Immigrazione e sicurezza, a Pontinia il punto di Movimento nazionale con Alemanno

Affollata presenza di cittadini e simpatizzanti alla conferenza organizzata venerdì sera dal circolo del Movimento Nazionale di Pontinia sul tema “Immigrazione e sicurezza, la demagogia non serve”.

La manifestazione, è stata introdotta dal portavoce del circolo Gino Bonanni, che ha voluto sottolineare perché è stato scelto un tema così importante “non solo per la grande attualità, ma soprattutto, per le conseguenze che sta determinando un fenomeno di tali proporzioni, sia in termini sociali, sia per quel che riguarda l’aspetto della sicurezza dei cittadini ma soprattutto sul futuro che nessuno sa delineare per migliaia di persone parcheggiate ora in case e in strutture alberghiere pagate dalla Prefettura nella nostra provincia”. “Tutto questo – ha concluso il portavoce – grazie alla demagogia dell’attuale governo di centro sinistra”.

La parola è toccata poi al consigliere comunale Giuseppe Mochi, il quale ha voluto sottolineare come la provincia pontina è sempre stata una terra di immigrazione, ma nel rispetto delle regole e dell’indotto in particolar del settore agricolo che ne richiedeva quote annuali: “Quindi, gli immigrati della nostra terra, fino ad ora erano, tutti integrati nel sistema economico e produttivo a differenza delle centinaia di persone ospitate gratuitamente e senza nessun futuro nella nostra terra, dal momento che dall’Italia ogni anno emigrano 500 mila giovani che vanno a lavorare all’estero”. Mochi, ha voluto ricordare, come solo a marzo 2017 la Prefettura di Latina ha bandito una gara per 25 milioni di euro per la gestione dell’accoglienza dei migranti. Una cifra enorme, soprattutto se sommata a quella di tutte le Prefetture italiane! “Un fenomeno – ha detto Mochi – che sta diventando impossibile da sostenere per le casse italiane e che inevitabilmente si ripercuote sulle regioni e sui comuni sottraendo ingenti risorse economiche”.

Le conclusioni della conferenza sono toccate al Segretario Nazionale del Movimento Nazionale, l’onorevole Gianni Alemanno. Entrando subito nel tema, ha sottolineato come “l’immigrazione è uno dei più grandi business sul mercato italiano”, ricordando ad esempio, come alcune Onlus, “caricavano i migranti a poche centinaia di metri dalla costa libica per poi trasportarli in Italia”. Le proposte citate da Alemanno sono state diverse. Innanzitutto l’espulsione di tutti gli immigrati irregolari circa 700 mila, “che sono al di fuori dei centri di accoglienza e che bivaccano nelle tante città italiane e rappresentano ormai quotidianamente anche un problema per la sicurezza dei cittadini”. Il secondo luogo “il blocco navale serio di fronte alle coste italiane” e gli “aiuti economici ai paesi di provenienza, perché costa meno aiutare queste persone a casa loro piuttosto che mantenerle nel nostro paese”. Secco “no” all’approvazione dello Ius Soli che prevede la cittadinanza ai figli degli immigrati. Alemanno, ha sottolineato, come la cittadinanza non si può dare per legge, “ma si acquisisce attraverso una precisa volontà, imparando quella che è la cultura, la storia, le tradizioni e i valori di un popolo, rispettando quelle che sono le credenze religiose! Solo così di diventa cittadino di un paese”. “Riprenderci la Sovranità Nazionale, per difendere la nostra economia e i nostri confini”, è la quinta ed ultima proposta di Alemanno. “Se si seguita in questo modo – ha dichiarato il segretario nazionale – rischiamo di essere cancellati dal momento che ogni anno 500 mila giovani abbandonano l’Italia per andare a fare anche i lavori più umili all’estero, mentre con una immigrazione ormai senza controllo, si sta verificando una vera e propria sostituzione etnica”.