Desirée, l’italiano arrestato nega di aver fornito la droga alla minorenne ma resta in carcere per spaccio

Resta in carcere Marco Mancini, il 36enne di Roma, arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti nell’ambito dell’inchiesta legata alla morte della 16enne di Cisterna di Latina Desirée Mariottini. Il Gip ha convalidato il fermo ed ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, facendo tuttavia cadere l’ipotesi dell’aggravante della cessione di droga a minori. Davanti al giudice l’uomo ha negato di aver fornito la droga a Desirée e di essere stato il 18 ottobre scorso in via dei Lucani, dove la ragazza è stata rinvenuta cadavere.

Intanto il Tribunale del Riesame che ieri ha annullato l’accusa di omicidio e violenza sessuale di gruppo nei confronti di Chima Alinno e Brian Minthe, disponendo il carcere per il reato derubricato in abuso sessuale aggravato dalla minore età della vittima e per il reato di spaccio per entrambi, oggi ha riservato la decisione sulla richiesta di scarcerazione di Mamadou Gara.

Yusif Salia, il ghanese di 32 anni, arrestato nel Foggiano con 11 chili di droga, questa mattina si è difeso ammettendo il rapporto sessuale, ma sostenendo di non aver violentato la ragazza: “Credevo avesse 20 anni e tra noi c’è stato un rapporto sessuale consensuale”.