Minturno, una montagna di antichi reperti nella casa di un tombarolo: 64enne denunciato

Massimo Mazio

Brillante operazione del Commissariato di Formia, diretto da vice questore aggiunto Massimo Mazio, nel recupero di beni culturali sottratti allo Stato. Denunciato un 64enne di Minturno, G.D., già noto alle forze dell’ordine, per violazioni in materia di ricerche archeologiche di beni culturali, impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, contraffazione di opere d’arte storiche o archeologiche.

Nella sua abitazione, sottoposta a perquisizione, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro 207 reperti in terracotta e metallo fra cui vasellame, piattelli, vasi, anfore buccheri, ampolle, “aryballos piriforme, kyatos, lekanis” nonché circa 900 monete riferite ad epoca etrusca, romana e greca relativi a scavi archeologici verosimilmente destinati al mercato nero di opere d’arte ed antica. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro ed è stata richiesta una perizia all’autorità giudiziaria di Cassino.

Interessata la Soprintendenza per i Beni Culturali ed Archeologici per il Lazio, da un primo esame, ha ritenuto il materiale di notevole interesse storico. Sono in corso indagini da parte del Commissariato di Formia al fine di verificare la provenienza di quanto posto sotto sequestro.