25 Aprile, così a Latina la celebrazione del 73° anniversario della Liberazione

“Il 25 aprile è un giorno di festa, di gioia, di cui tutti dobbiamo essere fieri ed orgogliosi. Il 25 aprile è un simbolo per il nostro paese. E’ l’inizio di una nuova storia che ci ha portato alla stesura della nostra Costituzione e alla nascita della Repubblica Italiana. Una repubblica libera e democratica. In altri paesi vi sono altre date, ma la Liberazione ha riguardato tutta l’Europa. Ci ha consegnato un’Europa libera”. Così Damiano Coletta, sindaco di Latina, questa mattina al parco Falcone-Borellino durante la celebrazione del 73° anniversario della Liberazione d’Italia organizzata dalla sezione locale dell’Anpi, con il patrocinio del Comune.

Il primo cittadino ha citato Khalil Gibran che scrisse: “Credo vi siano al mondo gruppi di persone e individui che sono affini indipendentemente dalla razza. Dimorano nello stesso regno della coscienza. E’ questa la parentela, semplicemente questa”. “Ecco, credo – ha sottolineato il sindaco Coletta – che la Liberazione in fondo ci ha consegnato due cose fondamentali: un privilegio ed un dovere. Il privilegio di discutere sulla libertà senza dover rischiare la vita per conquistarla ed il dovere di difenderla dopo che altri l’hanno conquistata per noi. Scegliere da che parte stare nel difendere la libertà, la democrazia e i diritti dell’uomo: questa è l’eredità che ci ha lasciato la Resistenza e che dobbiamo saper trasmettere alle future generazioni”.

All’evento ha preso parte anche Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio: “Ho voluto prendere parte alle celebrazioni per il 25 aprile a Latina. Un momento – ha detto – dedicato alla memoria dei caduti di una delle zone più colpite dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Un territorio coinvolto prima nello Sbarco di Anzio e poi nella Battaglia di Cisterna, eventi importanti che portarono alla liberazione di Roma, dove le avanguardie hanno dato un contributo enorme nell’avanzata verso nord e dove le popolazioni, strette tra due fuochi, hanno subito le conseguenze più devastanti della guerra in casa. Poi la resistenza ha vinto e il popolo italiano è libero. Il dovere di ricordare, onorare la resistenza ed educare a farlo è compito di tutti, in primis delle Istituzioni democratiche nate da quel sacrificio”.

Qui il discorso del sindaco