A Latina operatori balneari disposti ad investire in inverno

Una veduta della spiaggia di Latina

Gruppo di operatori balneari della Marina di Latina si mostra disponibile ad investire nel mare d’inverno. Nonostante le polemiche e lo scetticismo che hanno accompagnato a luglio scorso l’approvazione, in Consiglio comunale, della deliberazione sulla “destagionalizzazione”, una decina di titolari delle attività del lungomare avrebbe già presentato richiesta di autorizzazione, presso l’ufficio Demanio del Comune di Latina, al mantenimento delle proprie strutture sui lidi in concessione.

La stagione balneare chiude domani, lunedì 30 settembre. E pare che anche altri operatori balneari siano intenzionati a presentare medesima istanza di non smontaggio, piuttosto che sostenere ulteriori costi per “togliere le tende” e tornare operativi con l’avvio della prossima stagione balneare.

Va detto che la delibera di luglio, impropriamente detta di destagionalizzazione, è di recepimento della legge finanziaria 2019 che ha dato la possibilità a tutti i concessionari di demanio marittimo di mantenere le proprie strutture sugli arenili fino alla fine del 2020. Una misura di contrasto alla crisi.

L’amministrazione comunale di Latina, al fine di recepire la legge nazionale, ha chiesto un parere alla Regione Lazio. E sulla base di una circolare dell’ente Regione, l’amministrazione ha proposto ed approvato in Consiglio comunale la delibera di luglio che prevede che gli operatori interessati ad evitare lo smontaggio delle proprie strutture debbano fare espressamente richiesta al Comune, impegnandosi a svolgere attività collaterali alla balneazione durante il periodo invernale, tra la stagione estiva del 2019 e quella del 2020.

Da qui la critica alla delibera. Gli operatori hanno lamentato il fatto che l’obbligo all’esercizio delle attività collaterali sette giorni su sette (inizialmente era stata concordata una turnazione e l’apertura delle attività nel solo fine settimana, ma al dunque questa possibilità era stata cassata) fosse troppo gravoso da sopportare per tutto l’inverno, senza iniziative turistiche di supporto e possibilità di adeguare le proprie strutture alle esigenze della stagione fredda.

Alle polemiche la consigliera delegata alla Marina, Maria Grazia Ciolfi, aveva risposto che il dettaglio sull’impegno allo svolgimento delle attività sarebbe stato regolamentato in un secondo momento, rispetto alla deliberazione in corso di approvazione, e che una mano alla possibilità di adeguare le strutture alle esigenze invernali sarebbe arrivata con l’approvazione del nuovo Piano di utilizzazione degli arenili (la presidente della commissione Urbanistica Celina Matteri aveva promesso tempi celeri).

Al momento non è dato sapere se le intenzioni di Ciolfi si siano tradotte in azioni concrete dal punto di vista amministrativo, tali da ricucire lo strappo con gli operatori balneari. Ad ogni buon conto la notizia è che, finita l’estate, un gruppo di operatori sia disponibile ad affrontare la traversata invernale pur di non sostenere i costi dello smontaggio. Un esperimento che se dovesse riuscire sarà la vera svolta per l’obiettivo della destagionalizzazione. Staremo a vedere.

Sul caso, intanto, emerge anche un aspetto tecnico. Le istanze finora presentata andrebbero al di là delle possibilità offerta con la delibera di luglio. Gli operatori che si sono rivolti all’ufficio demanio del Comune hanno avanzato una vera e propria domanda di destagionalizzazione, che presuppone l’autorizzazione demaniale che una volta ottenuta consentirebbe di richiedere al Suap i relativi titoli edilizi e commerciali. Con o senza il nuovo Pua? Titoli edilizi e commerciali per attività già esistenti?