Abc Latina fuori controllo, il focus sulla relazione di Cappucci in commissione Trasparenza

Un altro capitolo amaro sull’Abc Latina è stato letto oggi in commissione Trasparenza. La presidente Matilde Celentano ha posto all’ordine del giorno il punto richiesto dal consigliere Nicola Calandrini sul contratto di servizio stipulato tra il Comune di Latina e la sua azienda speciale Abc per l’igiene urbana. Un contratto che a detta del consigliere Calandrini sta svelando una serie di criticità e che si sarebbero potute evitare se l’amministrazione avesse tenuto conto della sua relazione depositata agli atti del Consiglio comunale del 28 dicembre 2018.

Convocati in commissione il nuovo dirigente del servizio Ambiente del Comune, Giuseppe Bondì, il dirigente del servizio Finanziario dell’ente Giuseppe Manzi, il funzionario comunale “supercontrollore” dell’Abc Diego Vicaro, l’assessore all’Ambiente Roberto Lessio e il segretario generale dell’ente municipale Rosa Iovinella che di fatto ricopre anche il ruolo di direttore generale del Comune e di responsabile comunale dell’anticorruzione.

Presenti numerosi consiglieri “esterni” alla commissione Trasparenza, e tra il pubblico affollato dagli ex lavoratori della Latina Ambiente, alcuni riassorbiti dall’Abc e altri rimasti senza lavoro, anche il vice sindaco di Latina Paola Briganti.

Dell’inadempienza dell’Abc se ne è discusso abbondantemente negli ultimi due mesi e mezzo. La scorsa settimana, sempre in commissione Trasparenza, l’audizione dei Dec (Direttori di esecuzione del contratto) ha svelato che non è stato possibile stabilire se i servizi eseguiti e certificati dai report trasmessi dall’Abc siano stati espletati in conformità delle pattuizioni contrattuali. Dunque, un controllo impossibilitato per carenze documentali. Affermazioni che hanno mostrato gravi criticità.

Ma il capitolo di oggi, scritto dall’ex dirigente del servizio Ambiente Sergio Cappucci, che si è dimesso il primo settembre scorso, ha avuto un impatto di gran lunga superiore alla relazione dei Dec. Parliamo della sua relazione per il monitoraggio dei risultati conseguiti dall’azienda speciale Abc rispetto agli obiettivi programmati. Il consigliere Calandrini ne ha dato lettura di ampi stralci, ma è bastato il solo indice a far drizzare i capelli dei commissari: si va dalla mancata approvazione del piano industriale a problematiche inerenti la trasparenza di Abc, dalle fatturazioni non congrue con le clausole contrattuali a una raffica di inadempienze come la mancata apertura dell’isola ecologica di via Massaro, il mancato servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbano, il ritardo nell’attivazione del numero verde, del rilevatore Gps, dell’avvio del diserbo meccanico. Cappucci nella sua relazione elenca lo stato dei pagamenti effettuati ma anche evidenze di ratio perversa nella gestione di Abc. Una bomba ad orologeria se non arriva una contromossa efficace. La relazione di Cappucci per Calandrini parla di un’Abc fuori controllo del Consiglio comunale, nel senso che i controlli “tecnici” sono stati effettuati ma che l’amministrazione, o meglio la giunta, non è corsa ai ripari.

Iovinella ha voluto subito precisare due cose: che la relazione di Cappucci protocollata il 29 agosto 2018 è la risposta ad una sua specifica richiesta a fonte del Consiglio comunale del 3 agosto 2018 in cui è stato approvato il bilancio Abc dell’ultimo trimestre 2017 (in perdita di 125mila euro) e che nella ricostruzione di Calandrini è stato omesso di dire che il contratto, per il quale Cappucci ha proposto la revisione, era stato avallato dalla firma dello stesso dirigente. Un altro colpo basso a Cappucci “reo” secondo alcuni esponenti di maggioranza – come rappresentato in altre sedi istituzionali – di aver redatto lui il contratto e di essersi accorto poi che lo stesso non funzionava.

Calandrini ha chiesto al nuovo dirigente del servizio Ambiente che idea si era fatto di tutta questa storia e rispetto a quanto lasciato scritto da Cappucci che cosa pensava di fare. Una domanda da un milione di dollari per una “new entry” del Comune catapultata in mezzo all’intricata questione dell’Abc. Bondì, tuttavia, non si è fatto cogliere impreparato e ha risposto che intanto ha avuto contezza dell’omessa rendicontazione da parte dell’azienda speciale dei costi relativi ai servizi resi: “Le carenze sono oggettive – ha detto Bondì -. Poiché il nuovo servizio non è mai partito, possiamo fare un confronto tra il servizio reso lo scorso anno dalla Latina Ambiente e il servizio reso nel 2018 dall’Abc. Ho chiesto ai Dec di fare questa comparazione”. Rispetto a quanto lasciato scritto da Cappucci, Bondì ha detto che qualcosa è cambiato da fine agosto ad ora. “Cappucci non aveva i costi di gestione di Abc, ora questo dato ci è pervenuto ed è allo studio di Manzi e Vicaro”, ha dichiarato il dirigente che non ha invece dato risposta su quanto liquiderà a fine ottobre all’Abc.

A questo punto è intervenuta nuovamente Iovinella comunicando che tutte le criticità sollevate da Cappucci sono in corso di una puntuale verifica. Ci sono problemi segnalati che nel frattempo sono stati risolti, altri che invece, secondo Iovinella, devono essere affrontati programmando il da farsi. Parole generiche che hanno sollecitato Calandrini, esponente di opposizione, a suggerire qualche ipotesi, forse a scopo provocatorio. Il consigliere ha detto, ad esempio, che la questione del mutuo non concesso all’Abc da parte della Cassa depositi e prestiti a causa dell’assenza di due bilanci annuali consecutivi approvati potrebbe essere superata se il Comune, attraverso il Consiglio comunale, garantisse con fideiussione il prestito. Una procedura tornata di forte attualità con la recentissima circolare del Ministero dell’Economia per lo sblocco degli investimenti. Dunque, per Calandrini la soluzione al mutuo, necessario al decollo dell’Abc, c’è. Bisogna vedere se, stando a quanto emerso in questi due mesi e mezzo, i consiglieri di maggioranza (certo l’opposizione non potrà fare altro che mettersi in finestra) siano ancora disposti a tornare in aula ed avallare nuove operazioni finanziarie per un progetto di azienda speciale pieno di smagliature.

E’ lo stesso Calandrini a mettere il dito nella piaga con la lettura di un altro passaggio cruciale della relazione di Cappucci: “E’ l’azienda a non aver adempiuto ai suoi obblighi statutari e contrattuali… Giova ricordare che la malversazione di fondi pubblici per servizi non resi è un reato perseguibile ai sensi dell’articolo 316 bis del codice penale, mentre il falso ideologico viene commesso al momento della redazione degli atti pubblici”.

“Segretario – domanda Calandrini a Iovinella – questa relazione è stata inviata in Procura?”. Risposta negativa, il responsabile dell’anticorruzione ha però detto che è in atto una verifica.

Più volte l’amministrazione guidata dal sindaco Damiano Coletta ha detto di voler risolvere i problemi di Abc con la modifica del contratto, del regolamento, del Pef a livello di una diversa ripartizione dei costi. Ebbene, questi cambi assumono toni sinistri: anziché applicare sanzioni all’Abc per le “oggettive” carenze (negli atti era prevista la “decapitazione” dei vertici aziendali) si cambiano le carte per andare incontro alle esigenze dell’azienda speciale. No, no, ha detto oggi Calandrini: “Attenzione segretario, non si può fare la sanatoria, occorre agire con trasparenza”. Ed ecco che il consigliere di opposizione ha calato sul tavolo un’altra “soluzione”, consistente nel tirare una linea sul pregresso e mettersi sulla retta via. “Occorre sedersi attorno a un tavolo con Abc e fare una transazione, tornando ovviamente in Consiglio comunale”. Anche in questo caso sarebbe un passaggio carico di responsabilità per la maggioranza di Latina Bene Comune. E con la procedura della transazione a soli dieci mesi di avvio del servizio Abc l’amministrazione non ci farebbe certo una bella figura: con Latina Ambiente si è parlato di transazione quasi a vent’anni dalla sua costituzione.

E Lessio? Lessio ad un certo punto, sollecitato da una domanda “sconveniente” della consigliera Miele che chiedeva a Bondì come mai l’Abc non aveva fornito prima i dati sui costi di gestione (Bondì aveva detto di non saperlo), è intervenuto per dire di aver preso visione della relazione di Cappucci soltanto oggi. Increduli i commissari, quasi imbarazzati al suo posto… Solo l’inizio di un ennesimo colpo di scena di questa vicenda amministrativa tanto complessa. Lessio, infatti, rivolgendosi a Calandrini rispetto alla proposta della transazione ha detto che lui stesso l’aveva avanzata nel corso del Consiglio comunale del 3 agosto scorso. “Scusi assessore, ma lei come poteva proporre una soluzione se ha appena dichiarato che la relazione di Cappucci l’ha letta soltanto oggi?”, ha replicato Calandrini. “Assessore, o lei ha mentito in commissione Trasparenza il che è grave o se è vero che non conosceva la relazione di Cappucci, dirigente del settore Ambiente, è ancora più grave perché lei è l’assessore all’Ambiente”, ha aggiunto il consigliere Alessandro Calvi “sintetizzando” il concetto espresso ad inizi lavori dal consigliere Calandrini dell’”Abc fuori controllo”.

La seduta si è conclusa aggiornando il tema alla prossima settimana e con la testimonianza di un dipendente dell’Abc, Emanuele Foresti della Filas, che ha potuto rappresentare in commissione i disagi vissuti dagli operai nell’azienda speciale del Comune di Latina e di quanti sono rimasti senza un posto di lavoro.

Per completezza degli argomenti trattati, citiamo che ad inizio seduta la consigliera Nicoletta Zuliani ha reso noto che, nonostante avesse fatto specifica richiesta al presidente del Consiglio comunale, Massimiliano Colazingari non ha inoltrato a tutti la relazione di Cappucci depositata lo scorso giovedì in commissione Trasparenza. Di ciò ha chiesto spiegazioni anche alla presidente di commissione Celentano, la quale ha replicato che Colazingari non l’aveva inviata neanche a lei e che pertanto non aveva potuto trasmetterla a nessuno.