Latina, riorganizzazione del Comune al palo. La Cgil: senza rotta sulle risorse umane. La grana nelle mani di Coletta

Damiano Coletta e Antonio Costanzo

L’assessore al personale Antonio Costanzo ha rassegnato le dimissioni da pochi giorni, lamentando tra le tante cose l’interferenza del direttore generale sulla gestione del personale dell’ente tradendo i principi a cui il suo mandato si era ispirato. Una decisione maturata nel tempo, dirà Costanzo, a fronte non di un singolo episodio o di una proposta non condivisa ma di una “linea di comportamento, una linea che contraddice impegni ed obiettivi condivisi”. La sua delega è rimasta nelle mani del sindaco Damiano Coletta che oggi deve afferrare la grana lanciata dalla Funzione pubblica della Cgil che a distanza di sette mesi dall’approvazione delle delibera numero 392/2016 gli rimprovera la mancata applicazione della stessa che dettava “le linee di indirizzo per la delegazione trattante di parte pubblica, creando i presupposti per un processo di riorganizzazione della macchina amministrativa e di impiego del personale, dirigenziale e non dirigenziale”.

Il segretario generale della Fp Cgil, Giancarlo Cenciarelli, muove una critica puntuale sull’argomento, ricordando di aver riconosciuto il merito a questa amministrazione di aver adottato delle linee guida tali da ottenere l’unanime e convinta approvazione di tutte le organizzazioni dei lavoratori: “Abbiamo apprezzato – scrive in una lunga nota indirizzata al sindaco, ai dirigenti e al personale tutto – la sensibilità dimostrata da questa Amministrazione in materia di organizzazione dell’ente e di valorizzazione delle sue componenti umane, il tutto soprattutto tenuto coto del momento storico particolare, ovvero a ridosso delle note drammatiche vicende giudiziarie che hanno investito l’Amministrazione passata, vedendo in ciò il seme di un possibile, diverso, rinnovato e sano rapporto tra politica e personale del Comune di Latina”.

“Ad oggi invece, trascorsi oltre sette mesi dalla delibera 392 del 2016 – prosegue -, dobbiamo registrare, senza voler entrare nel merito di questioni politiche che non ci riguardano e non ci competono, come la delegazione trattante di parte pubblica, da lei nominata, navighi senza una rotta, o secondo una rotta a noi ignota, in quanto rileviamo come le linee di indirizzo non risultano essere state tradotte nei conseguenti atti concreti”.

Per essere più preciso Cenciarelli cita alcuni esempi: “Il disegno delle funzioni dei vari Servizi che costituiscono l’Ente, ad eccezione di estemporanee modifiche di cui ci sfugge l’organicità, resta quello di un tempo, con le sovrapposizioni e le inevitabili disfunzioni che tutti hanno sempre evidenziato; il quadro delle regole per il 2017, relativo a tutto il personale, non è stato riscritto, anzi, si è dato modo ad una parte di far arenare la discussione del nuovo contratto decentrato lasciando in piedi una gestione degli istituti contrattuali a dir poco precaria; l’esame delle progettualità che nel corso dell’anno dovrebbero assicurare, a spesa invariata, servizi maggiori ed innovativi alle imprese ed ai cittadini (che a parere nostro dovrebbe costituire un momento strategico per l’Amministrazione) va avanti senza che la parte sindacale sia stata portata a conoscenza degli obiettivi e delle priorità stabilite dalla Giunta”.

Quindi il segretario generale della Fp Cgil mette il dito nella piaga della carenza di organico: “Il conclamato deficit di personale non risulta ancora affrontato – scrive Cenciarelli -, malgrado ci sia la possibilità di valorizzare le importanti opportunità che la legislazione attuale accorda oggi ai Comuni. Riteniamo che la valorizzazione e riqualificazione del personale interno debba essere vista come una leva davvero strategica ed irrinunciabile per l’erogazione di servizi di qualità agli utenti. All’interno di questa discussione andrebbero scritte regole chiare e trasparenti anche per l’individuazione e l’impiego dei Responsabili Unici dei Procedimenti in materia di contratti per lavori, servizi e forniture, comprese le tanto famose grandi opere del Comune di Latina, il tutto anche a tutela del personale chiamato a svolgere mansioni di estrema delicatezza e responsabilità”.

Cenciarelli lamenta l’assenza di una disciplina delle relazioni sindacali “che, in un’ottica di chiara distinzione dei ruoli e delle responsabilità, favorisca i contributi più propositivi e utili a vantaggio di soluzioni tangibili e misurabili da parte di chi ci giudica, quindi di chi è destinatario di servizi erogati al Comune di Latina”. E lamenta anche questioni riguardanti i salari accessori, “come ad esempio il pagamento della cosiddetta produttività 2016 o la contrattazione del fondo per il 2017, che subiscono rinvii di mese in mese e, ad oggi, ancora non sono stati finalizzati”.

Nonostante ciò la Funzione Pubblica Cgil ha continuato a partecipare alle trattative con spirito propositivo, nell’interesse dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori di codesto Comune, sottolinea il sindacalista. “A titolo esemplificativo ricordiamo – si legge ancora nella lettera – che la piena attivazione del progetto dell’Ufficio Condono, progetto importantissimo sia perché riguarda la possibilità di introito degli oneri concessori ma soprattutto perché investe la legalità e l’ambiente, è avvenuta grazie al lavoro di questa Organizzazione Sindacale. La Fp Cgil ha portato al tavolo gli elementi e le interpretazioni normative che hanno permesso di attivare tale progetto senza interferire con le risorse destinate alla produttività dei restanti dipendenti. Tutto ciò riteniamo sia nulla, o poco più, rispetto alle possibilità e alle necessità di un’Amministrazione importante come quella del capoluogo della seconda provincia laziale”.

Dunque, le conclusioni di Cenciarelli rivolte al sindaco Coletta affinché si dia seguito alla delibera di giunta numero 392/2016. Ma il sindacalista dà anche un’alternativa al primo cittadino: “Se tali indirizzi si ritengono superati e non più funzionali, che ne siano forniti altri finalizzati comunque a rimettere al centro dell’attenzione la tematica del personale, della riorganizzazione dell’ente, nell’interesse primario di quanti attendono risposte nuove per il territorio di Latina”. Una sola raccomandazione conclusiva da parte di Cenciarelli: che tali indirizzi vengano poi finalizzati con la dovuta urgenza e non vengano lasciati languire nel limbo dei buoni propositi mai applicati.