Abc di Latina, le ambizioni della governance tra rifiuti e impianti. Via libera alle assunzioni ma…

Michele Bernardini e Demetrio De Stedano, direttore generale e presidente del consiglio di amministrazione dell'Abc

Michele Bernardini, geologo di 51 anni, è arrivato a Latina in virtù dell’incarico di direttore generale dell’Abc, l’azienda speciale del Comune per la gestione del servizio di igiene urbana che ieri si è aggiudicata il ramo d’azienda della fallita Latina Ambiente, necessario all’avvio del servizio dal primo gennaio 2018. Oggi il presidente del consiglio di amministrazione dell’Abc, Demetrio De Stefano, ha presentato Bernardini alla stampa in un breve incontro a margine della conferenza pubblica tenuta nella sala De Pasquale alla presenza degli studenti del liceo artistico che hanno realizzato il logo dell’azienda speciale.

Bernardini è giunto da Rieti, dove dal 2015 ha ricoperto l’incarico di direttore generale della Ambiente Salute Mobilità Rieti Spa, società mista, partecipata al 60% dal Comune reatino. A lui abbiamo chiesto con quale risultato è arrivato a Latina in termini di raccolta differenziata. “A novembre a Rieti eravamo al 50% – ha spiegato -, partendo un anno fa da circa il 20%. Il servizio del porta a porta è stato esteso a quasi tutto il territorio. Manca il centro storico”. Certo un risultato “moderato” se lo si paragonasse alle aspettative dell’assessore all’ambiente del Comune di Latina Roberto Lessio che ha sempre sperato nel rapido raggiungimento del 65%, almeno entro il secondo semestre del 2018 con l’Abc… Una nostra riflessione… a voce alta alla quale ha replicato scherzosamente il presidente De Stefano: “Io ho raggiunto il 70% in un anno”. Bernardini, al di là delle battute, ha giustamente fatto notare che ogni realtà è a sé stante e che comunque la prima cosa da fare prima di potersi sbilanciare sulle tempistiche dei risultati è visitare l’azienda, in senso fisico, per vedere come è organizzata. E l’azienda fisica, e non solo, è la Latina Ambiente, fallita, e rilevata dall’Abc. La sede operativa sarà la stessa, in via Monti Lepini, nei locali di proprietà del Comune di Latina dove recentemente è stato “trovato” un tritovagliatore intonso che De Stefano spera di poter utilizzare per meglio separare l’indifferenziato, “perché più si separa e meglio è in termini di ricavati”, ha precisato il presidente.

L’azienda speciale è la Latina Ambiente, riacquistata al fallimento. L’azienda speciale sono i macchinari e le attrezzature vetusti della Latina Ambiente che saranno via via sostituiti. L’azienda speciale sono i dipendenti della Latina Ambiente con contratto a tempo determinato che saranno riassorbiti, per vincolo del bando di vendita del ramo d’azienda confezionato dalla curatela fallimentare. Cosa cambia? La governance, l’obiettivo di un’economia circolare (anche se De Stefano ha detto che un 10% dei rifiuti finirebbe comunque in discarica), la gestione di un’azienda che non ha finalità di lucro, nata e pensata per la comunità alla quale si chiede di partecipare con comportamenti virtuosi finalizzati alla condivisione del successo che confluirà con l’abbassamento di costi e tasse. Questo l’auspicio dell’amministrazione comunale di Latina Bene Comune, del cda e del direttore generale dell’Abc.

Il direttore Bernardini ha detto di essere arrivato a Latina, perché Latina è la città più importante del Lazio, dopo la Capitale, e che il progetto di Abc si può arrivare lontani estendendo il suo modello ad un ambito molto più esteso della sola città di Latina.

“Il problema sono gli impianti – ha aggiunto De Stefano -, dobbiamo dotarci di impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti. Questa mattina è scoppiata l’emergenza dell’umido, la sede di conferimento prescelta fuori la provincia è in esaurimento e i due impianti in provincia di Latina, precedentemente individuati a Pontinia e ad Aprilia sono sotto sequestro…”

Sul riassorbimento dei dipendenti della Latina Ambiente, De Stefano ha detto che si procederà con l’applicazione dell’articolo 2112, comma 5, del codice civile. Saranno assunti con contratto Utilitalia dall’Abc entro la fine dell’anno, mentre sono in corso incontri con i sindacati confederati per la sottoscrizione di un accordo. Prossimo appuntamento al 27 dicembre con le diverse sigle, le rsu e i vertici dell’Abc. Il presidente De Stefano si è detto sicuro dell’iter scelto, ovvero delle assunzioni, sulla base del parere pro veritate chiesto al professor Arturo Maresca dell’università “La Sapienza”. I dipendenti in pianta stabile della Latina Ambiente sono 153 operai e 14 impiegati amministrativi. La procedura dell’assunzione diretta non riguarda gli interinali, 50 in tutto, che ad oggi svolgono anche loro i servizi affidati alla Latina Ambiente. “Dobbiamo valutare se per i servizi che l’Abc andrà a svolgere è sufficiente il personale che assumeremo di qui a brevissimo – ha detto De Stefano -, dopodiché non escludiamo nuove assunzioni che, credo, dovranno eventualmente essere effettuate attraverso selezione”.

L’articolo 2112 del codice civile stabilisce il mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di azienda e riguarda contratti di natura privatistica. L’applicazione di questo articolo ad un’azienda pubblica e quindi all’azienda speciale, in base a quanto riferito da De Stefano, sarebbe legittimato da quanto stabilito dallo statuto dell’Abc che prevede che il rapporto di lavoro dei dipendenti sia di natura privatistica. “Su questo l’università di Napoli – ha concluso De Stefano -, con la quale ci siamo risentiti, ci ha messo il sigillo”.

Un punto dolente quest’ultimo per il superamento di deliberazioni della Corte dei Conti con le quali si evidenzia che il passaggio di dipendenti privati a dipendenti pubblici non può avvenire in assenza di una prova concorsuale aperta al pubblico. Altrettanto dolente resta il punto sul decreto Madia in base al quale il Comune di Latina, per via del fallimento della Latina Ambiente, società partecipata -viene eccepito, non avrebbe potuto costituire l’azienda speciale per l’affidamento del medesimo servizio. Questioni sollevate dalle opposizioni consiliari, da interrogazione parlamentare, dal ricorso al Tar presentato dalla De Vizia, la cui causa è fissata al prossimo 22 febbraio 2018.