Sezze, l’ala vecchia dell’ex Ospedale, rimarrà chiusa

L’ala vecchia dell’ex ospedale di Sezze, non riaprirà più. Consolidarla costa troppo e l’attuale assetto della Casa della Salute, va bene così. E’ pressappoco questa la conclusione amara cui sarebbero giunti nelle stanze dei bottoni della ASL pontina. Il condizionale è d’obbligo perché le informazioni raccolte sono ufficiose, così come è ufficioso un preventivo di intervento per consolidare la struttura, che si aggirerebbe intorno ai 600 mila euro senza però tenere conto delle criticità derivanti dalla chiesa di Sant’Antonio.
L’ala vecchia dell’ex ospedale, la parte storica ricavata su un convento, è chiusa dal 1 luglio 2014, in seguito al crollo di un solaio, accanto alla scala da cui si accedeva ai piani. Nelle settimane a seguire, sono partite varie verifiche strumentali e una serie di sopralluoghi per accertare le cause del crollo e lo stato dell’intero edificio.
Con il passare dei mesi, la situazione che si è venuta a delineare è stata di un pericolo diffuso, dettato dalla presenza di infiltrazioni di acqua sotto alla struttura; infiltrazioni dovute probabilmente alla presenza dell’antica cisterna (ancora una volta è d’obbligo il condizionale visto che in supporto dei tecnici non c’è stata la possibilità di consultare le vecchie carte e planimetrie risultate irreperibili).
A tali criticità si aggiungono quelle derivanti della chiesa di Sant’Antonio, già chiusa anni prima per pericolo crollo. La chiesa, parte integrante dell’antico convento sul quale venne ricavato l’ospedale, è incastonata nell’edificio al quale, crollando, arrecherebbe non pochi danni. La chiesa è però di proprietà proprietà del Fec, un Fondo statale proprietario in Italia di centinaia di edifici di culto, che fa parte del Miniutero dell’Interno. Proprio il Fec, già dalla chiusura della stessa chiesa al culto, ha fatto capire di non essere disposto a sovvenzionare gli interventi di consolidamento necessari, ribadendo la posizione anche di recente.
I tecnici incaricati dall’ASL, hanno imbastito un progetto di consolidamento che prevedono innanzitutto la costruzione di una serie di canalizzazioni sotto all’intera ala per portare via le infiltrazioni d’acqua. Portare a termine il progetto però richiederebbe una spesa preventivabile già a livello di stima come superiore ai 500 mila euro. Una cifra decisamente alta per le possibilità della sanità provinciale e ragionale in genere. Specialmente davanti alla considerazione di utilità dell’intervento. La Casa della Salute di Sezze, nella penuria di servizi offerti ai pazienti, ha trovato una sua disposizione logistica all’interno dell’ala nuova. All’appello dei servizi previsti, manca la sola radiologia (i nuovi macchinari, per ammissione dello stesso direttore ASL Casati, non arriveranno prima del 2019), ma gli spazi a disposizione nell’ala nuova della struttura, potrebbero bastare, specialmente se, sbollita la frenesia elettorale che porterà tra febbraio e marzo 2018 al rinnovo dei vertici politici regionali, il Punto di Primo Intervento verrà chiuso, lasciando vuote le sale oggi occupate.

Sanità, il direttore della ASL Giorgio Casati sul servizio di radiologia di Sezze