’alternativa ma non è la vera scelta per chi sogna davvero di scrivere.

D. Raccontaci un po’ di te e di come è iniziata questa tua passione per la lettura e per la scrittura: eri una divoratrice di libri anche da bambina?
 
Ho iniziato a leggere e poi a scrivere. 
 
Grazie a mia madre che mi regalava i Diari di Liala. Così mi sono avvicinata al mondo della lettura e poi piano piano a quello della scrittura. 
 
Ho iniziato scrivendo versi e dedicandoli a mia madre oppure al ragazzino che mi faceva battere il cuore quando ero piccola. 
 
Ma il mio sogno era un altro: disegnare. Poi con il tempo, ho tramutato il disegno in racconti e in parole scritte. 
 
Amo ogni forma d’arte, dalla pittura alla scultura, fino al cinema. 
 
La lettura mi ha insegnato a volare, la scrittura a tornare con i piedi per terra per rendere tangibile i mondi che creo nella mia mente. 
 
Non potrei vivere senza né l’una e né l’altra.

D. Sul tuo blog , oltre a recensire libri , offri aiuto agli scrittori esordienti: come ti è venuta questa idea? Credi nel valore della condivisione?
 
Il blog nacque proprio per gli esordienti perché ho sempre pensato che dare una mano significasse condividere la mia passione attraverso gli occhi degli altri. 
 
All’inizio recensivo solo esordienti, poi il blog è  cresciuto e sono arrivate anche le case editrici ma non ho mai abbandonato i nuovi scrittori che nel mio sito, possono sempre trovare un luogo in cui sentirsi a casa.

D. Come si diventa recensori per le case editrici? 
 
Per diventare recensore basta proporsi ad una Casa editrice che ti interessa e di cui apprezzi le pubblicazioni. 
 
Devi avere un certo numero di lettori e di persone che ti seguono e che apprezzano le tue recensioni. 
 
Non è facile, e non è subito.

D. Dove e come nasce la tua ispirazione?
La mia ispirazione nasce dai sogni e dagli incubi. 
 
Le mie paure, i miei desideri, le mie speranze si fondono in una storia dove raccolgo tutta la mia immaginazione. 
 
Ovunque posso essere ispirata da qualcosa. 
 
Ad esempio, l’altra sera, stavo guardando un telefilm e all’improvviso ho avuto davanti agli occhi la scena iniziale di uno dei libri che voglio scrivere. 
 
Insomma, molto della realtà mi ispira, nei momenti più impensabili e poi a volte accade una cosa strana. All’improvviso collego più fatti, per esempio frasi di libri che ho letto, persone che ho incontrato o scene che ho visto e creo nella mia testa quello che andrò a scrivere. 
 
Insomma, la scrittura è attenzione, cura del dettaglio, apprensione ma è anche improvvisazione e istinto.

D. Parlaci del tuo romanzo: tre motivi per cui dovremmo leggerlo
Ogni notte vengo da te è una storia di mistero, di sogni e di amore. 
 
C’è un aspetto oscuro che va scandagliato, capito e sentito fino in fondo. 
 
Ho sperato nell’empatia e nella compenetrazione. Non è una lettura superficiale, è una storia che parla di amore in chiave di eternità e di appartenenza con uno stile ed un linguaggio che cercano di elevare i sentimenti a qualcosa di superiore in nome proprio di quell’amore che sfida gli ostacoli della vita, persino il più grande: la morte.
 
I tre motivi potrebbero essere che non è una storia come le altre, è diversa, particolare, lontana per certi versi da quelle a cui siamo abituati. 
 
È una storia che racconta di tutte le sfaccettature dell’amore e dei sogni, quindi tocca la vita di ciascuno di noi. 
 
Qualcuno l’ha definita una storia unica, io credo fermamente in quello che ho scritto, ci credo come credo nella mia esistenza, qui e adesso, come credo nel valore della vita e nel potere della parola scritta e dei sogni. 
 
Il mio romanzo vuole anche essere un omaggio alla scrittura che è stata per me un dono, il più grande che mi sia stato fatto dopo l’amore.
D. Lavori con i bambini: io trovo che l’interazione con loro sia fonte di profondo arricchimento e di grande ispirazione. Parlaci del tuo rapporto con loro
 
I bambini sono la vita. 
 
Sentirli parlare, urlare, piangere, litigare, mi fa sempre pensare a quanto sia viva la vita, quanto sia presente, a volte anche ossessiva ma reale. 
 
Al suo valore, al valore della presenza umana e del piccolo cuore che batte di quelle creature che saranno il mondo di domani. 
 
Incerti, ancora impreparati ma sono il fulcro del battito del mondo, sono il sostentamento della speranza, sono la voce di chi non ha più la forza di urlare. 
 
Sono il nostro peggio ma anche il nostro meglio e anche il più piccolo abbraccio da parte loro, infonde la fiducia più grande, la voglia di fare e di costruire. Per loro, per noi.

D. Ti piacerebbe scrivere per i più piccoli?
 
Scrivere per i più piccoli mi piacerebbe ma non ci ho mai provato, almeno fino ad ora. Non escludo di farlo!

D. I generi letterari che preferisci e perché?

Amo leggere di tutto. In passato leggevo soprattutto fantasy e thriller, saggi filosofici e psicologici. 
 
Poi con il blog ho ampliato le mie letture e ho imparato ad amare anche i romance e i romanzi rosa, fino a quelli più crudi e brutali come i dark.
 
Insomma, mi piace spaziare e non lasciarmi condizionare da nulla.

D. Scrivere è un buon mezzo per evadere dalla realtà?
Scrivere è il miglior mezzo per evadere dalla realtà. 
 
Non spendi nulla, parti con la testa e arrivi dovunque! 
 
Ti crei il mondo che vuoi, fatto su misura per te. 
 
Certo, non è detto che tu ci stia comodo, perché scrivere non è soltanto bellezza ma è soprattutto tormento, dolore, struggimento. 
 
Scrivere un storia non è una passeggiata, come dicevo prima, non lo è se devi contarti le ossa e pesarti il sangue, mentre lo fai. 
 
E a me succede proprio questo. Quando chiudo una storia, mi sento mancare qualcosa. Ho nostalgia dei miei personaggi, di ciò che ho creato ma so anche che ho donato ciò che avevo di più importante: la libertà, perché li ho liberati.

D. Tu lo sei senz’altro, quindi secondo te uno scrittore deve prima di tutto essere un ottimo lettore?
Secondo me, sì, assolutamente. Non puoi scrivere se non leggi e devi anche leggere tanto e di tutto.

D. Quando decidi di scrivere una storia hai già in mente tutta la trama o cresce man mano , quasi scrivendosi da sola ?
 
Non scrivo mai la trama all’inizio ma soltanto un accenno. 
 
Poi man mano che scrivo la storia si costruisce da sola.
 
Non so nemmeno quanti personaggi ci saranno, so solo quelli basilari all’inizio. 
 
Durante la stesura mi arrivano tutte le idee che lentamente prendono forma e mi danno quella sensazione così bella molto simile al potere e alla felicità.

D. Perché ti definiscono una ragazza d’altri tempi?
 
Mi definiscono così perché qualcuno ha detto che il mio carattere non è moderno. 
 
Sono molto timida, arrossisco, ingenua , e sembra proprio che non voglia svegliarmi. 
 
Accondiscendente, gentile, disponibile, parlo a bassa voce, difficilmente urlo, o mi arrabbio. 
 
D’altri tempi perché sono una ragazza posata, tranquilla, che non sembra nemmeno figlia della sua terra: Napoli.

D. Antonietta e la musica.

 
La musica mi aiuta a scrivere. 
 
Ho creato scene pensando proprio alle parole delle canzoni o alle loro melodie. 
 
Senza la musica avrei meno ispirazione. La musica è arte e infinito.
 
 
Ecco, questa è Antonietta , passionale e generosa  come la sua terra d’origine.
Non vi è venuta voglia di leggere il suo libro ?
Qui sotto potete leggerne  la trama , trovare tutti i contatti di Antonietta e una sua breve biografia, nonché il link per l’acquisto del libro .

Titolo: Ogni notte vengo da te

Autore: Antonietta Mirra

Genere: Paranormal Romance/Romanzo rosa

Editore: Selfpublishing

Pagine: 271

Prezzo: eBook: 2,99 e gratis con Kindle Unlimited. Cartaceo: 10,40

Data di uscita: 10 Maggio 2017

Link acquisto: https://www.amazon.it/dp/B072F5RBVC

Aggiungi il romanzo su Goodreads: https://www.goodreads.com/book/show/34742531-ogni-notte-vengo-da-te

TRAMA

Alastair ed Helena non potrebbero essere più lontani e diversi eppure qualcosa li unisce, oltre la loro stessa volontà.
Un richiamo eterno ed insondabile.

Lui è impetuoso, tormentato, cruento e dannatamente distante, in tutti i sensi.
Lei è ingenua ma tenace, una sognatrice capace di cogliere il confine tra un desiderio languido e pressante e la tagliente verità. Ma quando anche l’ultimo barlume di razionalità sta crollando…

Cosa faresti se il tuo sogno più grande diventasse all’improvviso realtà?
Se potessi guardarlo, toccarlo e…

«Non puoi andartene. Sono nella tua testa, nel tuo cuore, nella tua carne. Mi hai lasciato entrare e adesso farò l’ultimo passo che mi legherà a te per sempre.»

BIOGRAFIA

Antonietta Mirra è laureata in Lingue e Letterature Straniere e lavora con i bambini. Le sue passioni sono leggere e scrivere ed è Amministratrice del Lit-Blog L’amica dei libri. Ama l’arte in tutte le sue forme, il cinema e il pianoforte. Tratti distintivi della sua personalità: passione e inquietudine. Dicono di lei: “una ragazza d’altri tempi”, il mondo le va stretto, allora usa l’immaginazione. La sua vita è un incastro imperfetto tra sogni e visioni, la realtà è solo un equivoco.

CONTATTI

Facebook: https://www.facebook.com/antonietta.mirra1

Twitter: https://twitter.com/antoniettamirra/

Instagram: https://www.instagram.com/antoniettamirra/

Goodreads: https://www.goodreads.com/author/show/16649730.Antonietta_Mirra

Blog: www.amicadeilibri.blogspot.it

Grazie ancora Antonietta per essere stata con noi e averci raccontato di te.
E grazie a tutti voi che continuate a seguirmi
Un abbraccio
A presto
Clelia
L’intervista è pubblicata anche sul mio blog