Urbanistica a Latina, Castaldo: no a un nuovo Prg. Coluzzi attacca: vi manca il coraggio, occasione persa

Il consigliere Matteo Coluzzi e l'assessore Francesco Castaldi

“Caro assessore, mi conservo le domande per riproporle alla sua attenzione in occasione del Consiglio comunale in cui sarà portata in discussione la proposta di deliberazione che avete illustrato in commissione Governo del territorio”. Matteo Coluzzi, oggi al question time, si è dichiarato totalmente insoddisfatto della risposta alla sua interrogazione sugli indirizzi urbanistici fornita dall’assessore Francesco Castaldo. Il giovane consigliere comunale di Latina ha posto al delegato del sindaco sette quesiti specifici sul complesso argomento, ma l’assessore ha subito detto che non era quello il luogo per affrontare il tema, dimenticando forse di trovarsi nell’aula del Consiglio comunale in cui dovrà comunque tornare per sottoporre all’organismo istituzionalmente competente la deliberazione da lui proposta per il futuro urbanistico della città.

Della proposta di deliberazione ne avevamo già parlato in occasione della commissione Governo del territorio del 6 settembre scorso (leggi qui).

Di seguito le domande formulate dal consigliere Coluzzi con la sua interrogazione:

1) Essendo obiettivi previsti nel DUP per l’annualità 2016, qual è lo stato di avanzamento per la redazione dei PEBA (mozione del sottoscritto a Gennaio 2017 per renderlo obiettivo concreto) e del Piano Urbano del verde Pubblico?

2) Alla luce della proclamata “necessità di contrastare in modo deciso il consumo di suolo” quali sono gli strumenti operativi messi in campo a breve termine tesi a perseguire tale obiettivo?

3) Dal momento che “ritenete opportuno e doveroso da parte dell’amministrazione comunale dare soluzione alle criticità nel tempo determinatesi per effetto dell’annullamento delle revisioni dei piani attuativi (alla luce dei permessi a costruire rilasciati in vigenza dei PPE annullati)”, che ne sarà dei cantieri avviati e successivamente bloccati in seguito alla sospensione dei Piani? Come un unico Piano Attuativo, come da voi indicato, risolverebbe tale criticità?

4) Quali sarebbero i “processi per avviare iniziative pluridisciplinari secondo il modello della “cittadinanza attiva” per il recupero dei luoghi e dei siti produttivi dismessi? Quali sono gli strumenti scelti e quali sono gli iter avviati a tal riguardo?

5) L’ipotesi di accorpamento al comprensorio R0 (quartiere Littoria, sperando che anche questa scelta non rientri nell’opera di “damnatio memoriae” perpetrata da Latina Bene Comune dopo aver cambiato nome ai giardini pubblici e aver eliminato la dicitura “Latina Città del ‘900) aggregato al comparto R1, R2,R3,R4,R6  vedrà un ricalcolo ed una redistribuzione degli standard come da D.M. 1444/68. Lei è certo assessore che un unico Piano Attuativo su una porzione di territorio così ampia possa realmente rispondere alla funzione di indirizzo a scala di dettaglio dell’ampia superficie interessata? La normativa non pone limiti a tal riguardo, ma quali sono le garanzie sulla distribuzione di standard e servizi su un tessuto urbano cosi esteso ed eterogeneo?

6) Alla luce degli intenti e delle posizioni assunte in questa delibera, è lecito sapere chi è l’autore della stessa considerando che è giunta in commissione in forma totalmente anonima?

7) Oggi ci riproponete quello che non è altro che l’aggiornamento del

Dup se non addirittura delle Linee Programmatiche. Avete i numeri. Avevate il tempo necessario e potreste averlo ancora. Magari raddrizzando la rotta di un’esperienza amministrativa ad oggi disastrosa. Le domando chiaramente: è nelle intenzioni di questa maggioranza procedere alla redazione e adozione di un nuovo Prg prima della scadenza del proprio mandato?

Coluzzi, dopo l’intervento dell’assessore Castaldo, ha parlato di non risposte. Ma un paio di cose Castaldo le ha dette. Intanto si è assunto la paternità della proposta di deliberazione sui nuovi strumenti di pianificazione: “E’ mia, l’ho fatta sentendo gli uffici e concordandola con il dirigente. Ci ho impiegato del tempo perché il dirigente è cambiato, c’è stato un avvicendamento e quindi sono dovuto ripartire da zero”.  Poi Castaldo ha detto che l’amministrazione di cui fa parte non ha alcuna intenzione di fare un nuovo Piano regolatore generale: “Ci vuole troppo tempo”. Una notizia nella notizia. “Due anni trascorsi senza fare nulla – ha subito replicato Coluzzi – e un’occasione persa”.

“Qualcuno al posto vostro, con un pizzico di coraggio in più, con un’idea chiara di città e con la consapevolezza dei numeri in Consiglio comunale avrebbe redatto e adottato un nuovo Piano Regolatore Generale senza problema di nessun tipo (considerando che il Piano Cervellati non fu mai approvato per motivi politici e non tecnici come qualcuno ha voluto raccontarci)… A voi non manca l’esperienza, come volete far credere. A voi manca il coraggio.  Avevate tra le mani una occasione unica ed anche questa volta non siete stati in grado di dare a questa città un’opportunità di ripartenza e di ritorno alla normalità. La storia insegna che i Prg correttamente pensati e attuati sono solo quelli fatti d’imperio da chi aveva le risorse finanziarie ed il consenso per eseguirli.

La nuova urbanistica di Latina pensata da Lbc, di cui Castaldo risulterebbe la mente, se da un lato proclama il consumo zero di suolo (l’assessore però oggi in aula non ha risposto al quesito numero 4 del consigliere) dall’altro rinvia a Print che consentono edificazioni senza la condivisione e partecipazione dei cittadini prevista invece dall’approvazione dei piani urbanistici. Insomma, una contraddizione in termini? Coluzzi oggi ha detto che se Lbc non ha optato per un nuovo Piano regolatore generale è perché non ha avuto coraggio. Che non è una questione di mancanza di esperienza. Ma in città le voci corrono e chi mastica la materia, al pari di Coluzzi, coglie anche altre sfumature. Sotterrata la questione dei Ppe annullati sono un’unica R, rinviando il tutto ad un unico piano attuativo, i Print (acronimo di Programma integrato di intervento urbanistico) tornerebbero a far sorridere i soliti noti del mattone. Un sospetto diffamatorio? Un’ipotesi che andrebbe vagliata sulla base degli strumenti previsti per il raggiungimento dell’obiettivo di consumo zero del territorio. Oggi Coluzzi ha chiesto lumi a Castaldo anche su questo aspetto (domanda numero 2), ma la questione è rimasta indefinita come molte altre.