Molotov a scuola, il ragazzo di Aprilia trasferito a Roma presso il centro di accoglienza per i minorenni

Il ragazzo 15enne di Aprilia, che questa mattina ha fatto esplodere tre bottiglie incendiarie all’interno dell’istituto Rosselli, è stato arrestato e trasferito a Roma presso il Centro di accoglienza per minorenni. Sulla base delle prime indagini affidate ai carabinieri del reparto territoriale, guidato dal tenente colonnello Riccardo Barbera, l’azione del 15enne sarebbe riconducibile al tentato omicidio plurimo e al porto abusivo di esplosivi. Ma spetta alla Procura presso il Tribunale per i minorenni formulare le ipotesi di reato, ha precisato il comandante Barbera. Ipotesi che sarebbe poi confluita nel reato di strage considerando il fatto che allo scopo di uccidere, l’azione delittuosa compiuta avrebbe messo in pericolo la pubblica incolumità.

In base a quanto si apprende, le testimonianze raccolte a caldo secondo le quali il giovane sarebbe stato vittima di episodi di bullismo, avrebbero trovato conferma nelle prime dichiarazioni dello stesso che urlando, subito dopo l’episodio incendiario, avrebbe detto che avrebbe voluto vendicarsi per le risate alle sue spalle da parte di coetanei. I carabinieri mantengono molta cautela su questo aspetto.

Il 15enne arrestato era stato bocciato un anno alle medie e all’istituto superiore non sembrava vivere alcun disagio, anche se non brillante nel rendimento scolastico. Né sarebbero emersi disagi particolari in famiglia, con un padre e una madre entrambi lavoratori e una sorella con la quale condividere la crescita adolescenziale.

Eppure oggi ha indossato una tuta mimetica ed è entrato a scuola con due zaini pieni di molotov, probabilmente realizzate da solo utilizzando bottiglie di vino vuote e riempite con un liquido infiammabile e materiale di ferro e munite di un petardo per l’accensione. Ne ha fatte esplodere tre, su otto a disposizione.

Gli addetti dell’antincendio hanno subito spento il fuoco, limitando i danni alla struttura di via Carroceto. Il giovane è stato accompagnato fuori dal personale della scuola ed è stato consegnato ai carabinieri del Norm di Aprilia subito intervenuti.

Domani la scuola resterà chiusa: “A causa dei fatti avvenuti nella mattinata del 20 dicembre, la sede Est resterà chiusa – scrive infatti Viviana Bombonati, dirigente scolastico del Rosselli sul sito istituzionale dell’istituto scolastico di Aprilia – e non si terrà alcuna attività didattica venerdì 21 dicembre. I collaboratori scolastici e gli Assistenti Amministrativi prenderanno regolarmente servizio. Assistenti tecnici e Docenti della sola sede Est non prenderanno servizio”.

“Considerata la giovane età dello studente e le indagini attualmente in corso, si invita tutta la popolazione di Aprilia – scrive la stessa preside – a non diffondere immagini del presunto autore del gesto e/o notizie sulla sua vita privata e scolastica”.

“Per fortuna non ci sono feriti ma poteva essere una strage – ha dichiarato la preside poco dopo i fatti – e siamo tutti molto scossi dell’accaduto. Ci riuniremo per capire se possiamo aver sottovalutato qualche segnale che purtroppo non sembrava esserci. Uno studente come gli altri, aveva avuto qualche scontro per una interrogazione programmata a cui non si era presentato, ma nulla che potesse uscire dalla normale routine scolastica”.

Insomma nulla che possa riuscire a spiegare una azione tanto estrema e violenta, che ha calamitato l’attenzione anche della politica locale. Del caso si parlerà domani anche in consiglio provinciale.