Operazione spiagge sicure, il Pc di Latina contesta Salvini: solidarietà a venditori ambulanti e forze dell’ordine

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All’indomani dell’operazione spiagge sicure, il Parto Comunista di Latina torna ad esprimere solidarietà ai venditori ambulanti. La sezione rossa “Thomas Sankara” di Latina lo aveva già fatto in occasione dell’avvio dell’iniziativa a sostegno di questa categoria di commercianti per la distribuzione di bottigliette di acqua e generi alimentari attraverso squadre di militanti dislocate sul lungomare pontino. Ieri i primi sequestri a Latina e in provincia attraverso un servizio interforze che ha preso le mosse da una direttiva ministeriale sul commercio abusivo e sui danni arrecati al sistema economico e fiscale e altre conseguenze, come turbative dell’ordine pubblico, rischi ambientali e per la salute; riciclaggio di denaro e sfruttamento della manodopera… Ma è proprio contro il ministro Matteo Salvini che parte la critica del Partito comunista di Latina.

“Operazione spiagge sicure?  L’unica cosa sicura di questa operazione – si legge in una nota stampa della sezione Thomas Sankara – è la repressione nei confronti dei venditori ambulanti, di persone che vivono già in una situazione precaria. Salvini sposta l’attenzione dai 49 milioni di euro che il suo partito deve allo stato attuando un piano repressivo nei confronti dei venditori ambulanti, in maggioranza stranieri. Lavoratori sfruttati italiani, gli operatori delle forze dell’ordine, contro lavoratori sfruttati stranieri: uno scenario già visto in questi mesi messo in atto contro i lavoratori che difendevano i propri posti di lavoro nelle varie manifestazioni di piazza. Sarà questo i leitmotiv di questo governo: la repressione dei lavoratori e degli sfruttati in genere. Tutto questo dispiegamento di forze per multare di qualche migliaio di euro dei poveracci, che con molta probabilità non hanno nemmeno i soldi per pagare questa multa. Ma chi sono i venditori ambulanti?”

In questo ultimo mese i militanti del Partito Comunista e i militanti del Fronte della Gioventù Comunista, hanno avuto modo di conoscerli, distribuendo loro quasi 2000 bottiglie d’acqua, 800 succhi di frutta e 1.200 generi alimentari sul litorale pontino. “Persone che arrivano qui – si legge nel comunicato – alle volte anche per una sola stagione per racimolare misere somme di denaro che possono permettere la sopravvivenza della famiglia rimasta in patria: Abdiro del Bangladesh, che invia 100 euro al mese alla scuola del proprio villaggio, per poter permettere di studiare ai ragazzi che non hanno i mezzi, lui che non ha avuto la possibilità di studiare; Mohammed, un padre di famiglia in Italia da 18 anni che vive in provincia di Latina, la mattina e il pomeriggio lavora al mare come venditore ambulante mentre la sera lavora in un ristorante in zona, tutto ciò con permesso di soggiorno a tempo indeterminato e di  licenza che ci ha mostrato, dice: ‘Se io non lavoro la mia famiglia non mangia’”.

“Ma di storie come queste – aggiunge il compagno Sergio Sciaudone – ce ne sono a decine. Molti sono in regola con la licenza e ma gli è stata sequestrata la merce per il ‘marchio contraffatto’. Nel nostro senso della giustizia è legale sfruttare i bambini nei paesi poveri per produrre merci dal marchio originale, ma è illegale vendere merci con il marchio contraffatto. Il nostro senso di legalità e giustizia, sono sempre a senso unico: difendono solo il capitalismo. In questo senso va l’operazione ‘spiagge sicure’”.

“Esprimiamo la nostra solidarietà – concludono i comunisti di Latina – ai venditori ambulanti, vittime di questa falsa operazione di legalità e ai lavoratori delle forze dell’ordine, costretti a compiere questo ingrato compito”.