Il Consiglio comunale di Latina imbocca ufficialmente la strada della rigenerazione urbana. Nell’ultima seduta dell’Assise, sono state approvate quattro delibere che recepiscono la nuova legge regionale n.12/2025, un passaggio che segna l’avvio di una gestione più autonoma e indirizzata delle trasformazioni del territorio. A proporre gli atti è stato l’assessorato all’Urbanistica guidato da Annalisa Muzio, con il via libera della maggioranza e il sostegno dichiarato dal sindaco Matilde Celentano, che rivendica la scelta come un atto di responsabilità amministrativa e di visione strategica.
Le nuove deliberazioni puntano a mettere ordine tra i vari strumenti urbanistici già in campo, evitando sovrapposizioni e rafforzando le competenze comunali nelle procedure di intervento diretto. In particolare, vengono escluse dall’applicazione della legge regionale alcune aree sensibili — tra cui il centro storico, la Marina e gli edifici di Fondazione sottoposti a vincoli — per tutelarne identità e progettualità già avviate. Un’impostazione che punta a misurare la rigenerazione urbana non sul mero incremento edilizio, ma sulla qualità dei servizi, sulla sicurezza degli spazi e sulla sostenibilità degli interventi.
A chiarire il senso politico della scelta è il sindaco Matilde Celentano:
“Con le quattro delibere approvate – afferma il sindaco Matilde Celentano – l’amministrazione comunale, e in particolare l’assessorato all’Urbanistica, si “autodetermina” in merito alle nuove opportunità fornite dalla legge regionale numero 12 del 30 luglio 2025 che di fatto ha modificato la legge sulla rigenerazione urbana numero 7 del 2017. […] E’ questa la rigenerazione che ci piace e che ci dà l’opportunità di ridare funzioni a intere aree”.
La linea operativa emerge anche nelle parole dell’assessore Annalisa Muzio, che rivendica un percorso partecipato tra incontri pubblici, commissioni e istruttoria:
“Il Consiglio comunale – ha commentato Annalisa Muzio, assessore all’Urbanistica – è stato chiamato ad assumersi una responsabilità chiara: governare l’impatto di una legge regionale, non subirla. Le scorciatoie non ci appartengono. Le decisioni sì”.
Il percorso non si chiude qui: l’amministrazione annuncia ora la costituzione di un tavolo tecnico, aperto ad Ance, agli ordini professionali e alle realtà accreditate, per accompagnare la fase successiva di pianificazione progettuale e confronto.
“Costituiremo un tavolo tecnico di lavoro – ha concluso – al quale potranno partecipare Ance, consulta degli ordini professionisti, nonché la Fondazione Centenario e le altre associazioni accreditate”.








