Latina, il Partito comunista: servizi sociali, occorre un valutatore esterno professionale e indipendente

Sergio Sciaudone

Sui servizi sociali del Comune di Latina la sezione “Thomas Sankara” del Partito comunista non arretra di un solo centimetro. La denuncia di inizio agosto sull’esistenza in città di un dormitorio a cielo aperto e sulle criticità del servizio di pronto intervento sociale hanno innescato un botta e risposta tra i compagni della segretaria guidata da Sergio Sciaudone e del Fronte della Gioventù comunista da un lato e l’assessore ai servizi sociali Patrizia Ciccarelli e gli esponenti di maggioranza dall’altro. Ma ai comunisti di Latina non sono bastate le rassicurazioni dell’amministrazione comunale fornite a mezzo stampa e anche nel corso di una commissione Welfare. E il perché è affidato alla nota della sezione “Thomas Sankara” che riportiamo di seguito.

E’ sempre stato facile per qualsiasi assessore ai servizi sociali rispondere alle critiche tirando fuori dal cilindro numeri che nessuno può smentire, ma non funziona così da tutte le parti. In Inghilterra la valutazione sui servizi sociali viene svolta, obbligatoriamente, da agenzie esterne specializzate: se l’ente pubblico vuole il rinnovo del finanziamento deve presentare una valutazione positiva, oppure una nuova formulazione del progetto sulla base della valutazione effettuata. Senza andare troppo lontano il Comune di Roma ha affidato la valutazione, su un importante progetto per la popolazione fragile (progetto Inspire), al consorzio Mipa, composto da  Istat, Università Ca Foscari, Università Tor Vergata. La relazione è stata presentata e pubblicata sul web nel 2018. Il Comune di Bologna si rivolge ad una fondazione promossa dalla città metropolitana, in Veneto la valutazione è spesso affidata alla fondazione Zancan di Padova. Si potrebbero fare molti altri esempi in cui i Comuni si avvalgono di centri di ricerca esterni, collegati, in vario modo, con le università.

Cosa fa il Comune di Latina per valutare i propri progetti, soprattutto quelli affidati alle cooperative? Qui non si tratta di cercare i colpevoli per gli obiettivi non raggiunti, piuttosto di avere elementi per correggere, in modo da non ripetere, gli errori. Parliamo di voci di spesa importanti per il bilancio del Comune di Latina. Anzi proprio i servizi sociali, nel loro complesso, sono la voce di spesa più corposa. Diversi milioni di euro di cui, una parte sostanziosa, va a finanziare servizi affidati a cooperative o simili.

Ora bisogna dire che la valutazione dei servizi sociali è una scienza articolata che, però, ha il vantaggio di offrire, al comune, diverse soluzioni all’esigenza di ottimizzare gli investimenti. Per questo motivo non basta il solito comunicato stampa dell’assessore in cui si dice che tutto va bene e che si spendono soldi. Non basta una riunione di commissione in cui referenti, responsabili e dirigenti assicurano che si sta facendo un ottimo lavoro, “anzi che Latina è una eccellenza…”. Occorrono relazioni analitiche, ma pure leggibili, anche per i non addetti ai lavori, in cui un valutatore esterno professionale, il più possibile indipendente, dica come sono andate le cose e proponga dei correttivi per eventuali discrepanze. Proponga, come da prassi, il confronto tra i risultati raggiunti a Latina, con quelli conseguiti in altri comuni più virtuosi, a parità di capitale investito. Si consideri che il costo della valutazione è, sempre, una voce di spesa minore, rispetto al volume della spesa del progetto.

Il rischio, che consideriamo forte nel caso del Comune di Latina, è che si confonda il monitoraggio (il prospetto della spesa, l’elenco dei servizi e il numero degli utenti) con la valutazione (analisi dei risultati raggiunti e le problematicità). Un rischio ulteriore è che la valutazione rimanga nel cassetto di qualche assistente sociale o vada, al massimo, in commissione. Eppure la legge (si cita qui, per brevità, solo la legge di riforma dei servizi sociali L.328 del 2000) dispone che i comuni non solo devono “valutare l’efficienza, l’efficacia ed  e i risultati delle prestazioni” ma che  valutazione e  programmazione siano un momento in cui il progetto viene discusso, deciso,  insieme alla cittadinanza. Di solito a Latina, quando va bene, il progetto viene presentato, già pronto e impacchettato, nel corso di una frettolosa riunione alla quale partecipano gli invitati. Cosa diversa è quando il progetto è frutto di uno studio e di un dibattito preventivo vero. Con la partecipazione degli attori sociali (volontariato, associazioni, sindacati e cittadini), comprese le associazioni e i partiti che svolgono opposizione critica e non sono allineati rispetto al quadro politico corrente. Partecipazione da incoraggiare anche tramite i media, il web, le conferenze e gli incontri da promuovere a cura del Comune. La legge dice che debbono essere occasioni in cui si decide veramente. Non passerelle per assessori.

Siamo consapevoli che si tratta di disposizioni (tutte confermate, anzi amplificate, dalla successiva legislazione nazionale e regionale) che hanno contenuti dirompenti, se non rivoluzionari per istituzioni, come il Comune di Latina, abituate a procedere in modo così diverso. Eppure è una legge dello Stato. Neppure nuova.

 

Partito comunista
Sezione “Thomas Sankara”