Discariche e rifiuti: tanti progetti e l’innominato della politica Manlio Cerroni

Il suo nome sembra essere scomparso dalle cronache locali ma il destino della provincia di Latina, almeno nel settore dei rifiuti, è sempre più intimamente legato al nome di quello che è stato più volte ribattezzato il dominus dei rifiuti, ossia Manlio Cerroni. Il suo nome non compare che sporadicamente eppure è lui che è dietro alla Systema Ambiente s.p.a che ha eguagliato l’offerta di Paguro per l’acquisizione delle quote di maggioranza della Eco Ambiente (che gestisce la discarica di Borgo Montello) e sempre lui che, attraverso società controllate, avrebbe il controllo della discarica di Casalazzara il cui progetto è in discussione in Regione Lazio.

Per scoprire questo non serve un imponente lavoro di inchiesta basta leggere le visure delle società coinvolte eppure di Cerroni non si è parlato nemmeno nell’incontro pubblico di sabato scorso (7 marzo) ad Aprilia, dove cittadini e politici si sono confrontati per stilare le osservazioni da presentare alla Regione Lazio che dovrà valutare il progetto della Ecosicura su Casalazzara.

Un atteggiamento tiepido che non rispecchia quanto avvenuto in passato sempre ad Aprilia, quando si discusse della discarica Paguro, società controllata da Rida Ambiente e quindi riconducibile a Fabio Altissimi. Il suo nome è apparso più volte nei comunicati dei politici locali e negli articoli di giornale. A onor del vero, a differenza dell’avvocato, Altissimi predilige l’uso dei media su cui è spesso presente. Ma, sempre per dovere di cronaca, lo stesso Altissimi risulta a oggi incensurato mentre non è proprio così per le aziende riconducibili a Cerroni che potrebbe nel giro di qualche mese assicurarsi il monopolio nella gestione dei rifiuti nel Lazio per almeno altri vent’anni. Grazie alla delibera 199/2016 infatti (qualora andasse in porto l’acquisizione di Borgo Montello) il ras dei rifiuti potrebbe giovare degli aumenti dei conferimenti in quell’invaso salvo poi cominciare a riempire Casalazzara (qualora il progetto della Ecosicura venisse approvato). Un affare non da poco se si pensa che l’ampiezza dell’impianto apriliano è tale da far ritenere possibile un conferimento al suo interno non solo dei rifiuti prodotti nella provincia pontina (e vicino Latina sorge Roma che di Aprilia già si serve per il trattamento di svariate tonnellate mensili di rifiuto indifferenziato).

Si diceva dei problemi della galassia Cerroni con la giustizia. Ecco alcuni esempi di casi giudiziari chiusi o ancora aperti che riguardano l’intrigo societario riconducibile all’avvocato. Partiamo dalla Ecoservizi di Buffalora, Brescia, che fa parte della costellazione di aziende formanti la Systema Ambiente. Nel giugno 2014 i forestali conducono un’indagine in cui si parla tra le altre cose di rifiuti pericolosi, con sostanze dal potenziale cancerogeno, diluiti o miscelati e smaltiti in maniera irregolare al fine di consentire il rientro nei parametri di legge.

Condanne hanno invece interessato la Formica Ambiente (che fa parte dello stesso gruppo): nel febbraio 2015 il primo capitolo giudiziario del processo per traffico illecito di rifiuti tossico-nocivi nella discarica situata tra le campagne tra Brindisi e San Vito dei Normani finisce con nove condanne  e due assoluzioni.  Si giunge poi al nove marzo 2018 quando  i giornali danno notizia di un’indagine per evasione fiscale che riguarda lo stesso Manlio Cerroni . Evasione per sei milioni di euro relativa alla dichiarazione dei redditi 2010 del consorzio Colari, di cui era amministratore legale. La procura ne ha chiesto il rinvio a giudizio insieme al suo braccio destro di sempre, l’ingegner Francesco Rando, titolare della E. Giovi, la società che gestisce gli impianti di Malagrotta e che detiene la maggior parte delle quote della Systema Ambiente spa ( in lizza per la gestione di Borgo Montello).

E se la politica s’interroga e spesso si indigna e la magistratura compie il proprio lavoro,  nel frattempo la Regione “fa i fatti” come dimostra la decisione della dirigente del settore rifiuti, Flaminia Tosini,  di concedere a Pomezia, senza riapertura di procedura di valutazione di impatto ambientale, il progetto di modifica dell’impianto di stoccaggio e trattamento di rottami metallici, nello stabilimento gestito dalla Service Lazio, società creata nel 2008 dall’imprenditore Foglieni in partecipazione paritetica con il gruppo Cerroni che ora avrà spazio per alte 82mila tonnellate di rifiuti.