Asl, nel nuovo piano aziendale della Regione, prevista anche una struttura specifica per i migranti

E’ l’attivazione di una struttura dedicata all’assistenza territoriale per la popolazione migrante in Provincia di Latina uno dei punti di maggior innovazione nel nuovo atto aziendale varato dalla Regione Lazio, che traccia il solco del futuro prossimo della ASL. Perno centrale delle modifiche apportate all’Atto Aziendale dell’ASL di Latina è la riprogettazione organizzativa riguardante i Distretti e il Dipartimento di Assistenza Primaria, dando così origine ad nuovo modello territoriale per l’ASL che risulta innovativo per l’intera Regione Lazio. Con questo provvedimento, in base alle proposte della Direzione dell’ASL di Latina e del confronto avuto con la Conferenza dei Sindaci, si dà avvio alla riprogettazione individuando: il Distretto come luogo di relazioni interistituzionali, di riconoscimento del bisogno, di garanzia dell’accesso, dell’attivazione e/o del monitoraggio dei meccanismi necessari affinché il paziente ottenga una risposta adeguata e appropriata; il Dipartimento di Assistenza Primaria come luogo di responsabilità gestionale, dove si persegue l’omogeneità della struttura dell’offerta e si esercita il governo clinico.
Più in dettaglio, la ricerca di questo nuovo assetto si è sviluppata lungo alcune direttrici strategiche fondamentali:
– adottare l’orientamento verso la “prossimità delle cure vicino al domicilio del paziente”, ispirandosi ai principi dell’accessibilità e dell’equità nella progettazione e realizzazione di una rete di assistenza puntando sulla appropriatezza clinica ed organizzativa dei servizi;
– assumere una visione in cui l’ospedale sia il luogo principale del trattamento delle acuzie, collocando in prevalenza la gestione delle patologie croniche a livello territoriale e riconoscendo che la continuità assistenziale sia l’unica forma in grado di garantire l’efficienza e l’efficacia delle cure;
– riconoscere, nel perseguire lo sviluppo complessivo del territorio, le caratteristiche operative dell’assistenza primaria che è per sua natura generalista (includendo la promozione della salute, la prevenzione delle malattie, la diagnosi, la cura e la riabilitazione), olistica (essendo interessata alla persona e al contesto della famiglia e della comunità) e continua (poiché usa tipicamente strategie di presa in carico e di controllo nel tempo dei problemi di salute).
Un Distretto nuovo quindi che, oltre a saper leggere i bisogni assistenziali locali e definire le modalità di risposta più adeguate, sia anche capace di rendere l’Azienda più vicina ai bisogni delle persone nello sviluppo di azioni tempestive nell’affrontare situazioni di disagio di carattere individuale e collettivo attraverso il controllo e la correzione,di eventuali errori di percorso grazie al coinvolgimento delle strutture deputate all’erogazione dei servizi.
Il Distretto sarà anche responsabile del sistema di accesso ai servizi, assumendo inoltre una responsabilità gestionale diretta delle risorse locali dedicate a tale funzione con l’obiettivo, tra l’altro, di contrastare il fenomeno delle liste d’attesa.
Cambia anche l’Assistenza Primaria che, con l’attivazione dell’omonimo Dipartimento, si focalizzerà sull’omogeneizzazione del sistema di offerta riequilibrando le situazioni di carenza e riducendo o eliminando le ridondanze e, soprattutto, modulando il sistema di erogazione secondo criteri che assicurano la migliore articolazione territoriale possibile dei servizi e delle prestazioni a bassa complessità ed elevata diffusione. Al tempo stesso, verrà favorita l’individuazione di luoghi dedicati per prestazioni complesse e/o ad elevato
impatto tecnologico. In questo senso, un ruolo decisivo è svolto dal progressivo consolidamento e strutturazione delle Unità delle Cure Primarie e delle Case della Salute intese come luogo fisico nel quale medicina generale e specialistica si integrano con il sistema di accesso, al fine di assicurare al cittadino un approccio globale al problema di salute e la relativa presa in carico. In tale ambito si propongono alcune innovazioni che identificano chiaramente gli orientamenti strategici dell’Azienda di Latina:
– la promozione della prevenzione, individuale e collettiva, come attività diffusa nell’assistenza primaria superando le barriere organizzative che tendono a collocare, in modo quasi esclusivo, tale funzione all’interno del Dipartimento di Prevenzione che, tuttavia, resta titolare nella definizione delle politiche di settore;
– l’individuazione di specifica responsabilità sul tema della prevenzione della salute donna e bambino quale condizione necessaria per la realizzazione di un efficace percorso nascita;
– l’attivazione di una struttura dedicata all’assistenza territoriale per la popolazione migrante che, nella provincia di Latina, ha assunto una prevalenza assolutamente significativa e che richiede strumenti specifici per favorire la maggiore integrazione ed adesione di tale segmento di popolazione ai percorsi di cura e assistenza proposti dalla ASL.
Il nuovo Atto Aziendale della ASL di Latina, rappresenta quindi il primo concreto passo per il progressivo e radicale cambiamento nell’assistenza territoriale, per passare da un modello prevalentemente prestazionale a quello basato sulla Presa in Carico complessiva del paziente con l’insieme dei suoi bisogni, che spesso chiamano in causa anche l’ambito sociale così da strutturare attorno alle sue fragilità una risposta multi- professionale integrata.
Il consigliere regionale del partito Democratico Enrico Forte ha così commentato: “L’approvazione da parte del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti del nuovo atto aziendale della Asl di Latina rappresenta la positiva conclusione di un lungo percorso il cui risultato è un progetto che riorganizza la sanità sul territorio della provincia di Latina avendo come obiettivo primario quello di fornire una migliore assistenza ai pazienti”. “Il nuovo atto -continua e conclude Forte-, che individua nei Distretti e nel Dipartimento di assistenza primaria i suoi punti di forza, consentirà di fornire agli utenti servizi migliori dislocati nei vari centri e di garantire una presa in carico totale del paziente dalla diagnosi alla risoluzione del problema passando per le cure. Un risultato importante che arriva in un momento in cui lo stato della sanità pontina sta facendo passi avanti rispetto alla situazione di grave difficoltà nella quale versava anche grazie alla stabilizzazione di centinaia di precari all’interno delle strutture ospedaliere della nostra provincia. Con l’organizzazione dei servizi sul territorio così come prevista dall’atto aziendale – conclude Forte – si completa dunque l’iter con il risultato di dare ai cittadini di tutta la provincia di Latina servizi più efficienti e vicini”.