Alga spirulina per risanare il lago di Paola. A Sabaudia si guarda al progetto pilota delle acque di Massacciuccoli

Una veduta del lago di Paola come è apparso nelle ultime settimane e l'alga spirulina

Il lago di Paola potrebbe assumere presto una colorazione diversa e soprattutto eliminare quel cattivo odore prodotto dal fenomeno ricorrente della carenza di ossigeno, favorita da particolari condizioni di temperatura, correnti e salinità, che provoca la morte delle alghe brune. E’ questa una delle novità emersa nel corso del tavolo attorno al quale si sono riuniti il Comune di Sabaudia e l’Ente Parco nazionale del Circeo per la cura dello specchio lacuale all’ombra del promontorio. Cura che rientra tra gli obiettivi strategici ambientali.

In primo piano l’ultima emergenza verificatasi con l’ennesima colorazione marrone delle acque. Un problema da risolvere in via prioritaria, guardando ad un esempio che arriva dalla Toscana, e più esattamente dal lago di Massacciuccoli, in provincia di Lucca, dove sono state introdotte le alghe spiruline, dal colore verde intenso, per la fitodepurazione. “Si è pensato – ha spiegato il sindaco Giada Gervasi – ad introdurre in via sperimentale queste alghe verdi anche nelle acque di Paola che andranno gradualmente a sostituire le attuali alghe brune con caratteristiche diverse. L’alga spirulina è in grado di assorbire e trattenere nitrati e fosfati”. La positiva esperienza pilota del lago di Massacciuccoli è ben nota sia dal direttore del Parco Paola Cassola che dall’assessore comunale all’Ambiente Ennio Zaottini che l’hanno proposta al tavolo per il disinquinamento del lago di Paola.

“Dallo scorso settembre 2017 – ha dichiarato il sindaco Gervasi – abbiamo portato avanti una serie di iniziative che ci hanno consentito di effettuare un censimento su quelle che sono le interferenze nell’ambiente naturale del lago. Da adesso in poi parte la fase due, quella dedicata ai controlli. I controlli saranno effettuati con il coinvolgimento dei diversi uffici comunali, ambiente, antiabusivismo e Polizia Locale, dei carabinieri, del Parco, Arpa, Asl e Acqualatina. Il controllo puntuale sarà effettuato a tre livelli: scarichi, condotte e fonti. Il discorso delle fonti è molto importante. Si è spesso attribuita la presenza di sostanze chimiche e/o batteriologiche ai canali e alle falde sottostanti terreni agricoli. Il monitoraggio sarà esteso anche ad una distanza di 10 chilometri dalle sponde”.

Il Parco ed il Comune di Sabaudia hanno quindi individuato diverse azioni: verifica scarichi, verifica condotte e depuratori, verifica sorgenti in zona, dragaggio lago, controllo proliferazione alghe, apporto acque esterne e molto altro. I documenti e le analisi sul lago sono davvero molti e si procederà anche ad un allineamento di tutti i dati disponibili per poi, dopo in necessari confronti tecnici, avviare contestualmente più percorsi per raggiungere risultati efficaci. E tra i riferimenti che verranno presi ad esempio ci sarà anche l’esperienza del lago di Massaciuccoli.

Al di là delle analisi già svolte, tuttora sono comunque in corso verifiche, in collaborazione con Arpa Lazio e AcquaLatina, per approfondire ulteriormente le cause che hanno determinato i fenomeni riscontrati nel lago nelle ultime due settimane, provocando l’ennesima emergenza. Va detto tuttavia che dal tavolo è emerso che la colorazione scura delle acque di Paola è stata determinata dall’effetto di decomposizione delle alghe per cause meteoclimatiche a cui si è aggiunta la rottura di un collettore di acque chiare rapidamente riparato.

Nel pomeriggio di venerdì scorso, l’Amministrazione comunale, l’Ente Parco Nazionale e la proprietà Scalfati hanno stabilito un “road map” delle attività e delle azioni più urgenti. A breve si terranno ulteriori incontri con i tecnici per le modalità esecutive degli interventi e le azioni di controllo ed aggiornamento del censimento sugli scarichi che verrà avviato già nei prossimi giorni.

Il presidente dell’Ente Parco Nazionale Gaetano Benedetto ritiene che il percorso avviato sia certamente virtuoso, coerente con le azioni poste in essere dall’Ente, e certamente potrà essere accelerato non appena approvato il Piano del Parco. Il sindaco Giada Gervasi, ricordando che il Comune aveva già nei mesi scorsi svolto una serie di verifiche puntuali, sottolinea l’importanza di procedere in modo condiviso e coordinato e ritiene che quanto concordato costituisca già avevano messo un passo avanti per l’attuazione di procedure di legalità e tutela dell’ambiente.