Il Consiglio comunale di Latina ha espresso ieri, 15 ottobre, un netto e unanime “no” all’aumento di capitale di Acqualatina S.p.A., che prevedeva un passaggio da 23 a 53 milioni di euro. Una posizione condivisa da maggioranza e opposizione, al termine di una seduta particolarmente attesa.
“Esprimo soddisfazione per l’esito del Consiglio – ha dichiarato il sindaco Matilde Celentano – che ha visto una convergenza unanime su un punto cruciale: la contrarietà all’aumento di capitale richiesto da Acqualatina”.
Il voto segue la linea già tracciata dall’amministrazione comunale lo scorso 11 settembre, quando la delibera proposta dal Sindaco esprimeva parere non favorevole all’operazione. È stato così dato mandato alla prima cittadina di rappresentare questa posizione nell’assemblea straordinaria dei soci, convocata per il prossimo 30 ottobre.
La decisione, ha spiegato Celentano, nasce dall’impossibilità per il Comune di sostenere una richiesta di tale entità – 30 milioni di euro complessivi – in assenza di un piano industriale e di sviluppo chiaro. “Un aumento del genere ingesserebbe il bilancio comunale, limitando la capacità di spesa per gli anni futuri”, ha sottolineato la sindaca, ribadendo però l’importanza strategica della società per il territorio.
Il Comune di Latina, che detiene il 10,8% delle quote di Acqualatina, sta valutando possibili soluzioni alternative insieme agli altri enti pubblici soci. Tra le ipotesi, quella di valorizzare i crediti vantati dai Comuni per la cessione degli impianti idrici al momento della costituzione della società, convertendoli in conferimenti di capitale. Un percorso che potrebbe contribuire a rafforzare la solidità economica della società senza gravare ulteriormente sui bilanci comunali.
“Serve un percorso condiviso, con tanto buonsenso – ha concluso Celentano – evitando fughe in avanti e garantendo un equilibrio tra la tutela del servizio e la sostenibilità per i Comuni coinvolti”.









