Aprilia, prigionieri in casa: i cittadini e comitato No miasmi manifestano fuori dalla ex Kyklos

Odori nauseanti, rumori molesti, mosche che infestano tutta la zona. E poi ancora una strana incidenza di malattie a carico dell’apparato respiratorio. La ex Kyklos di via Le Ferriere ormai ha cambiato nome e gestione, dopo l’incidente del 28 luglio 2014 che portò alla morte Fabio Lisei e Roberto Papini, due operai della Mira di Orvieto che presso l’impianto di compostaggio, quel maledetto giorno d’estati di tre anni fa, stavano caricando percolato presso l’impianto al confine tra i Comuni di Aprilia e Nettuno.  Da allora il nome dell’impianto che riceve la frazione organica da numerosi comuni è cambiato, così come il nome dei dirigenti. I disagi, per le cinquanta famiglie che vivono a ridosso dell’impianto di confine però, sono rimasti gli stessi e con l’arrivo dell’estate sono amplificati. Per questo i residenti e il Comitato No Miasmi, questa mattina alle 8.30 hanno preso d’assedio l’impianto. Una manifestazione pacifica per chiedere che le prescrizioni vengano rispttate e che gli organi di controllo effettuino controlli stringenti, che rendano in qualche modo pubblici i dati.
Per alcune ore i cittadini e i referenti del Comitato, muniti di cartelloni e con fischietti per protestare all’ingresso di ogni camion, hanno proseguito con la manifestazione pacifica, che si è svolta alla presenza della Polizia Locale di Aprilia, della Polizia di Stato e dei carabinieri di Aprilia. Poi tre persone sono state ricevute dai dirigenti della Acea Ambiente. Il Comitato No miasmi e i residenti, proprio in virtù di tanti e tali disagi, hanno deciso di proseguire una battaglia finalizzata a chiedere la tutela della propria salute e il diritto a una vita dignitosa. “Se ci sono delle regole – hanno dichiarato i rappresentanti del Comitato No Miasmi – chiediamo che queste vengano rispettate. Chiediamo che la lavorazione dell’organico avvenga al coperto e che l’esito dei controlli effettuati dagli organi competenti vengano resi noti”. “I mezzi che oggi hanno conferito- dichiarano i residenti- non sono gli stessi che passano qui ogni giorno. In genere passano mezzi di ogni tipo, spesso vecchi e l’odore è davvero terribile. Siamo costretti a vivere serrati in casa e la situazione dopo la morte dei due operai di Viterbo non è cambiata affatto. Il Comune di Aprilia dov’é?”
Una domanda che resta senza risposta, perchè se è vero che attraverso un comunicato stampa diramato qualche giorno fa il sindaco di Aprilia aveva fatto sapere di aver convocato per un incontro il direttore di Acea, i cittadini e il Comitato non dimenticano la promessa disattesa, giunta 13 mesi fa e relativo all’avvio di un tavolo di confronto tra impianto e cittadini con la mediazione del Comune di Aprilia. Insomma una sortita, quella del sindaco, a cui oggi Comitato e cittadini, che portano avanti le proprie battaglie in strada e nelle sedi legali, non credono più.

Presenti alla manifestazione invece il consigliere di Primavera Apriliana Carmen Porcelli e il presidente del Comitato per la città degli alberi Gianni Battistuzzi. Il consigliere Carmen Porcelli, che proprio di Kyklos si era occupata all’inizio del suo percorso tra i banchi dell’opposizione, torna a chiedere al Comune quelle risposte che di fatto non sono mai arrivate. “Il sindaco si ricorda della Kyklos solo dopo aver saputo della manifestazione- commenta l’esponente di Primavera Apriliana – però in questi anni ha dimenticato di portare avanti e ottemperare agli atti approvati anche in consiglio comunale. Era il 2013 quando presentai la mia prima mozione sulla Kyklos, per chiedere controlli stringenti. Allora l’assessore all’ambiente dichiarò che l’impianto non puzzava. Nel frattempo, i nasi elettronici pur promessi non sono mai stati istallati. Gli atti approvati sono rimasti lettera morta e il tavolo di lavoro, avviato dopo la morte degli operai della Mira di Orvieto, non è più stato convocato. Dopo le prime sedute progressivamente l’opposizione non è più stata convocata, poi neanche i residenti hanno saputo più nulla. Intanto l’impianto continua a lavorare e chi abita da queste parte vive sulla propria pelle tutti i disagi contro i quali chi amministra non riesce a dare risposta. Una amministrazione che governa dal 2009, ma che solo 2 giorni dopo la convocazione dell’assemblea decide di convocare il dirigente dell’ impianto, a pochi mesi dalla campagna elettorale. Intanto, a un anno di distanza, torno a chiedere al sindaco di rendere noti i propri rapporti con gli imprenditori che si occupano del trattamento dei rifiuti in questa città. Un atto dovuto, i cittadini meritano trasparenza”.