Latina, stranieri costretti a lavorare in condizioni disumane. La condanna unanime dal mondo politico

Nicola Zingaretti

Sdegno e condanna dal mondo politico a tutti i livelli, dopo che la Polizia di Stato, con l’operazione Commodo, ha sgominato una banda dedita allo sfruttamento del lavoro, attività posta in essere anche da parte di chi i lavoratori agricoli avrebbe dovuto tutelarli e difenderli.
Plauso da parte della leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni nei confronti delle forze dell’ordine. «Complimenti alle Forze dell’Ordine – scrive la presidente di Fratelli d’Italia in un messaggio affidato a Twitter –  che hanno smantellato a Latina un’organizzazione criminale che sfruttava immigrati e li costringeva a vivere e lavorare in condizioni disumane. Tolleranza zero contro il caporalato e chi specula sulla disperazione». “Un grazie alle forze di Polizia di Latina – aggiunge il capogruppo di Fratelli D’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida che questa mattina hanno sgominato un’organizzazione criminale dedita allo sfruttamento del lavoro e al caporalato ai danni di centinaia di stranieri impiegati in lavori agricoli in condizioni disumane. Sconcerta che all’interno di questa organizzazione fossero coinvolti anche un sindacalista e un funzionario dell’Ispettorato territoriale del Lavoro. Tolleranza zero per il caporalato, basta speculare sulla pelle dei disperati”.

Non dissimili le parole di ringraziamento alle forze dell’ordine e condanna nei confronti dei responsabili, espresse dal presidente della Regione lazio Nicola Zingaretti. “Grazie a Polizia di Stato per questa importante vittoria. Abbiamo appena presentato con il Prefetto di Latina un protocollo con le parti sociali: nessuna tolleranza per il caporalato e per lo sfruttamento del lavoro”.

E sul tema interviene anche il responsabile di CasaPound Latina Marco Savastano, che rilancia sui social un video denuncia girato dal gruppo alcuni mesi fa. “Da quanto riportato dalle prime dichiarazioni – spiega –  c’era chi “trovava” la manodopera soprattutto tra gli immigrati, chi li tesserava alla Cisl, chi copriva lo sfruttamento. Una domanda però la poniamo agli inquirenti: le cooperative che gestiscono i centri di accoglienza dai quali uscivano le risorse che poi salivano sui pulmini, non si sono mai accorte di nulla? Non hanno mai chiesto ai loro “assistiti” dove andavano la mattina alle 5 e se era tutto regolare? Ricordiamo dichiarazioni di amministratori delle coop che dopo i nostri video  ammettevano di aver riconosciuto alcuni dei loro ospiti, ma che era tutto in regola. Ecco diciamo che forse c’è ancora da indagare ed approfondire”.