Abc, Alleanza per Latina “rispolvera” l’interrogazione di Gasparri e torna all’attacco

Maurizio Gasparri

Approvato questa mattina dalla commissione Bilancio del Comune di Latina, presieduta dal consigliere Ernesto Coletta, il bilancio 2017 dell’azienda speciale Abc con un saldo negativo di 125.117 euro. Domani, conferenza capigruppo, per la convocazione del Consiglio comunale per l’approvazione dello stesso documento e l’impegno alla costituzione di un fondo vincolato per l’accantonamento di un importo pari al risultato negativo non immediatamente ripianato, in misura proporzionale alla quota di partecipazione del Comune, che in questo caso è del 100%.

Il saldo negativo, i ritardi nel cronoprogramma per l’entrata a regime del nuovo servizio di igiene urbana del capoluogo, le dimissioni congelate del dirigente del servizio Ambiente del Comune di Latina e l’imminente possibilità di trasferimento del direttore generale dell’Abc alla multiservizi di Marino, agitano la polemica politica. E se le consigliere comunali di opposizione, Nicoletta Zuliani (Partito democratico) e Giovanna Miele (Forza Italia), hanno fatto richiesta di accesso agli atti, la prima in merito alla rendicontazione dei costi mensili dell’Abc e relative liquidazioni da parte del Comune e la seconda in merito ai verbali del consiglio di amministrazione dell’Abc relativi agli incarichi legali contestati dal collegio dei revisori dei conti, il movimento “Alleanza per Latina”, rappresentato da Alessandro Ciammaruconi e Gabriele Stabile, torna all’attacco sulle questioni di Abc sollevate dall’ex vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri in una sua interrogazione di fine 2017.

“Su Abc vorremmo ricordare – si legge in una nota stampa del movimento Alleanza per Latina – che pende anche una dettagliata interrogazione parlamentare dell’allora vicepresidente del Senato a cui ad oggi nessuno ha dato risposta salvo gli insulti gratuiti ricevuti dal primo cittadino. Anche e sopratutto alla luce di ciò che oggi è sotto gli occhi di tutti ci permettiamo di far notare a Coletta che in quel caso, invece di perdere le staffe e insultare gratuitamente un alta carica dello Stato alla faccia del bon ton istituzionale, avrebbe dovuto rispondere nel merito sul perché di un incarico professionale costato ai cittadini ben 39mila euro, spesi per progettare la realizzazione dell’azienda speciale, il cui Statuto risulta essere una copia esatta dello Statuto dell’omonima Abc di Napoli, gestore dell’acqua pubblica, fra l’altro in profonda crisi economica e che a quanto risulta non deposita bilanci dal 2014. E ancora sul perché, invece di seguire quanto indicato dall’Anac – ossia di procedere una volta rimosse le criticità evidenziate ad affidare il servizio rifiuti con una gara europea ad evidenza pubblica -, si siano inoltrati nel percorso poco trasparente e opaco che ha portato alla nascita di Abc e alle nomine che vedono, scelto in prima persona dal sindaco stesso con una procedura tutta da chiarire, Demetrio De Stefano presidente del Cda. Lo stesso De Stefano, che durante il suo mandato da direttore generale di Lazio Ambiente ricopriva il ruolo di dirigente della Ambi.En.Te. Spa di Ciampino, società concorrente della prima, tanto da essere oggetto di un’interrogazione al Consiglio Regionale che ne sottolineava l’incompatibilità. Lo stesso che da legale rappresentante sempre dell’Ambi.En.Te Spa, nel tentativo di aggiudicarsi una gara da 48 milioni di euro, dava vita ad una Associazione Temporanea d’Imprese insieme alla Cooperativa ’29 Giugno’, nota alle cronache per quello che i media hanno definito il processo di Mafia Capitale… Coletta poi avrebbe dovuto far luce anche sulla vicenda degli atti firmati da un dirigente dichiarato decaduto dal decreto del Presidente della Repubblica e successivamente controfirmati da un dirigente che risultava in ferie proprio in quei giorni (in realtà quel giorno era in Comune, ndr). Sul perché tra i documenti messi a disposizione dei consiglieri comunali non figurasse il parere obbligatorio del Collegio dei Revisori che si è espresso solo sulla variazione di bilancio di 400mila euro, rinviando il parere definitivo alla produzione, da parte del Comune, di ulteriore documentazione: fatto che non è mai avvenuto. Infine il nostro sindaco Coletta avrebbe dovuto dire qualcosa anche sul parere rilasciato dalla società di Revisione PKF che non assume alcuna responsabilità circa la veridicità e correttezza delle ipotesi e dei dati forniti dal Comune”.

“Interrogativi inquietanti – commentano Ciammaruconi e Stabile -, contenuti nell’interrogazione parlamentare su Abc (qui il testo integrale), su cui ci auguriamo venga fatta presto luce a tutela degli interessi del Comune e dei cittadini di Latina”.