Terracina, si fa il carcere per maltrattamenti in famiglia e poi ci torna per stalking

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Gli agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato di Terracina, dopo una complessa attività investigativa, hanno dato esecuzione all’ordinanza che dispone la misura cautelare della custodia in carcere emessa, a carico di un marocchino di 48 anni, accusato resosi del reato di stalking nei confronti della ex convivente.

Lo stesso, già noto alle forze dell’ordine, tra l’altro era stato tratto in arresto dagli agenti del Commissariato di Terracina nel dicembre dell’anno 2015 per il reato di maltrattamenti in famiglia perpetrati nei confronti della stessa donna.

Le circostanze che hanno portato la vittima a rivolgersi ancora una volta alla Polizia di Stato sono state le continue condotte moleste in suo danno: l’uomo, anche dopo avere espiato il carcere ed essere stato allontanato, non si era mai rassegnato alla fine della loro relazione.

Nonostante i continui rifiuti della donna, il cittadino marocchino si presentava in piena notte presso l’abitazione della stessa suonando al citofono e minacciandola di morte se non avesse riallacciato la loro relazione.

Più volte nei luoghi pubblici il 48enne la pedinava e alla presenza di persone la offendeva. In una circostanza la seguiva e vedendo che la stessa non aveva intenzione di incontrarlo la raggiungeva colpendola al cranio con un pugno.

Recentemente aveva iniziato a presentarsi anche sul luogo di lavoro della vittima, dove le proferiva insulti e diffamazioni cercando di minarne la reputazione.

La donna, allo stremo, era costretta a vivere in un perdurante stato di ansia e timore per la propria incolumità.

A questo punto gli agenti del Commissariato temendo che una escalation di violenza potesse mettere in pericolo la vita della donna hanno avviato un’attività investigativa tesa alla prevenzione di ulteriori condotte criminose. Durante un appostamento l’uomo è stato sorpreso mentre molestava la donna telefonicamente aggirandosi presso il luogo in cui la stessa si trovava.

Raccolti tutti gli elementi utili per la ricostruzione dei molteplici episodi criminosi la quadra Anticrimine, il Pm Simona Gentile ha chiesto al Gip la misura cautelare.  L’ordinanza è arrivata dal Gip Pierpaolo Bortone nei confronti dell’indagato per i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari. L’uomo dopo le formalità di rito è strato ristretto presso la Casa Circondariale di Latina.