Latina, un deposito per le scorie nucleari: il problema dimenticato. I timori di Giorgio Libralato

Giorgio Libralato

Altre piccole e grandi questioni, che hanno assorbito l’ambiente politico e l’opinione pubblica, hanno finito per far passare in secondo piano un tema quanto mai attuale, legato alla realizzazione di un deposito per le scorie nucleari di Borgo Sabotino. A lanciare l’allarme l’ambientalista Giorgio Libralato, che manifesta timori su cosa averrà sul sito tra due mesi.
“Tra i dolori della squadra di calcio (serie B o C o D) – spiega Libralato-  l’intervento assiduo dell’amministrazione comunale per decidere il cda, chi protesta perché arriveranno i migranti, chi litiga sul teatro e chi su come si decideranno il cda dell’ABC e i suoi lavoratori, qualche sciammanato che finge chiede di aprire i cantieri di un’autostrada che non ci collegherà con Roma o con il GRA o con le autostrade, chi invoca aeroporti o porti improbabili si sono perse le tracce di qualche persona che si chieda cosa succederà a ottobre (mancano due mesi) dopo che sarà operativo il deposito di scorie nucleari a Borgo Sabotino. Ai tanti che cercano di sviare l’attenzione pubblica e l’informazione dai veri problemi del territorio e sopratutto dai responsabili per errori e complicità ultradecennali non pare vero che ci siano tanti abbaiatori alla luna che distraggono e permettono di nascondere sotto il tappeto rifiuti e notizie. Il 17 marzo 2016 (quasi un anno e mezzo fa) il direttore dell’Arpa Lazio di Latina pretendeva “immediatamente” un piano di monitoraggio delle falde e di contenimento dell’inquinamento per la presenza di cloruro di vinile, informando anche delle 3 discariche interne al sito. In questo anno e mezzo (vietato l’attingimento delle falde sotterranee) quali iniziative e informazione all’opinione pubblica? forse non essendoci un cda da decidere sapremo poco o nulla e tra due mesi le scorie nucleari a Borgo Sabotino saranno realtà. Con buona pace di chi diceva di stare sereni… ma questa, gli italiani e i pontini l’avevano già sentita e sappiamo com’è andata a finire per chi doveva stare sereno…”