Aprilia, adeguamento degli scarichi: Terra dice no alla richiesta di proroga del PD

Duro scontro in aula consigliare sul tema del risanamento delle periferie. Alla fine la maggioranza e l’opposizione hanno votato a favore della mozione presentata dai consiglieri del PD Monica Tomassetti e Vincenzo Giovannini finalizzata ad apportare modifiche al regolamento degli scarichi, che tornerà in commissione a breve per risolvere lacune e problemi pratici rilevati dai tecnici e di convocare un tavolo con le associazioni di categoria. Respinto invece l’atto che chiedeva un impegno chiaro all’esecutivo, per ottenere una proroga dalla Regione Lazio sulla data del 22 dicembre, prevista come “scadenza per il regolamento”. Sulla scia delle parole pronunciate dal consigliere del Nuovo Centrodestra Roberto Boi, la maggioranza ha convenuto sull’inutilità della proroga, alla luce del fatto che da tempo i residenti delle periferie apriliane sarebbero fuori legge e “sanzionabili” per inquinamento ambientale, data la larga diffusione di scarichi non a norma e a dispersione, una decisione che sembra contrapporsi all’atto votato a luglio da tutta l’assise, finalizzato proprio ad ottenere una proroga dall’ente regionale “Di fatto- ha affermato Roberto Boi- il regolamento votato lo scorso anno è inutile, perché si riferisce solo a quei pochi abitanti in possesso di scarichi a perfetta tenuta, che vanno svuotati ogni dieci giorni circa. Tutti gli altri cittadini invece, dal 2011 se controllati potrebbero incorrere in pesanti sanzioni perché in possesso di impianti a dispersione, dunque inquinanti”. “La legge esiste da sempre- ha aggiunto il sindaco Antonio Terra- e i cittadini ancor prima della scadenza prevista da regolamento possono incorrere nelle sanzioni. La proroga è inutile. Quello che possiamo fare lo stiamo già facendo. Aprilia è stato l’unico comune a recepire la normativa nazionale e regionale, dotandosi di un regolamento ad hoc. Quanto al risanamento igienico sanitario, completare le reti fognarie in tutta la periferia costerebbe circa 80 milioni di euro, un’opera biblica per la quale non mancano progetti ma risorse. Nel frattempo abbiamo avviato cantieri finanziati al 15% per 20 milioni di euro. Per la prima volta abbiamo finanziato reti fognarie e depuratori con i soldi del bilancio, mentre diminuiscono i trasferimenti della legge 6 e a causa della mancata erogazione di risorse da parte della Regione siamo costretti a interrompere i lavori nei cantieri già aperto. La proposta presentata ieri dal PD era inaccettabile, perché oltre a chiedere all’ente di pagare le spese notarili per la costituzione dei nuovi consorzi, legittimava solo i consorzi con più di 2000 abitanti. L’unica cosa che possiamo fare e che faremo per venire incontro ai cittadini è quella di finanziare i progetti presentati dai consorzi per un minimo del 15%”. Pesanti le critiche riservate all’esecutivo dagli esponenti del PD. “Ad un anno di distanza dall’approvazione del regolamento- ha affermato il consigliere Monica Tomassetti- l’apertura di credito che avevamo accordato all’assessore Franco Gabriele si è rivelata ingiustificata e lo strumento adottato pieno di insidie e aspetti poco chiari”. Pesanti le critiche del consigliere di centrosinistra Carmen Porcelli, che ha accusato l’esecutivo di non aver fatto abbastanza per venire incontro ai cittadini. “Purtroppo anche nelle commissioni- ha spiegato l’esponente di Primavera Apriliana- spesso manca la chiarezza. Proprio per questo dopo un anno e con la scadenza per l’adeguamento alle porte ci ritroviamo ancora a parlare di questo argomento. La verità è una e una soltanto. Le analisi hanno rivelato una presenza di colibatteri nell’acqua dei pozzi, batteri che si trovano negli escrementi. Un dato allarmante e un aspetto che avrei preferito discutere con l’assessore all’ambiente. Alla luce di tutto ciò l’adeguamento è l’unica via praticabile. Inevitabilmente i cittadini hanno le proprie responsabilità, ma in questi mesi l’amministrazione nelle varie riunioni non ha fatto altro che confondere le acque, spingendo per la costituzione dei consorzi che diventeranno un bacino naturale di voti. Quello che l’amministrazione avrebbe dovuto fare, era cercare di calmierare i prezzi legati all’adeguamento degli scarichi, bloccando così ogni tipo di speculazione e dare ai cittadini lo strumento pratico per mettersi in regola al minor costo possibile”.