Intrattenimento musicale alla Marina, l’ordinanza “stonata” del sindaco di Latina. La critica di Coluzzi

Monta la polemica sull’ordinanza sindacale che a Latina disciplina degli orari di utilizzo di fonti di emissione sonora nei pubblici esercizi della Marina: stop alla musica a mezzanotte e mezza e, venerdì, sabato e prefestivi “festa” consentita fino alle 2.

Giulia Caprì

“L’iniziativa è stata condivisa e concordata da tutti i componenti della commissione Attività Produttive”, si è difesa oggi l’amministrazione comunale dalla pioggia di critiche. E si cerca il rimedio: “A breve il neo assessore alle attività produttive Giulia Caprì – fanno sapere da palazzo – avvierà un confronto con gli operatori sulle tematiche relative alla Marina di Latina coinvolgendo tutte le parti sociali”.

“L’ordinanza a disciplina degli orari per la diffusione sonora nei pubblici esercizi della Marina di Latina è stata emanata per dare un indirizzo omogeneo ai gestori dei locali pubblici dislocati lungo il lato destro del lungomare, nel tratto tra Capoportiere e Foce Verde” spiega l’assessore, gettando acqua sul fuoco e aggiungendo che “l’ordinanza accoglie le molteplici istanze avanzate dai cittadini residenti sul lungomare tutelando da una parte la qualità ambientale e dall’altra regolamentando le attività commerciali solo in termini di orari di emissione acustica, consentendo loro di svolgere attività di somministrazione di alimenti e bevande tutti i giorni fino alle 2.”.

“Questa disposizione – ribatte il consigliere comunale Matteo Coluzzi – ha portato all’annullamento di numerosi eventi già calendarizzati e risulta come ennesimo bastone tra le ruote nei confronti di chi investe sulla nostra realtà”.

Matteo Coluzzi

“Nella zona – spiega l’esponente di opposizione – è presente un consistente numero di pubblici esercizi di somministrazione, ricettivi, compresi gli stabilimenti balneari che esercitano, tra l’altro, attività di intrattenimento musicale e danzante. Gli stessi privati che offrono uno dei pochi servizi in quella zona che dovrebbe essere il volano della nostra economia. Un indotto che interessa centinaia di famiglie e che rappresenta una serie di poli attrattivi in grado di generare flussi nell’interesse di tutto il settore commerciale del nostro lungomare. Neanche due anni fa questa amministrazione aveva accesso al finanziamento Ministeriale di 18 milioni di euro con il progetto “Latina anche città di mare”. Già all’epoca il termine “anche” lasciava perplessi, ad oggi dovremmo aggiungere “anche Città di mare…fino alle 00.30”. Infatti, con la suddetta delibera vengono limitate le emissioni acustiche e sonore e la diffusione di musica generata dall’uso di apparecchi ed impianti per gli esercizi pubblici fino alle 00:30 ed il venerdì ed il sabato e prefestivi sino alle ore 02:00”.

Coluzzi sottolinea che “chi vive la Marina nel periodo estivo (senza entrare nel merito del totale abbandono durante la stagione invernale) sa bene che durante la settimana la stessa è animata dalle attività di intrattenimento che richiamano centinaia di persone, in particolar modo giovani, rendendo viva quella che già oggi dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello del nostro territorio”.

Il giovane consigliere attacca l’amministrazione comunale per l’annullamento di numerosi eventi, sostenendo che dopo la desertificazione del centro storico sta “cercando di fare lo stesso con la Marina”. “Ed il problema sembrava il senso unico, mentre il meglio doveva ancora venire prosegue Coluzzi -. Infatti, non sono bastate le polemiche e le segnalazioni in merito alle criticità (supportate dai problemi di viabilità che erano facilmente prevedibili e già denunciate più volte dal sottoscritto considerato lo stato attuale del progetto relativo al completamento di Via Massaro) che avevano riguardato questa scelta. Basta guardare poco distante da noi per capire che sarebbe bastato poco, con un indirizzo politico chiaro, a migliorare la situazione nell’interesse di tutti”.

L’esponente di opposizione porta l’esempio di Gallipoli “dove con un protocollo di intesa si è riusciti a mettere tutti d’accordo prorogando la possibilità di intrattenimento fino alle 1.30 ed alle 3.00 per il fine settimana”. “Sarebbe bastato, come sempre, un po’ di buon senso e capacità di ascoltare, senza mettere i gestori davanti al fatto compiuto ad un mese dal termine della stagione. E non si faccia l’esempio di Riccione, in quanto parliamo di realtà completamente diverse dove al di là degli stabilimenti sono presenti discoteche in numero certamente diverso rispetto al nostro”, afferma.

“Gli stessi che parlano di rilancio turistico sanciscono con questo atto la non capacità di rendere la nostra Città dinamica e piena di vita. Una città sempre più triste, che allontana i suoi giovani invece di attrarne altri da fuori ed essere riferimento di una Provincia che può offrire tanto. La conseguenza diretta a questa scelta sarà la desolazione che porterà un’ulteriore diminuzione della percezione della sicurezza ed una migrazione turistica dei nostri giovani e dei nostri concittadini legata all’intrattenimento notturno con tutti i rischi che ne conseguono. L’augurio – conclude Coluzzi – è che prevalga il buon senso e che, con revoca immediata di tale provvedimento, si possa iniziare a ragionare con le tempistiche adeguate a come predisporre per la prossima stagione un’offerta turistica all’altezza  ( sia da Capoportiere a Foceverde che da Capoportiere a Rio Martino, con i dovuti differenti accorgimenti) e nell’interesse comune di tutte le parti in causa.”