Latina, Giaccherini dell’Ugl sull’accordo Aviointeriors: l’errore sindacale più grande della storia

Giuseppe Giaccherini

E’ di ieri una nostra intervista ai sindacalisti dell’accordo Aviointeriors considerato fondamentale per il mantenimento dei posti di lavoro a fronte di un piano di rilancio industriale credibile, che a distanza di 20 mesi avrebbe risollevato le sorti dell’azienda. Accordo avversato dall’Ugl, come più volte dichiarato dal segretario provinciale Giuseppe Giaccherini che oggi replica puntuale ai suoi colleghi sindacalisti.

“La firma dell’accordo sindacale in Aviointeriors resta l’errore più grave della storia perché ha teso la mano all’azienda penalizzando i lavoratori. I segretari di Fim e Uilm Latina Andrea Minniti e Roberto Caccavello, che hanno sottoscritto il contratto, farebbero bene a tacere piuttosto che esaltarne fantomatici risvolti positivi”. Per Giaccherini con la sigla dell’accordo si sarebbero anteposti gli interessi dell’azienda agli interessi delle maestranze “che – sottolinea il sindacalista – hanno sonoramente bocciato l’accordo, in maniera assolutamente inequivocabile, nel referendum interno”. Il segretario generale dell’Ugl Latina nella sua replica assume toni aspri: “L’accordo – afferma – che ha saputo solo porre uno contro l’altro, dirigenza e lavoratori…”.

Giaccherini sostiene che Fim Cisl e Uilm Uil avrebbero assunto un comportamento contraddittorio denunciando prima l’imprenditore Alberto Veneruso alla Guardia di Finanza e poi, a distanza di cinque mesi, accettando l’accordo. “L’Ugl Latina – conclude – continuerà a sostenere i diritti dei lavoratori Aviointeriors. Per fortuna c’è chi ancora lotta accanto a loro e presto il Tribunale di Latina darà ragione a chi umilmente continua a lavorare, produrre ricchezza e fare in modo che l’azienda possa essere ancora attiva e presente sul mercato. Quando i giudici si esprimeranno, per alcuni sarà il momento di farsi da parte e chiedere scusa per il danno arrecato. L’Ugl – conclude Giaccherini – rimane l’unico Sindacato a difendere le Maestranze ed i loro diritti, a combattere non solamente contro un datore di lavoro, ma un intero sistema”.