“La dea bendata. Viaggio nella società dell’azzardo”, a Fondi la presentazione del libro di Dari Mattiacci

Sabato 9 febbraio, alle 17.30 presso la sala convegni del Castello Caetani, avrà luogo la presentazione del libro “La dea bendata. Viaggio nella società dell’azzardo” (Ecra Editore) di Marco Dari Mattiacci, giornalista e collaboratore della rivista mensile “Credito Cooperativo”.

L’iniziativa è promossa dall’UNI 3 – Università della Terza Età di Fondi ed è patrocinata dal Comune di Fondi.

Ai saluti della Presidente dell’UNI 3 Maria Luigia Marino e del Sindaco di Fondi Salvatore De Meo seguiranno gli interventi dell’autore del volume Marco Dari Mattiacci e del Coordinatore nazionale del movimento no slot Simone Feder. L’incontro sarà moderato dal Responsabile Relazioni esterne Fefercasse – BCC e Segretario Generale della Fondazione Tertio Millennio Marco Reggio.

Pubblicato nel 2015, “La dea bendata” rappresenta ancora oggi un rapporto fondamentale per comprendere le dinamiche e l’emergenza del gioco d’azzardo patologico. Il libro analizza il complesso fenomeno della ludopatia, vera e propria patologia legata all’abuso del gioco d’azzardo che, spesso sottovalutata e poco visibile per le sue stesse caratteristiche, è in realtà una mina vagante pronta a esplodere. Le conseguenze, spesso devastanti, provocano gravi difficoltà economiche e dissesti nella vita di relazione. E’ una patologia che può travolgere chiunque e, come ogni malattia grave, la sua cura prevede costi sanitari e sociali dirompenti.

Con uno stile da reportage, con dati, interviste e citazioni puntuali, il libro di Dari Mattiacci illustra la situazione in Italia, primo mercato del gioco d’azzardo in Europa. Con più del 5% del PIL, la terza impresa del Paese, fiorente e in crescita, non risente della crisi; anzi, su di essa prospera, sia nella legalità che nella illegalità, e con un’offerta così ampia e variegata da rendersi accessibile anche da casa, in pochi click. I dati sono allarmanti: sono circa 800 mila le persone colpite da ludopatia e circa 2 milioni i soggetti a rischio, di fronte a uno Stato accondiscendente per il contributo che il settore dà all’Erario.

“La vera questione – si legge nella prefazione al libro a firma di Leonardo Becchetti – è che nel valutare la piaga del gioco d’azzardo, non possiamo accettare un approccio riduzionista nella definizione di cosa sia il valore per l’economia e per la società. […] Quello di cui abbiamo bisogno al momento in cui si scrive è proprio un’accurata valutazione costi-benefici, prima in termini strettamente economici (entrate fiscali) e poi in termini di benessere del “contributo” dell’azzardo per smontare la presunzione della sua indispensabilità per la nostra felicità”.