Ponza, Vigorelli sul pontile di Nautica Enros: nessuna ritorsione, il contenzioso Sep si chiuse positivamente per Mazzella grazie a me

Piero Vigorelli

“Ritorsione? Vendetta? Dev’essersi smarrito il significato di queste due parole”, afferma Piero Vigorelli, l’ex sindaco di Ponza che il prossimo dicembre conoscerà l’esito di una richiesta di rinvio a giudizio riguardante il pontile “Nautica Enros” di proprietà di Enzo Mazzella.

“Il titolare del pontile costruisce il suo esposto sulla convinzione che il Comune di Ponza, quando ero sindaco – lamenta Vigorelli -, avrebbe eseguito atti persecutori (l’attivazione di una procedura di decadenza del suo pontile) perché l‘assessore alla portualità Giuseppe Feola è il convivente della signora Monica Vitiello, comproprietaria della SeP (Società Elettrica Ponzese), contro la quale Enzo Mazzella ha un contenzioso che dura da una ventina di anni. La circostanza dell’annoso contenzioso è vera. Ma è altresì vero – spiega l’ex sindaco – che questa ‘guerra dei Roses’ si è risolta positivamente per Mazzella proprio grazie all’Amministrazione Vigorelli. E’ infatti incontrovertibile che la Conferenze dei Servizi da me presieduta abbia dato completamente torto alla Sep, riguardo uno sversamento di gasolio sull’arenile di Giancòs, dove insiste la concessione di Enzo Mazzella e che era stato all’origine della ‘guerra’. Ed è un fatto incontrovertibile che il Comune di Ponza, con Vigorelli sindaco, si sia costituito parte civile contro la Sep per questa vicenda. Quindi – continua l’ex sindaco di Ponza -, da dove si evincerebbe la sudditanza del Comune nei riguardi della Sep e quale mai sarebbe la nefasta presenza in Giunta dell’assessore Giuseppe Feola come presunto ‘guardiano’ degli interessi della Sep? Quanto agli atti persecutori, vorrei far presente che i primi accertamenti di abusi per il pontile ‘Nautica Enros’ risalgono al 1993, proseguono nel 1994, nel 1995, nel 1997, nel 2000, nel 2003, nel 2007, nel 2008, nel 2009 e cioè quando c’erano altre Amministrazioni e altri sindaci in carica. E infine nel 2013 e nel 2015, quando era in carica l’Amministrazione Vigorelli. Ma la cosa più importante non è la longevità delle violazioni, ma che tutte queste siano state accertate dalla Capitaneria di Porto di Gaeta o di Ponza e dalla Stazione dei Carabinieri di Ponza. Le violazioni sono state quindi tutte accertate da altri organi di Polizia Giudiziaria e non dal Comune di Ponza, che quindi non può essere considerato l’indefesso ‘persecutore’ di Enzo Mazzella”.

“Del resto, anche tutti i testimoni sentiti in via preliminare dai Carabinieri di Ponza (il Comandante della Polizia Locale, i consulenti dell’Ufficio Urbanistica e Demanio, un imprenditore edile), hanno escluso categoricamente che ci siano state ‘pressioni’ da parte dell’Amministrazione Vigorelli per ‘punire’ Enzo Mazzella”, commenta Vigorelli.

“Addirittura – rilancia l’ex sindaco – il comandante Elisabetta Voce ha lamentato pressioni e intralci da parte di Enzo Mazzella durante un controllo di routine eseguito presso diversi titolari di pontili e di concessioni sul demamio. C’è tuttavia una differenza. Quella che le precedenti amministrazioni hanno sorvolato sulle violazioni e c’è voluto l’intervento della Procura della Repubblica di Latina per arrivare al sequestro del pontile di Enzo Mazzella nel 2009 e nel 2013. Al contrario dei predecessori, l’Amministrazione Vigorelli nel 2015 ha proposto la decadenza della concessione, che era un atto dovuto di fronte alle reiterate violazioni. Se non l’avesse fatto, oggi l’Amministrazione Vigorelli avrebbe potuto rispondere a una richiesta di rinvio a giudizio per omissione/ritardo di atti d’ufficio ex art. 328 del Codice Penale. Aggiungo altresì, – conclude l’ex sindaco Piero Vigorelli -,  che la cosiddetta ‘ritorsione’ e la cosiddetta ‘vendetta’ dovrebbero appartenere anche all’attuale amministrazione in carica, guidata dal sindaco Franco Ferraiuolo. Non meno di due settimane fa, infatti, in una Conferenza dei Servizi il Comune di Ponza si è opposto alla richiesta della ‘Nautica Enros’ di realizzare una piattaforma sull’arenile in concessione per attrezzare un bar all’aperto. Quest’ultimo atto è la dimostrazione lampante dell’inesistenza di una presunta persecuzione da parte dell’Amministrazione Vigorelli. Il signor Enzo Mazzella non può certo atteggiarsi a San Sebastiano martire”.