“Sistema Sperlonga”, interrogazione parlamentare a cinque stelle. Nel mirino anche la Procura di Latina

Elio Lannutti, senatore del M5s
C’è un’interrogazione parlamentare a firma del senatore Elio Lannutti del Movimento cinque stelle che passa in rassegna tutti i procedimenti giudiziari a carico del sindaco di Sperlonga Armando Cusani, di alcuni componenti della sua giunta e di alcuni funzionari dell’ente municipale da lui guidato indagati nelle diverse inchieste della Procura di Latina per fatti noti alle cronache locali e nazionali.
L’atto di sindacato ispettivo numero 4-00205 della XVIII legislatura, datato 12 giugno 2018, è rivolto ai ministri della Giustizia, dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze. Una bomba. In un susseguirsi di resoconti sugli scandali edilizi, su persistenti illegalità tecnico-amministrative e fenomeni di corruzione o concussione – aggiungiamo presunte -, il senatore pentastellato ravvede anomalie e stranezze nelle iniziative della Procura e della Prefettura di Latina e nei prestiti concessi alla famiglia Cusani da un istituto di crediti della zona tanto da richiedere l’interessamento dei nuovi ministri Alfonso Bonafede, Matteo Salvini e Giovanni Tria.
Riportiamo alcuni passaggi dell’atto (qui la versione integrale scaricabile sul sito istituzionale del Senato della Repubblica). “Il sindaco di Sperlonga, Armando Cusani – si legge -, dopo un lungo periodo di detenzione, è stato solo recentemente riammesso in carica, con un provvedimento, a giudizio dell’interrogante sorprendente, del prefetto pro tempore Faloni, pur essendo in attesa di giudizio per più procedimenti, così come diversi componenti della sua Giunta”. E ancora, dopo aver ricordato l’operazione Tiberio: “La Procura della Repubblica di Latina – è scritto nell’atto – continuerebbe incomprensibilmente, da oltre un decennio, a procedere nelle indagini, quando non archivierebbe, in modo parcellizzato e frazionato, con affidamento a magistrati diversi, non unificando né integrando i filoni d’indagine neanche quando i fatti cui ci si riferisce mostrano chiaramente l’esistenza sul territorio di quel che ripetutamente, da più parti, è stato definito un ‘sistema’ con protagonisti troppo spesso identici e un’unica regia. La Procura, senza alcuna visione globale, permetterebbe così che tutti i reati compiuti nel ‘sistema Sperlonga’ continuino ad essere rubricati come reati individuali, attribuiti ai soli esecutori materiali delle singole azioni, e li perseguirebbe tra l’altro attraverso procedimenti penali vaghi, non coordinati e condotti con esasperante e incomprensibile lentezza, così da incorrere poi facilmente nella prescrizione”. E fin qui è spiegato perché l’interrogazione a cinque stelle è indirizzata al vice premier Salvini, ministro dell’Interno, e al ministro della Giustizia Bonafede.
Il senatore Lannutti, oltre a citare le inchieste Tiberio, sugli alberghi Grotta di Tiberio e Ganimede e sul piano integrato di Sperlonga, ravvisa anche perplessità, “manifestate da più parti sul territorio, a proposito della misteriosa evoluzione del porto di Sperlonga (divenuto, attraverso un finanziamento di 3,5 milioni di euro della Regione Lazio, da ex porto per pescherecci una struttura privata per yacht da turismo, gestita da società e personaggi non chiaramente identificabili), sulla costruzione e la gestione dei parcheggi realizzati a Sperlonga negli ultimi anni e sulla reale situazione del bilancio comunale”.
Il senatore si chiede come mai la banca “nel 2008 abbia concesso un mutuo di rilevante entità, iscrivendo l’ipoteca su un compendio immobiliare che l’anno precedente era stato colpito da un seppur parziale sequestro penale preventivo e con garanzie che appaiono del tutto inadeguate rispetto ai finanziamenti concessi”. Secondo la ricostruzione del senatore del Movimento cinque stelle, Cusani e soggetti a lui riconducibili (persone giuridiche delle quali è socio o stretto congiunto) avrebbero ricevuto nel giro di 6 anni dalla stessa banca mutui per complessivi 8.350.000 euro a fronte di garanzie patrimoniali tutte da verificare. “I due complessi alberghieri – si legge nell’atto – sono da tempo (dal 2014 l’uno, dal 2017 l’altro) sotto sequestro preventivo penale da parte della Procura della Repubblica. Ci si chiede quale sia la situazione delle onerose rate di mutuo necessariamente dovute per i predetti finanziamenti”. Per quanto è dato sapere al senatore non risulterebbero ad oggi pendenti procedure esecutive promosse dalla banca per il recupero coattivo dei crediti.
Dunque, Lannutti chiede al il Ministro dell’economia e delle finanze Tria; se intenda attivarsi, per quanto di competenza, presso la Banca d’Italia (Dipartimento di vigilanza bancaria) e intenda segnalare la situazione alla Guardia di finanza (Nucleo speciale polizia valutaria), perché siano effettuate le necessarie verifiche ed i dovuti controlli a proposito delle attività finanziarie della banca ed a verificare il suo adempimento agli obblighi di sana e prudente gestione del credito con la conseguente osservanza degli obblighi istruttori, di valutazione, monitoraggio e costante informazione; nel rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della Banca d’Italia, se lo stesso Ministro non ritenga che sia necessario garantire ai risparmiatori elementi di trasparenza circa il valore delle azioni e sull’effettiva situazione debitoria della banca (nell’atto è citato un articolo del Sole24Ore indicante l’istituto di credito in questione con un debito deteriorato del 126 per cento, ndr), nonché verificare quale sia stato e sia il suo reale coinvolgimento finanziario nel piano integrato di Sperlonga.
Al Ministro della giustizia, l’interrogante, chiede se ritenga opportuno attivare i propri poteri ispettivi presso la Procura della Repubblica di Latina, al fine di verificarne il modus operandi che, a suo parere, “appare non solo tardivo, contraddittorio e mal coordinato, ma anche suscettibile di valutazioni disciplinari”.
Infine, al Ministro dell’Interno l’esponete a cinque stelle chiede se ritenga di promuovere una rigorosa indagine “che metta in evidenza tutti gli elementi di contiguità e di collusione esistenti fra criminali e istituzioni locali e della Provincia di Latina, che riguardino il territorio del sud pontino e, in particolare, i Comuni di Sperlonga, Fondi, Formia, Gaeta, Itri, Minturno, Castelforte”.