Latina, Lbc cambia marcia: restituite le scuole alle suore con tanto di “interessi”

E’ notizia di oggi che grazie al tavolo aperto alle diverse forze politiche presenti nel Consiglio comunale di Latina, ai rappresentanti dei genitori delle scuole paritarie comunali gestite dalle congregazioni religiose e a quest’ultime, l’amministrazione di piazza del Popolo “ha trovato un’ulteriore strada per mantenere la collaborazione con le religiose e per assicurare la loro presenza nelle scuole paritarie comunali”. Qual è questa strada? Quella di riscrivere le convenzioni tra Comune e congregazioni religiose “nell’ambito di un progetto didattico, un indirizzo peraltro – sottolinea l’assessore Antonella Di Muro – già espresso negli atti dello scorso novembre”, salvo poi arrivare a tre opzioni per la messa a bando delle scuole sulla base della circolare sul nuovo codice degli appalti.

La domanda è un’altra: come è stato possibile superare le prescrizioni del Codice degli appalti? Grazie all’esclusività del progetto didattico per il quale resta impossibile una comparazione sul mercato. L’amministrazione sembra riconoscere alle congregazioni religiose caratteristiche esclusive… per un servizio esclusivo tanto da convogliare il contributo economico in favore del servizio (progetto didattico erogato dalle congregazioni) e non in favore delle singole educatrici (suore/maestre).

“Tale soluzione esula dalla selezione del soggetto erogatore all’interno del mercato – si legge in una nota stampa del Comune – quindi esenta dal ricorso alla disciplina del Codice degli appalti, come ha spiegato la Segretaria Generale Rosa Iovinella. La convenzione, inoltre, prevederebbe un contributo economico a fronte del servizio erogato e non un compenso ai singoli formatori”.

Soddisfazione è stata espressa dal consigliere di opposizione Nicola Calandrini che per primo ha parlato di infungibilità del servizio offerto dalle suore nonostante oggi l’assessora al ramo si sia affrettata nel sostenere l’impossibilità di attribuire il carattere di infungibilità al servizio erogato senza probabilmente rendersi conto che l’esclusività del progetto didattico, alla base delle nuove prospettate convenzioni, sia l’altra faccia della stessa medaglia con la quale si vuole superare il nuovo Codice degli appalti.

“I bambini avranno le suore come maestre, come le avevano lo scorso anno – commenta Calandrini – E’ una battaglia vinta da Fratelli d’Italia e dall’opposizione tutta, ma condotta per i bambini in primo luogo, per le loro famiglie poi e a seguire per l’identità della città, prendiamo atto che quello che era impossibile fino a ieri, oggi è diventato possibile. Il sindaco, la maggioranza sono tornati sui loro passi e noi rendiamo al ‘nemico’ che arretra l’onore delle armi, perché ha vinto la città tutta, senza eccezioni. Colgo l’occasione per ringraziare le suore, le famiglie, i parroci e quanti si sono spesi per questa battaglia, ringraziando anche gli organi di informazione che hanno seguito con attenzione questa vicenda. Ci hanno preso per folli quando abbiamo contestato ‘l’ineluttabile’, oggi le ragioni e i torti sono evidenti”.

“Il tavolo aperto a tutti gli attori ha consentito di arrivare ad una soluzione condivisa e ha permesso di puntualizzare la posizione dell’Amministrazione circa la volontà di conservare il rapporto con le congregazioni religiose”, ha commentato il sindaco Damiano Coletta che ha apprezzato la volontà di riportare il confronto su toni concilianti.

“Soddisfazione è stata espressa dai comitati dei genitori e dalla rappresentanza delle congregazioni, così come dai consiglieri comunali che hanno auspicato per il futuro il medesimo metodo di condivisione”, si legge nella nota stampa proveniente dal Comune.

L’amministrazione comunale ha riferito che alla soluzione suore, “rispetto alla quale le congregazioni devono comunque ancora pronunciarsi, si è arrivati dopo ulteriori approfondimenti condivisi con uno studio legale cui sarà affidato l’incarico di produrre gli atti formali relativi alle nuove convenzioni che regoleranno i rapporti tra Comune e Congregazioni”. Da quanto si apprende inoltre, il sindaco avrebbe incaricato la segretaria Iovinella a seguire di persona tutto l’iter, iter che non potrà prescindere a nuovi passaggi in Consiglio comunale a cominciare da quello convocato per il 22 gennaio su richiesta delle opposizioni per la definizione del problema venutosi a creare sulle scuole paritarie e sul quale oggi si è registrata l’ampia schiarita.

Quanto preannunciato dall’amministrazione comunale, a conclusione del tavolo tecnico di oggi, dovrà infatti tradursi in atti amministrativi a cominciare proprio dal conferimento d’incarico allo studio legale per la redazione delle nuove convenzioni, sottolinea la consigliera Nicoletta Zuliani, possibilmente prima della scadenza delle iscrizioni. Ma ora la strada è tutta in discesa di fronte al cambio di marcia di Latina Bene Comune che nelle scorse settimane aveva fatto inalberare non pochi, compreso il pontino Premio Strega Antonio Pennacchi. Discussioni al vetriolo che avevano coinvolto in prima persona anche il sindaco Coletta “esploso” con frasi offensive nei confronti del consigliere Massimiliano Carnevale, nel corso di un incontro pubblico in Comune al termine del quale aveva poi chiesto scusa.

Dunque, ricapitolando “le suore restano a Latina”, come titola il comunicato del Comune, sulla base di un progetto didattico che consentirà di riscrivere le convenzioni tra il Comune e le singole congregazioni religiose senza che ci si rifaccia al Codice degli appalti. Il che significa che il passo in avanti di Lbc è andato davvero lungo, ben oltre la semplice proroga chiesta in prima battuta dalle opposizioni nelle more di una nuova regolamentazione. Una strada semplice ma rifiutata perché in contrasto con il nuovo Codice degli appalti che ora viene incartato da un progetto didattico religioso che non troverà mai concorrenti all’altezza per poter essere superato. Da che si volevano mettere al bando le scuole… Lbc, massacrata su questa storia, ha rimesso le suore al loro posto con tanto di “interessi” almeno in termini di durata.