Latina, mozione per la trasparenza. Il Pd: il protocollo generale del Comune sia accessibile a tutti i consiglieri

Enrico Forte e Nicoletta Zuliani

“Dopo due anni e mezzo di governo della città è arrivata l’ora di dimostrare per davvero che la Trasparenza non era solo uno slogan elettorale”. Lo dichiara Nicoletta Zuliani, consigliera comunale dem di Latina, a margine della mozione – a sua firma e del capogruppo Pd Enrico Forte – proposta per sdoganare l’accesso agli atti che al momento sembra ostacolare finanche l’esercizio dell’azione amministrativa a cui i componenti il Consiglio comunale sono deputati. Eppure normativa e giurisprudenza sono concordi nell’affermare che i consiglieri comunali possano accedere al protocollo generale dell’ente senza alcuna esclusione di oggetti e notizie riservate e di materie coperte da segreto. Ma al Comune di Latina le cose non starebbero così, motivo per cui i due consiglieri di opposizione hanno presentato la mozione che approderà presto in aula.

Nel testo della mozione, depositata ieri, i firmatari lamentano anche l’assenza di documenti all’albo pretorio e nell’archivio storico: atti e determinazioni appaiono nell’elenco, ma risultano sprovviste di allegati.

Per quanto riguarda il diritto di accesso agli atti, la consigliera Zuliani, dal suo blog, ricorda come il sindaco si sia più volte lamentato insieme alla segretaria generale dell’ente del fatto che le continue richieste occupano in maniera eccessiva gli uffici. Ecco appunto… Ma allora perché non rendere accessibile a tutti i consiglieri comunali, mediante la dotazione di un codice, il sistema interno per accedere al protocollo generale? Si risparmierebbe molto tempo, senza ingolfare gli uffici.

“Siamo ancora in assenza di un Regolamento di accesso agli atti per i Consiglieri Comunali che, secondo gli obiettivi del Dup, era previsto entro il mese di giugno 2018”, sottolinea Zuliani.

Lo scopo della mozione è di impegnare sindaco e giunta di far predisporre dagli uffici competenti un codice di accesso personale al sistema interno per ogni consigliere, di far predisporre dagli uffici competenti un’apposita postazione pc per i gruppi consiliari, di far predisporre dagli uffici competenti la visualizzazione, tramite la sezione storica dell’albo pretorio, di tutti gli atti amministrativi nonostante abbiano superato il quinto anno di vita.

“Non è possibile che il Consiglio comunale, organo preposto al controllo e indirizzo – commenta Zuliani -, non sappia cosa accade negli uffici rispetto a problemi che ricadono pesantemente sui cittadini. Un esempio per tutti la questione di Abc: se non ci fosse stato l’accesso agli atti di due consiglieri di opposizione per avere la relazione semestrale di Cappucci che ha fatto emergere pesanti criticità sull’andamento dell’Azienda Speciale, tutto sarebbe passato in sordina lasciando credere a città e consiglieri che tutto andava bene. E invece non va bene proprio niente. E allora?” Questo è il momento, per la consigliera, che l’amministrazione guidata dal sindaco Damiano Coletta dimostri che la trasparenza non era solo uno slogan elettorale.