Turismo: un fenomeno in trasformazione. I dati Assoturismo.

di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

Mai come in questo periodo, sotto il sole di agosto, si moltiplicano confronti, dibattiti e articoli che analizzano – favorevolmente o meno – i vari aspetti del turismo: dai flussi turistici alle polemiche sul “caro-ombrellone”.

Ma il fenomeno turistico è ben più complesso e non può essere ridotto a semplici valutazioni episodiche. Richiede invece un’analisi approfondita e complessiva di una realtà in continua evoluzione. Certo, non mancano i soliti “furbetti” che approfittano della situazione, rischiando di compromettere l’immagine dell’intero comparto. Tuttavia, è innegabile che gli operatori del settore rappresentano oggi un importante valore aggiunto per il nostro Paese.

Tutto sta cambiando: dal modo di concepire e vivere le vacanze alle stesse professioni turistiche. Basti pensare al crescente interesse per l’enogastronomia, sempre più al centro di itinerari esperienziali legati alla scoperta del buon cibo, dell’olio e del vino. Oggi si parla infatti di nuove figure professionali legate al turismo enogastronomico, mentre il “turismo stanziale” sembra lasciare spazio a forme di turismo esperienziale, che stanno riscuotendo crescente apprezzamento.

Secondo i dati diffusi da Assoturismo – elaborati dal Centro Studi Turistici di Firenze – per il ponte di Ferragosto si prevedono oltre 12,4 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive italiane, con un tasso medio di occupazione pari all’88% dell’offerta disponibile online.

L’analisi segnala un’estate dai tratti anomali. Le presenze italiane, infatti, risultano distribuite in modo più ampio sui mesi “periferici” piuttosto che su quelli centrali: dopo un giugno positivo (+2,2% di presenze), luglio e l’inizio di agosto hanno mostrato una contrazione della domanda interna, solo in parte compensata dall’incremento dei turisti stranieri. Le proiezioni per settembre – basate sui dati dei primi dieci giorni di agosto – indicano comunque un timido segnale di ripresa, con un aumento dell’1,4% delle prenotazioni rispetto allo stesso periodo del 2024.

Le località balneari registrano il tasso medio di occupazione più alto (93%), seguite da quelle lacustri (92%) e montane (90%). Le aree rurali e collinari si attestano all’88%, mentre le località termali al 81%. Il caldo intenso, invece, penalizza le città d’arte e i centri urbani, dove l’occupazione si ferma al 76%.

Si conferma inoltre una crescita della domanda turistica straniera, mentre quella interna appare più contenuta. Riemerge anche il fenomeno della “seconda casa”, con molti italiani che preferiscono trascorrere le vacanze in proprietà di famiglia o in affitto.

Gli operatori locali segnalano un’importante presenza di turisti stranieri nella nostra provincia, attratti non solo dalle case e ville nelle località balneari, ma anche dalla possibilità di vivere e valorizzare l’intero territorio, in particolare quello del sud pontino.

Nel frattempo, il “vacanziere nostrano” si dimostra sempre più attento – giustamente – alle scelte di consumo ed ai costi dei servizi offerti. 

La classe media, infatti, è in difficoltà a causa della stagnazione del potere d’acquisto, mentre continuano a crescere i prezzi dei generi alimentari e delle spese quotidiane, limitando le possibilità di spesa per vacanze prolungate o per attività non essenziali.

I dati Istat pubblicati in questi giorni parlano chiaro: l’inflazione alimentare è salita al +3,7% (dal precedente +3,3%), mentre il “carrello della spesa” ha registrato un incremento annuo del +3,2% a luglio (rispetto al +2,8% di giugno).

Una cosa è certa: i cambiamenti in atto non possono essere lasciati al caso, nemmeno a livello locale. Serve una governance attenta e condivisa tra parti sociali e Istituzioni ai vari livelli. È sempre più urgente l’attivazione di una “Cabina di regia” provinciale, quale strumento fondamentale di sintesi, analisi e concertazione, tanto per gli operatori economici quanto per i cittadini e i turisti, al fine di gestire in modo coordinato e sostenibile il futuro del nostro turismo.