Abc Latina, le “forme” dimenticate da Coletta e l'”affaire” rifiuti. I nodi che tornano al pettine

Il sindaco di Latina Damiano Coletta e i componenti del consiglio di amministrazione dell'Abc

La commissione Ambiente del Comune di Latina fa il punto sull’avvio del servizio di igiene urbana affidato all’azienda speciale Abc. L’organo consiliare presieduto da Dario Bellini, per la seduta di domani, 15 gennaio, alle 11.30, ha previsto allo scopo l’audizione di Michele Bernardini, direttore generale dell’Abc. La convocazione risale al 10 gennaio scorso quando ancora non era nota la richiesta di informazioni presentata dall’Autorità nazionale anticorruzione al Comune sull’operazione Abc né le criticità sollevate dal collegio dei revisori dei conti (come riportato oggi dal quotidiano Latina Oggi) sulla proposta di deliberazione numero 5 del 2018, ma nel pieno delle polemiche sollevate a seguito della “crisi del cassonetto”. Non si esclude quindi che i consiglieri commissari possano chiedere al dottor Bernardini lumi anche sulle più spinose novità emerse. Non si esclude neanche che l’audizione dello stesso possa saltare, visto che l’amministrazione comunale venerdì 12 ha annunciato di voler chiarire, punto su punto, tutti gli aspetti sull’Abc attraverso una conferenza stampa indetta per il prossimo 17 gennaio.

“Le criticità sull’Abc – ha commentato ieri la consigliera Nicoletta Zuliani sui social -al momento sono numerosissime e non fanno stare tranquilli. Attualmente abbiamo un’Azienda che sta operando in assenza di un contratto firmato. Perché non è stata ancora apposta la firma al contratto? Cosa manca? LBC l’ha votato in Consiglio Comunale. Perché non è stato attivato? Con quale atto stiamo facendo operare l’azienda? Chi controlla che tutto sia svolto secondo gli accordi (ripeto, senza contratto firmato) nel frattempo che viene organizzato il sistema dei controlli?”.

Agli interrogativi di Zuliani si aggiungono questa sera quelli del capogruppo di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini: “La proposta di delibera numero 5 del 2018 a cui il collegio dei revisori dei conti del Comune fa riferimento annotando ben 12 criticità, che cosa riguarda? Comune mai tra gli atti giunti in Consiglio comunale per l’approvazione del contratto di servizio non era allegato il parere dei revisori dei conti. La maggioranza si è forse accorta dopo di questa carenza? Si è forse accorta dopo che il contratto di servizio e il capitolato, come da me segnalato nel corso dell’assise, erano pieni di errori? Con la proposta di delibera numero 5 la maggioranza voleva forse apportare modifiche al contratto di servizio sanando anche l’assenza del parere del collegio dei revisori dei conti?”.

Nicola Calandrini

E’ un fiume in piena Calandrini e rispolvera anche il parere dei revisori dei conti reso in occasione del Consiglio comunale dell’8 agosto 2017 che con i soli voti di Latina Bene Comune approvò gli atti costitutivi dell’azienda speciale Abc: “Il parere reso era limitato agli atti costitutivi e al fondo di dotazione pari a 400mila euro. Il collegio diceva a chiare note di riservarsi una più analitica valutazione sulle eventuali problematiche di natura giuridica, sulla modalità del servizio ed in particolare sui riflessi economico-patrimoniali sul Bilancio del Comune di Latina da rendere in occasione dell’approvazione del contratto di servizio e degli altri atti previsti dall’articolo 114 del Tuel. Ebbene, il contratto di servizio è arrivato in Consiglio, dove sta il parere dei revisori dei conti?” A Calandrini non sfugge neanche il fatto che la giunta, men che meno il Consiglio comunale, abbia deciso che l’Abc dovesse acquistare dal fallimento della Latina Ambiente il ramo d’azienda. “Dell’acquisto del ramo d’azienda non vi è traccia sugli atti di giunta e del Consiglio. Da notizie di stampa – aggiunge – a rispondere all’asta fallimentare sarebbe stato il presidente del consiglio di amministrazione Demetrio De Stefano. Lo statuto dell’Abc, approvato dal Consiglio dell’8 agosto 2017, stabilisce che la rappresentanza legale dell’azienda speciale sia del direttore generale di Abc”.

Il sindaco Damiano Coletta

“Come ha lasciato il servizio Latina Ambiente per Abc? Semplicemente per ‘volontà’ del sindaco Damiano Coletta – che nottetempo – attacca Calandrini – consegna i locali del Comune di via Monti Lepini e tutta la logistica ai ‘nuovi padroni’. Lui e due assessori senza alcuna presenza dei dirigenti del Comune a cui è demandata l’azione amministrativa. Direte una questione di forma? La forma rivela il senso delle regole che si ha, ed il rispetto per la cosa di tutti che è ‘guidata’ dal sindaco pro tempore ma resta, per sempre, dei cittadini. Una idea padronale della gestione del Comune non è solo grave è anche pericolosa. Lbc non ha vinto un concorso a sindaco, ma elezioni a sindaco e il rispetto per la cosa di tutti non prevede esenzioni per il primo cittadino pro tempore”.

“Ma questo è solo la punta dell’iceberg delle vicende su Abc – continua il consigliere di opposizione – sulla cui costituzione e sviluppo la maggioranza non ha voluto mai dialogare e rispondere ai rilievi dell’opposizione, rilievi che erano così non campati in aria che sono stati reiterati dall’Anac e dai revisori dei conti e queste risposte non saranno eludibili con comizi definiti ‘conferenze stampa’ che organizza il sindaco con tanto tifo e pochi giornalisti. Ricordo che la modalità di lavoro della Abc rispetto al Comune resta vago non essendo stato definito ancora il contratto di servizio, ne si dispone del verbale di consegna anticipata del servizio, non risultano e non si ha evidenza dei contratti di conferimento agli impianti di trattamento dei rifiuti differenziati (una determina che predispone il nuovo contratto con la Rida Ambiente è stata pubblicata l’11 gennaio, non è dato conoscere se il contratto sia stato firmato, ndr), ne si conosce il progetto di servizio da allegare al contratto approvato dal Consiglio comunale”.

“Insomma l’onestà e la trasparenza di cui si vanta il sindaco Coletta a parole – conclude Calandrini -, nei fatti sono assoluto non rispetto delle minoranze, delle competenze degli uffici e una serie di ‘vaghezze’ nelle modalità di gestione dell’operazione. Intanto la città è sporca”.

“Mancano trasparenza e chiarezza. Si sta facendo tutto con tanta, troppa fretta. Manca una base solida di riscontro normativo (ci sono sentenze che indeboliscono la scelta fatte da questa amministrazione) e soprattutto non sono chiari i numeri. I numeri sono i soldi di tutti i cittadini di Latina. E sono numeri grandi”, ha scritto ieri sul suo post la consigliera Zuliani affermando quanto segue: ” Il costo del servizio riportato nel contratto già sappiamo che dovrà essere modificato: sarà infatti più alto. Per quale motivo il Servizio Ambiente, nella persona dei suoi funzionari, non ha mai visto questo contratto? Perché il Piano economico e finanziario dell’Abc che l’assessore Roberto Lessio ci portò in Commissione Ambiente il 20 novembre 2017 non era mai stato visto dagli uffici della ragioneria del Comune? Chi sta lavorando a tutto questo? Cosa dicono i revisori dei conti?”. La consigliera del Partito democratico ha anche ricordato che “l’azienda speciale opera con i soldi di tutti i cittadini e alle brutte, verranno tolti ai servizi per ripianare eventuali buchi”.

Roberto Lessio

Ma a proposito di Lessio, Calandrini sottolinea la mancanza della sua firma nella proposta di delibera di giunta relativa al contratto di servizio portata in Consiglio a fine 2017. “Perché l’assessore all’Ambiente, promotore dell’Abc, non ha firmato l’atto che dava il via alla nuova gestione dei rifiuti?”. L’interrogativo di Calandrini, già esternato in Consiglio il 28 dicembre, riflette oggi i vociferati malumori interni alla giunta del sindaco Damiano Coletta.

Ad oggi resta la convocazione di una conferenza stampa indetta per mercoledì, al fine di chiarire punto su punto tutti i dubbi sull’azienda speciale, sulla quale l’amministrazione di Latina Bene Comune anticipa la sua difesa d’ufficio in favore dell’operazione Abc che poggia sui pareri richiesti (con quali atti?) ai professori Alberto Lucarelli e Arturo Maresca. Pareri che tuttavia non avrebbero invece convinto il collegio dei revisori dei conti chiamato ad esprimersi su una nuova proposta di deliberazione. L’anticipo della difesa azzarda anche sul nodo della Madia. “La legge Madia – si legge nella convocazione della conferenza stampa – trova applicazione rispetto alle società pubbliche ma non alle Aziende Speciali. Pertanto il divieto di costituire un’Azienda Speciale dopo il fallimento di una società a capitale misto pubblico/privato non ha evidenza”. Oggi Lbc fa distinzioni tra società in house e azienda speciale, tutte e due al 100% di capitale pubblico comunale, mentre la mozione approvata posta alla base della costituzione dell’Abc faceva riferimento alla volontà di affidare il servizio in house. Delle due una, o sono differenti o sono uguali.