Case della salute in provincia di Latina all’anno zero. Brugnola: Zingaretti rispetti gli impegni, Sabaudia sede idonea

La sede del Poliambulatorio di Sabaudia

In provincia di Latina l’istituzione delle case della salute è in alto mare: scatta la segnalazione ai ministeri delle Finanze e della Salute. Con una nota inviata all’ispettorato generale per la spesa sociale e alla direzione generale per la programmazione sanitaria, Franco Brugnola, cittadino di Sabaudia, ex consigliere comunale, con un trascorso nell’alta dirigenza amministrativa sanitaria, ricorda come il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il 22 febbraio 2017, come commissario ad acta della sanità del Lazio, ha stabilito di adottare il Programma Operativo per gli anni 2016 – 2018 a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi della Regione Lazio nel settore sanitario denominato “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale”. Il piano, spiega Brugnola, prevedeva al punto 9.3 l’obiettivo di programmare il completamento dell’attivazione di ulteriori Case della salute, assicurando la presenza di una di esse per ciascun Distretto sanitario, entro il 31 dicembre 2018. Ma è proprio questo il punto, perché di mesi ne sono trascorsi tanti e ci si avvicina alla scadenza senza che in provincia di Latina si sia mosso qualcosa di concreto. In provincia di Latina, come risulta dal sito istituzionale della Regione Lazio, c’è soltanto casa della salute: “Sono stati finanziati lavori per adeguare – scrive Brugnla – la struttura del poliambulatorio di Aprilia e quella dell’ex ospedale Di Liegro di Gaeta. Molti distretti sono ancora scoperti”.

“Al riguardo, tenuto conto degli adempimenti necessari al fine di assicurare il rispetto della scadenza prefissata e con particolare riguardo al rispetto dei requisiti per l’autorizzazione e per l’accreditamento delle strutture individuate”, Brugnola auspica oltre all’immediato raggiungimento dell’obiettivo al punto 9.3 che nella scelta delle nuove location per l’apertura della case della salute si tenga in considerazione che in questi ultimi anni “la distribuzione della popolazione nella provincia di Latina in alcuni casi è mutata in maniera notevole rispetto al passato per cui molti Comuni nelle aree collinari, un tempo dotati di ospedale (ora disattivati come tali), oggi hanno perduto gran parte della popolazione, mentre le città di fondazione che fino ad alcune decine di anni fa avevano poche migliaia di abitanti si trovano ad averne molte decine di migliaia”.

Per quanto riguarda il Distretto 2 Brugnola è tornato a sollecitare la sua “vecchia” proposta di collocare la casa della salute a Sabaudia che con l’ex ospedale di via Conte Verde ha già a disposizione una sede atta allo scopo.

“Vecchia” nel senso che risale al 2014 quando la giunta municipale di Sabaudia, accogliendo una petizione di mille firme promossa dallo stesso Brugnola, ha approvato la deliberazione 114 avente ad oggetto l’istituzione Casa della salute, con la quale era stato chiesto alla Direzione Generale della ASL e al Presidente della Regione Lazio che il preesistente presidio sanitario di Sabaudia fosse rimodulato ed adattato alle nuove esigenze con l’istituzione della “Casa della Salute di Sabaudia”. Una proposta “vecchia” che tuttavia resta di forte attualità: “Il Distretto 2 della ASL Latina – scrive Brugnola – è composto dai Comuni di Latina (ab.125.000 c.a.), Sabaudia (ab.20.630), Pontinia (ab. 15.000 c.a.), Sermoneta (ab. 9761 c.a.) e Norma (ab. 4.000 c.a.). Il centro urbano di Sabaudia dista dall’Ospedale di Latina, sede di Dea 25 km mentre l’Ospedale di Terracina dista 24 km. La popolazione di Sabaudia è in costante crescita. Ai residenti si aggiungono molti migranti residenti che trovano lavoro prevalentemente in agricoltura, i militari della locale Stazione dell’Arma dei carabinieri, i militari dell’Esercito in servizio presso il Comando dell’artiglieria controaerei, gli allievi della Scuola Sottufficiali dei Carabinieri Forestali e i militari in servizio presso il Parco Nazionale del Circeo, gli atleti e il personale militare del Centro sportivo remiero della Marina Militare, gli atleti del III Nucleo sportivo della Guardia di Finanza, gli atleti delle Fiamme Oro, i militari della locale Brigata della GdF, i religiosi e le religiose della Parrocchia e infine i docenti e gli allievi degli istituti scolastici. A questi vanno aggiunti il personale e gli operai delle numerose aziende private operanti nei vari settori dell’industria e dei servizi alla persona. Le presenze turistiche durante il periodo estivo raggiungono il numero di 200.000 c.a., ma anche negli altri periodi c’è un turismo culturale, ambientalista e sportivo (molte équipe di canottaggio dei Paesi del nord Europa nei mesi invernali si allenano a Sabaudia). Appare evidente che sia quanto mai opportuno utilizzare l’opportunità offerta dell’apertura delle nuove CdS per assicurare una redistribuzione dei presìdi con particolare riguardo a quelli delle aree che hanno sofferto maggiormente i tagli alla sanità o la chiusura degli ospedali”.

Dunque, per Brugnola Sabaudia avrebbe tutte le carte in regola per vedersi riconosciuta una Casa della salute. L’ex consigliere comunale ricorda l’impegno assunto da Zingaretti e scrive ai livelli superiori della Sanità e delle Finanze nella speranza che l’obiettivo prefissato entro la fine del 2018 venga raggiunto.