Cisterna, in viaggio con gli arnesi da scasso: denunciate madre, figlia e nuora

Il Commissariato di Cisterna di Latina

Le hanno fermate perché alla vista dell’auto della polizia hanno rallentato di colpo. E una volta davanti agli agenti, hanno inventato ciascuna una scusa diversa sul motivo della loro presenza a Cisterna. Tre giostraie residenti a Latina, legate tra loro da parentela (madre, figlia e nuora) sono state denunciate poiché trovate con un carico di arnesi da scasso. E’ successo questa mattina a Cisterna, dove gli agenti del Commissariato hanno deciso di entrare in azione dopo aver visto l’atteggiamento sospetto delle tre donne, tra l’altro tutte con una lunga sfilza di precedenti penali alle spalle per rapina, ricettazione. Due di loro, tra l’altro, anche destinatarie di un foglio di via obbligatorio dai comuni di Pontecorvo e San Giorgio a Liri.

Sentite in merito al motivo per il quale transitavano per le vie di Cisterna, davanti agli operatori di polizia le tre entravano in evidente contraddizione fra loro: una dichiarava di trovarsi lì per cambiare la ruota di scorta, l’altra perché dovevano fare una visita specialistica dermatologica e l’ultima perché dovevano recarsi da un dietologo perché,  a suo dire, “i medici di Cisterna sono più bravi”.

Ma la vera sorpresa  gli agenti l’hanno avuta nell’aprire il bagagliaio dell’auto. Qui infatti erano ammucchiati, all’interno di un borsone,  numerosissimi attrezzi da lavoro come cacciaviti, tenaglie e scalpelli. Poiché la più anziana delle donne era stata denunciata solo un mese prima  per possesso ingiustificato di chiavi alterati e grimaldelli (era stata trovata assieme ad un uomo con gli attrezzi atti allo scasso sul lungomare di Latina, vicino alle auto in sosta), non sussistevano dubbi che anche  a Cisterna le tre giostraie avevano in animo di portare a termine furti o altri reati contro il patrimonio. Pertanto sono state denunciate per possesso di arnesi atti allo scasso ed è stato redatto a loro carico il foglio di via del Questore di Latina, che vieta loro di far rientro nel comune di Cisterna per tre anni.