Nuovo ospedale di Latina, Zaccheo rilancia: con il project financing zero risorse pubbliche, subito un comitato

Vincenzo Zaccheo

Sul nuovo ospedale di Latina Vincenzo Zaccheo non molla. Le polemiche di questi giorni sulle condizioni del Goretti hanno spinto l’ex sindaco del capoluogo pontino ad intervenire nuovamente sull’argomento ribadendo ancora una volta che il progetto di un nosocomio moderno e funzionale sarebbe la risposta migliore per il diritto alla salute dei cittadini. Riceviamo e pubblichiamo il suo ultimo contributo rivolto alle forze politiche di maggioranze e opposizione comunali e regionali per la ripresa dell’iter per il project financing e agli esponenti delle professioni mediche perché si costituisca un apposito comitato promotore per la realizzazione del nuovo ospedale di Latina. Di seguito la nota firmata da Zaccheo.

Alla luce delle recenti polemiche tra le forze politiche sulle condizioni del Goretti e della sanità pubblica ritengo che vada ripresa con forza l’idea di realizzare a Latina, a servizio del capoluogo e degli altri comuni limitrofi della provincia e non solo, un nuovo ospedale moderno e funzionale alle esigenze del nostro territorio e delle nostre comunità.
Da ex sindaco di Latina e da uomo politico che ha sempre messo in primo piano la salute quale diritto fondamentale per i cittadini, non posso  che riproporre la stessa analisi che nel 2003 mi portò a mettere in atto tutti i passaggi tecnici e istituzionali per avviare la realizzazione di un’opera fondamentale per il benessere dei nostri concittadini.
Mi preme in primo luogo ricordare che il nuovo ospedale di Latina, la cui ubicazione in un’area già di proprietà regionale è stata votata all’unanimità con una delibera di Consiglio Comunale da tutte le forze politiche presenti in quell’assise, è stato oggetto di un protocollo d’intesa con la Asl di Latina guidata dal dottor Petti, oltre ad essere inserito all’epoca anche nel piano socio sanitario della stessa Regione Lazio. 
Tanto che anche dalla Pisana arrivò un parere favorevole e unanime alla sua realizzazione nel plenum di una Commissione Sanità a cui parteciparono esponenti politici della nostra provincia come Domenico Di Resta, Claudio Moscardelli e Aldo Forte.
Infine quel progetto raccolse il parere favorevole e incondizionato della Conferenza dei Sindaci e del presidente dell’ordine dei medici Giovanni Maria Righetti.
Ecco perché dunque, approfittando del dibattito attuale sulle condizioni del Goretti che ho più volte denunciato essere una struttura vecchia, progettata negli anni 50, quando la nostra città e il territorio limitrofo non ospitavano di certo lo stesso numero di abitanti odierni, mi permetto di tornare a sottolineare tutte le criticità intrinseche che solo un nuovo ospedale potrebbe risolvere.
Purtroppo attualmente, il Santa Maria Goretti non risponde più agli standard di legge  e di sicurezza previsti per un ospedale moderno e funzionale: una struttura che non è stata nemmeno in grado di garantire il decollo del Dea di Secondo Livello che come tutti ben sappiamo ha bisogno di impianti, attrezzature e unità specialistiche adeguate. Per non parlare poi delle problematiche che sviluppa per l’ubicazione e il traffico generato.
Oggi che ancora una volta si registrano carenze strutturali, migrazioni sanitarie, tempi di attesa per prestazioni e ricoveri sempre più lunghi questo progetto va portato avanti senza esitazioni. Invito dunque tutte le forze politiche a prendere finalmente, in maniera trasparente, un impegno chiaro per il nuovo ospedale a servizio dei nostri concittadini, invece di parlare di un generico adeguamento e ampliamento del Santa Maria Goretti. Del resto tutte le altre Province del Lazio possono già oggi contare su nuove strutture ospedaliere.
Costruire dunque col project financing voluto dalla Regione stessa che non costerebbe assolutamente un centesimo di fondi pubblici, una struttura moderna a servizio della nostra comunità in prossimità di una grande arteria stradale come la bretella di collegamento alla Roma – Latina, nell’area già individuata di Borgo Piave (liberando al contempo uno dei quartieri nel cuore della città dalla presenza del nosocomio e destinando quell’area a residenze universitarie che aumenterebbero il pregio di quella zona) è la soluzione per cui dovrebbero lavorare le forze politiche al governo e all’opposizione: sia in sede comunale che regionale. Ne trarrebbe vantaggio tutta la città e anche la facoltà di Medicina con la realizzazione di una forte integrazione tra università-ricerca ed ospedale. 
Sarebbe dunque opportuno che si tornasse alla concertazione istituzionale che mettemmo in campo in quegli anni, guardando prima di tutto alle esigenze dei territori prima che alle logiche egoistiche di partito e di carriera politica, lavorando tutti nella stessa direzione per la crescita e lo sviluppo della nostra città, riprendendo anche temi importanti come lo sviluppo della marina e la presenza dell’università a Palazzo M.
Due argomenti a me cari su cui non smetterò mai di spendermi, così come non smetterò mai di rimarcare la necessità di programmare con una visione d’insieme il futuro e lo sviluppo della nostra amata Latina. 
E’ in quest’ottica dunque che mi permetto di invitare gli esponenti delle professioni mediche e i protagonisti della società civile – estendendo l’invito anche al vostro giornale sempre in prima linea nello stimolare il dibattito cittadino – a costituire un Comitato per la realizzazione del nuovo Ospedale di Latina che, come detto, con lo strumento del Project Financing non costerebbe nulla al Comune e alla Regione.
Io stesso sarò in prima linea nel fornire il mio contributo per un’opera fondamentale nel garantire il diritto alla salute della nostra comunità.
Vincenzo Zaccheo