Circeo, incompatibilità rimosse ma continua la querelle. Un dossier per Prefettura e Procura

La seduta di insediamento del nuovo Consiglio comunale di San Felice Circeo

Prima si dichiarano compatibili e poi rimuovono le cause di presunta incompatibilità. E’ accaduto al Circeo.

Ieri sera se ne è parlato nel corso del Consiglio comunale richiesto dal gruppo di opposizione “Verso il domani” a fronte delle contestazioni mosse sulla eleggibilità del sindaco Giuseppe Schiboni, del vice sindaco Vincenzo Cerasoli e Monia Di Cosimo, in contenzioso con il Comune per aver chiesto al Tar l’annullamento degli atti relativi al dissesto finanziario, e del presidente del Consiglio comunale Rita Petrucci, poiché consigliera della Pro Loco, associazione che percepisce contributi comunali.

Le eccezioni nei loro confronti erano state sollevate dall’opposizione di “Verso il domani”, il 29 giugno scorso, in occasione della seduta consiliare di insediamento della nuova amministrazione, determinata dalle elezioni comunali dell’11 giugno 2017, che prevedeva l’esame delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e di compatibilità del sindaco e dei consiglieri comunali. A questo punto, i consiglieri di minoranza del gruppo “Verso il domani” si sarebbero aspettati che il proseguo della seduta avvenisse come stabilito dal Tuel, ovvero che la presunta incompatibilità fosse rimossa eventualmente entro dieci giorni, invece la maggioranza aveva deliberato l’atto numero 30 anche sulla compatibilità del sindaco Schiboni, dei suoi fedelissimi Cerasoli e Di Cosimo e della new entry Petrucci, ognuno dei quali già sottoscrittori di assenza incompatibilità allegata alla bozza di delibera (documentazione che secondo i consiglieri di opposizione sarebbe poi sparita alla pubblicazione della delibera numero 30). Dunque, in quell’occasione, il sindaco era andato avanti con il giuramento e con gli altri punti all’ordine del giorno.

Che cosa era successo dopo? Che i consiglieri del gruppo “Verso il domani” avevano contestato la legittimità della deliberazione numero 30 del 29 giugno, mentre i presunti incompatibili avevano rimosso la causa di presunta incompatibilità. Schiboni, Cerasoli e Di Cosimo rinunciavano al ricorso al Tar contro il dissesto dell’ente e Petrucci alla carica di consigliere della Pro Loco. Il tutto notivicato al protocollo dell’ente il 17 luglio 2017.

Cosa è successo ieri sera in Consiglio? A richiedere l’adunanza è stato il gruppo “Verso il domani”, rappresentato dai consiglieri Eugenio Saputo, Luciano Magnanti ed Egidio Calisi, per annullare in autotutela la deliberazione numero 30 del 29 giugno 2017 (quella approvata per la compatibilità degli eletti prima della rimozione dell’incompatibilità) e procedere come stabilito dal Tuel, ovvero alla rimozione delle cause ostative per poi tornare in aula e votare la delibera per la compatibilità. La proposta è stata bocciata dalla maggioranza.

Cosa succederà domani? I consiglieri di opposizione, insoddisfatti dell’esito del Consiglio, hanno consegnato al segretario comunale Gianluca Torriero un voluminoso dossier con la richiesta di invio degli atti alla Prefettura e alla Procura della Repubblica. “Il motivo della richiesta di inserimento all’ordine del giorno della presente proposta di deliberazione – si legge nella dichiarazione dell’opposizione resa in aula ieri sera – è legato al richiamo del rispetto della normativa vigente in un ambito, quello amministrativo, dove la forma è sostanza. Come si evince senza possibilità di errore nel testo presentato, esisteva ed esiste una strada maestra da percorrere per eliminare le incompatibilità sollevate dai consiglieri comunali che è, appunto, quella indicata dall’articolo 69 del D. Lgs 267/2000. Noi crediamo che se si scrivono le Leggi è perché i cittadini le rispettino, soprattutto i cittadini che rivestono ruoli importanti nella Pubblica Amministrazione. E invece, voi avete preferito non rispettare la procedura prevista e prendere una strada illegittima, complicata anche dal fatto tutti i consiglieri hanno rilasciato le dichiarazioni sostitutive richieste prima della seduta di insediamento della nuova amministrazione comunale”. Dunque l’invito al segretario comunale, “il quale anche alla luce dei recenti provvedimenti normativi in materia di controlli interni e di adempimenti anticorruzione, riveste ancor più la veste di garante della legalità e della conformità dell’azione amministrativa alle leggi, agli statuti ed ai regolamenti, a trasmettere la presente deliberazione con tutti gli allegati alla Prefettura ed anche alla Procura della Repubblica relativamente alle dichiarazioni mendaci di cui sopra. Con preghiera di comunicare costantemente ai consiglieri firmatari della proposta di delibera in discussione l’iter della pratica”.