Della Praga kafkiana si è parlato nel terzo appuntamento del festival “Come il vento nel mare2”. Gli ospiti Giuliano Ferrara, Massimo Bordin e la scrittrice Nadia Terranova hanno discusso insieme ad Adriano Sofri del suo ultimo libro “Una variazione di Kafka”.
Una discussione appassionata e appassionante, moderata da Massimiliano Coccia, su uno scritto nato per caso, derivato da un difetto di traduzione e che ha dato ad Adriano Sofri la motivazione giusta per questo libro edito da Sellerio.
“Solo due lettere separano, in tedesco, la luce dei lampioni dalla luce del tram, e dentro due lettere noi ci emozioniamo per la storia di un grande scrittore e per quella degli esseri umani”, ha detto Sofri.
Lo spunto nasce dalla lettura della Metamorfosi dell’autore praghese. Sofri nota che vi è una contraddizione tra la versione italiana e l’originale. Al posto di “lampioni” vi è “luci del tram”. E ci spiega infatti cosa è avvenuto e perchè si è notata questa contraddizione. Tutto inizia quando Gregorio un giorno si sveglia trasformato in un insetto immondo…scarabeo, alleggerisce Ferrara. Ma invece no…è uno scarafaggio. Il padre lo butta in cameretta e lui verso sera quando la stanza è completamente immersa nel buio vede proiettati sulle pareti i riflessi della tranvia elettrica.
Sofri legge il testo originale e si accorge che il termine tedesco è diverso. Non si parla di tranvie, ma di lampioni. Insomma Strassenlampen e non Strassenbahn.
Un libro malinconico, ma divertente lo ha definito la Terranova. Sofri ha sempre qualcos da insegnare, ha sottolineato Bordin. Insomma un’occasione ghiotta per chi Kafka lo conosce poco o niente e che ha avuto modo, in questo contesto, di apprezzare uno scritto di Sofri nato da un errore di traduzione.
Una correzione che ha riportato in luce uno dei racconti più inquietanti del ’900.
“Qualcuno ha detto che una singola sillaba in Kafka può suscitare le emozioni del lettore fin nel profondo, ha detto Sofri. Ecco, io sono proprio uno di questi”.