Aprilia, le accuse della Lega su Sacida: “Poche opere pubbliche realizzate male”. Reti fognarie senza depuratore e voragini lungo la strada

“A cosa serve realizzare reti fognarie sulla sola dorsale di via Valcamonica, senza portare a compimento il depuratore di Campoverde per consentire il corretto smaltimento delle acque reflue?”
Ad affrontare la paradossale situazione riscontrata nel quartiere Sacida, la Lega per voce del candidato al consiglio comunale Fabrizio Capirchio che ieri sera, insieme al candidato sindaco della coalizione di centrodestra, Domenico Vulcano, ha incontrato i residenti del quartiere periferico. Un incontro utile ad approfondire i problemi già noti e ad esporre i punti di un programma che tiene alta l’attenzione su ambiente e periferie, temi di prioritaria importanza per la Lega. Il quartiere Sacida, tra le opere incompiute e quelle realizzate senza alcun criterio logico, rappresenta l’emblema dello stato di abbandono in cui versano le nostre periferie.
“Nonostante tra il 2013 e il 2015 siano state approvate almeno quattro delibere – spiega il candidato Fabrizio Capirchio- progetti per un valore complessivo stimato di 2 milioni 961 mila euro, utili alla realizzazione delle reti fognarie di Sacida e del depuratore di Campoverde, necessario affinché le acque reflue vengano smaltite nel modo corretto, solo una piccola parte di quel piano ha trovato concreta realizzazione. Nello specifico, mentre per il depuratore non c’è stato alcuno sviluppo, le reti fognarie sono state realizzate sulla sola dorsale di via Valcamonica e due sono stati i risultati di questa folle scelta: l’opera è risultata inutile e dannosa. Inutile perché agli allacci effettuati dai cittadini non ha fatto e non ha potuto fare seguito la corretta messa in funzione. Il primo risultato è che le case continuano a non essere servite da rete pubblica. Oltre al danno la beffa: i lavori, eseguiti male e senza alcuna programmazione, hanno creato cedimenti sul manto stradale, costellato di voragini. Ciò crea difficoltà di transito ai mezzi privati e soprattutto ai pullman che si occupano del trasporto pubblico. Non basta programmare opere e stanziare risorse, se queste restano su carta o vengono sperperate senza raggiungere alcun risultato tangibile. C’è bisogno di un impegno e di una presenza tale che possa riequilibrare il rapporto tra centro e periferie