Formia, “Volevo solo fare Amleto”: penultimo appuntamento con la rassegna Senza Sipario

 

Sabato 7 Aprile alle 20:30 al Teatro Bertolt Brecht il penultimo appuntamento della stagione teatrale “Senza Sipario” promossa dal collettivo formiamo all’interno del progetto “Officine culturali” della Regione Lazio e in collaborazione con l’ATCL.

In scena la compagnia “Proscenio Teatro” di Fermo con “Volevo solo fare Amleto”, di Stefano e Francesca Tosoni, progetto vincitore del bando Game 2013, concorso vetrina per artisti marchigiani under 35 e con il monologo “Faccio l’attore perchè…”, una sorta di essere o non essere moderno presente nello spettacolo, Stefano Tosoni, ad Asti, ha ricevuto il premio “Luigi Vannucchi attore doc 2016”.

“Essere o non essere…”, se si parla di teatro con qualcuno, sono le prime quattro parole che verranno pronunciate. Parole di Amleto, personaggio enorme,  personaggio da grandi nomi e grandi attori, figlio ribelle, malinconico, arrogante, ironico, innamorato disilluso, amico tradito, ama e odia sua madre, ama e odia se stesso, ama e odia.  Amleto lo hanno fatto in tutti i modi, classico, tradizionale, rivisitato, riscritto, avanguardistico, psicologico, perché quando si decide di fare Amleto bisogna sbalordire, sempre e spesso si delude, tutti ma lavorare su di Amleto è vivere ed è forse questa la parte più bella del lavoro, forse, come accadeva un tempo, Amleto va semplicemente “fatto”. Questo pensa Stefano, un giovane attore senza un soldo che sogna di fare Amleto. Per interpretarlo ha capito che nessuno lo chiamerà mai, per cui resta soltanto una possibilità: fare tutto da solo, riduzione, regia, musiche, costumi, burocrazia, scene. Sceglie di accettare i soldi offerti da sua sorella, una giovane avvocatessa con la passione per il teatro. Stefano si ritrova a guidare  una compagnia di attori sgangherati, un moderno Brancaleone che sprona la sua armata verso l’impresa epica di mettere in scena uno dei drammi più importanti, belli e difficili di tutti i tempi.

Stefano, come Amleto, racchiude in sé stesso l’essenza della nostra società, permeata di conflitti generazionali e famigliari (rapporto con la madre e con la sorella), dubbi, aspirazioni represse e tentativi di riscatto. Come in Amleto, il teatro entra nel teatro, verità e vita si intrecciano sulle tavole del palcoscenico. Una storia in cui si ride, si riflette, si soffre magari, ma non si smette mai di credere ai propri sogni.

In abbonamento/ingresso 16 euro. Info e prenotazioni: 327 3587181