A tre anni dal decesso di Paola Zecchin, 82 anni, avvenuto nella Clinica Città di Aprilia, il caso arriva ora davanti al giudice. È stata fissata per il 10 febbraio l’udienza preliminare in cui tre medici dovranno rispondere dell’accusa di omicidio colposo, per le presunte omissioni nella gestione della paziente dimessa poche ore prima della morte.
La vicenda risale al gennaio 2021. L’anziana, ritenuta in buone condizioni generali, era stata dimessa dal pronto soccorso della struttura sanitaria. Poco dopo, però, si è accasciata in bagno, dove è stata ritrovata senza vita. La famiglia aveva denunciato l’accaduto, ma la Procura aveva inizialmente richiesto l’archiviazione.
L’opposizione dei congiunti, assistiti dall’avvocato Giulio Cesare Villoni, ha portato il gip Giuseppe Cario a disporre l’imputazione coatta per tre sanitari in servizio quel giorno, ritenendo necessario approfondire possibili condotte negligenti.
Nell’ordinanza il giudice aveva evidenziato diversi punti critici: la valutazione delle condizioni cliniche, considerate “migliorate” nonostante parametri cardiaci ritenuti non coerenti; l’assenza di controlli dopo le dimissioni e l’ipotesi che un’indagine diagnostica — come una Tac — potesse individuare tempestivamente una possibile embolia polmonare, evitando l’esito fatale. Inoltre, sarebbe emerso che la paziente era rimasta da sola in reparto per oltre un’ora dopo la certificazione della dimissione.
Ora il fascicolo approda in aula: il giudice Barbara Cortegiano dovrà stabilire se rinviare a giudizio i tre imputati, difesi dall’avvocato Alessandro Marchetti.









