A Bassiano una piazza in nome di Craxi. Il ritratto dello statista fornito dal sindaco Guidi

Bettino Craxi, foto corriere.it

Sarà intitolata allo “statista” Bettino Craxi la piazza sita tra via dei Martiri e piazza Giacomo Matteotti. L’Amministrazione comunale di Bassiano ed i suoi cittadini, storici elettori del partito socialista italiano, intendono così “ricordare ed onorare la straordinaria figura di un socialista”.

La celebrazione avverrà il 26 ottobre 2018 ore 16,00 alla presenza dei famigliari dello statista scomparso ma il sindaco Domenico Guidi spiega le ragioni della sua decisione, peraltro assunta già nel lontano 2003. Ed è così che il sindaco intende ricordare lo statista scomparso a Hammamet, in Tunisia, il 19 gennaio del 2000.

“Di Craxi si è detto e scritto tutto e il contrario di tutto. Ma la Storia di Craxi è tutto sommato chiara.  Può essere distorta solo dalla malafede – sono le parole di Guidi – Craxi fu un uomo e un politico sui generis, autonomista cocciuto, istrione, orgoglioso, di sinistra ma fieramente anticomunista, liberal-socialista ma dai tratti autoritari, laico che ha firmato un nuovo Concordato con la Chiesa. Craxi fu un fenomeno tutto italiano. Non comprimario, grigio burocrate o scialbo funzionario di partito. Ma protagonista assoluto della scena politica italiana per almeno un decennio. Craxi fu il primo socialista a ricoprire, nella storia repubblicana, la carica di Presidente del Consiglio dei ministri. Fu uno dei pochi politici italiani della Prima Repubblica a cercare di dare all’Italia una politica estera degna di questo nome, volta a ritagliarsi un ruolo guida nel Mediterraneo anche a costo di mettere a rischio i legami con Washington — come dimostra la crisi di Sigonella. Ha fatto la Storia di una fase dell’Italia, nel bene e nel male. Ha fatto la Storia della Sinistra in Italia ma ha fatto anche e soprattutto la Storia del Psi. Craxi è stato tutto questo. È stato anche, molto semplicemente, un uomo. E il Psi un partito”.

“Bassiano è socialista da sempre e l’intitolazione a Bettino Craxi è una forma di rispetto verso una personalità che ha dato tanto al Paese, una persona di spessore politico e, contrariamente alle cose che sono state dette in maniera maldestra sul suo conto, una persona che ha lavorato con rispetto verso la nazione verso e per l’affermazione dei principi sani della democrazia, dell’autonomia, del riformismo che ha applicato con la redazione di alcune norme che hanno consentito l’avanzamento della giustizia. Ad esempio, ha aggiunto il primo cittadino del comune lepino.

“Molti gli argomenti da cui ancora oggi può essere tratta una lezione – spiega Guidi – dall’immigrazione al rapporto con i paesi che si affacciano nel Mediterraneo, dalla salvaguardia dei diritti dell’immigrazione, alla scelta razionale e futurista di andare là in quei paesi, dove investire le somme necessarie per poter sviluppare in loco politiche di sviluppo economico, e non applicando il principio dell’immigrazione. Infatti – sottolinea il sindaco di Bassiano – negli ultimi vent’anni abbiamo assistito a veri e propri esodi che stiamo subendo perché il fenomeno migratorio è stato gestito in maniera maldestra, malissimo. Il rapporto con l’Europa, su cui sarebbe opportuno sollevare una serie di considerazioni dal punto di vista politico per le scelte poi sono divenute le scelte, dell’unione Europea”.

“Lo smantellamento del sistema della cooperazione un errore grave, dunque una lezione attualissima, soprattutto in un rapporto di sviluppo dell’economia – continua Guidi nel tracciare il ritratto di Craxi -, perché se poi ci sono state una serie di politiche inerenti la privatizzazione, voglio ricordare che Craxi era per una privatizzazione sociale, dove il popolo era protagonista. Dove prima di tutto c’erano gli interessi del popolo, dopodiché non c’ha pensato più nessuno. Con una sinistra che ha totalmente eluso il rapporto degli interessi delle fasce più deboli. Fino a quando c’è stato Craxi possiamo dire che una determinata fascia sociale godeva di tutele oggettive, dopo si sono rotti gli argini e tant’è che l’Italia sta andando a fondo, non solo da un punto di vista strutturale di tutte le strutture, relative l’avanzamento, il progresso della nazione, ma dal punto di vista della società dove non c’è più rispetto delle diversità e delle fragilità. Su questi argomenti, credo che Craxi debba essere rivalutato. Per il suo aspetto profetico su vari temi, ad iniziare dall’immigrazione passando per l’economia, per cui si è battuto tantissimo contro quei principi che hanno messo nelle mani della finanza la politica e l’economia. Quando la finanza ha preso il sopravvento, quando Craxi è uscito di scena, è morta l’economia e la finanza sta distruggendo l’Europa e la nazione. Craxi stava combattendo contro questi valori. E non solo. Il principio della sovranità territoriale non solo popolare, la vicenda di Sigonella: gli americani avranno pure vinto la guerra ma non per questo dobbiamo essere sempre succubi delle loro strategie, né l’Italia né l’Europa. La corsa al riarmamento che si sta riproponendo contro i Russi in tutta la sua gravità: certo alcuni errori in politica li ha commessi. Perché chi fa è condannato ad essere giudicato ed anche a sbagliare, però gli errori erano errori fatti per poter crescere e per migliorare le condizioni del popolo italiano, cui teneva tantissimo. Per non parlare delle meschine accuse che gli sono state mosse…il tesoro…. Non erano che una serie di libri e di oggetti che riguardavano Garibaldi a cui lui teneva tantissimo perché incarnava quel principio politico per cui Craxi si era battuto, l’unità nazionale e l’autonomia: il vero riformista, il vero socialista che si era fatto uomo.”