Approvato oggi a maggioranza dal Consiglio comunale di Latina il primo bilancio in rosso dell’azienda speciale Abc che ha presentato un saldo negativo di 125.117 euro sull’esercizio 2017, ovvero i primi tre mesi di vita dell’ente strumentale del Comune a cui è stato affidato il servizio di igiene urbana dal primo gennaio 2018. Tre mesi di inattività e quindi di impossibilità a produrre ricavi a fronte delle spese che hanno superato di gran lunga la dotazione iniziale. A contribuire al disavanzo i centomila euro spesi per un incarico legale, contestato dal collegio dei revisori dei conti sia per quanto riguarda l’imputazione inizialmente ripartita tra il 2017 e il 2018 – imputazione poi rettificata al solo esercizio 2017, motivo per cui i revisori hanno poi dato parere positivo al bilancio – sia in termini di opportunità dal momento che l’incarico legale era stato affidato per un ricorso “accessorio” a quello presentato dall’ente municipale in opposizione alla richiesta al Tar, da parte della società De Vizia, di annullamento degli atti di Abc: per il collegio dei revisori dell’azienda speciale basta l’avvocatura del Comune, in subordine Abc avrebbe dovuto procedere ad un avviso pubblico per l’affidamento dell’incarico visto l’importo corrisposto. Una critica respinta dal consiglio di amministrazione dell’Abc che ha ritenuto legittimo l’incarico sulla base del carattere fiduciario.
Giulia Caprì, assessore alle partecipate, ha detto che il saldo negativo è fisiologico nella fase di start up di un’azienda che ha affrontato anche l’acquisto del ramo di azienda del fallimento della Latina Ambiente e la spesa non programmata dell’incarico legale. Tutto a posto quindi? Non proprio.
Intanto, vale la pena evidenziare che ancora una volta in occasione di temi riguardanti l’Abc la maggioranza in aula è risultata più snella: oggi erano assenti Salvatore Antoci, Nino Leotta, Valeria Campagna e ancora una volta Massimo Di Trento. E alcuni esponenti di Latina Bene Comune hanno votato a favore “obtorto collo”.
E’ il caso di Olivier Tassi, ma non l’unico, che durante il suo intervento si è detto preoccupato per i tempi lunghi dell’Abc: “Capisco le difficoltà di start up, ma mi preoccupa il fatto che il bilancio 2017 doveva essere approvato entro fine maggio e oggi è il 3 agosto, il piano industriale doveva essere approvato entro aprile e ancora non c’è e si naviga a vista, manca il controllo analogo. Mi preoccupano anche le dimissioni che ci sono state, spero che si risolva al più presto. In questa fase do fiducia all’operato del Cda ma mi aspetto di portare a casa al più presto dei risultati: il piano industriale e quindi la valutazione degli obiettivi e degli strumenti finanziari. Siamo in ritardo con il mutuo che doveva servire all’avvio della differenziata spinta, ma è chiaro che se il piano industriale non arriva non è possibile valutare le cifre da chiedere in prestito e con quali modalità. Il rischio concreto che io vedo è di andare ben oltre gennaio 2019. E tutti questi ritardi che impatto avranno sui conti del Comune? Mi appello con forza al Cda perché recuperi sui ritardi e alla giunta comunale perché inizi a lavorare sulla proiezione dei costi. Sono meno ottimista dai miei colleghi e non sottovaluto affatto la situazione”. Tassi ha criticato anche la comunicazione di ieri sui risultati di gestione del primo semestre 2018 da parte della giunta: “Era un dato da condividere in commissione sulla base di documentazione, capisco l’ansia ma attenzione a fare questi annunci”.
E se Dario Bellini, capogruppo di maggioranza, poco prima aveva voluto rassicurare proprio su quel risultato di gestione dei primi mesi 2018, con un saldo attivo di oltre 37mila euro, e sul dispiegamento di controlli messo in atto sull’Abc, tra revisori dei conti ed uffici comunali e dagli incaricati per la direzione dell’esecuzione di contratto, poco dopo la consigliera Maria Aramini, partendo dalla base degli interventi degli esponenti di opposizione volti invece a segnalare il mancato controllo analogo preventivo e la mancata costituzione del comitato di vigilanza, ha condiviso la necessità di accelerare su questo fronte sottolineando tuttavia una diversità di retropensiero. Sì, retropensiero. “Io sono felicissima delle volontà di controllo che tutela anche noi, chiamati alla nostra funzione di controllo. I dubbi ce li abbiamo pure noi, ma non con il retropensiero ‘speriamo che l’Abc fallisca, così ve ne andate a casa’. Nel nostro retropensiero c’è la speranza di un ottimo servizio di cui poter andare fieri. Siamo dispiaciuti, perché non c’è un piano industriale. Contarina, la società a cui è stato dato incarico, lavora su dati certi: mancavano migliaia di utenze domestiche mai registrate. Ecco perché il piano industriale non è ancora pronto. Ma noi non siamo soldatini del consiglio di amministrazione dell’Abc”.
Una posizione quella di Aramini condivisa dalla collega di maggioranza Maria Grazia Ciolfi che si è associata anche ai timori di Tassi. Dubbi e perplessità sul futuro andamento dell’Abc, restati tali anche dopo le parole dell’assessore all’Ambiente Roberto Lessio e di Linda Faiola, componente del consiglio di amministrazione dell’Abc, ma che non hanno impedito alla maggioranza di approvare il bilancio di esercizio legato alla sola start up.
Da parte del sindaco Damiano Coletta l’ammissione di qualche errore, “di natura procedurale” e la convinzione che l’idea di Abc, dell’azienda speciale, “resti buona e da condividere”.
Dura l’opposizione (qui gli interventi), al momento del voto è rimasta in aula la sola consigliera dem Nicoletta Zuliani esprimendo l’unico voto contrario sui 17 di Lbc, sindaco compreso, a favore dell’approvazione del bilancio 2017 dell’azienda speciale Abc.