Aprilia, in consiglio il concorso della Polizia Locale: per l’amministrazione il comandante Marini può restare

L’amministrazione comunale di Aprilia bypassa la sentenza del consiglio di Stato, che aveva invalidato il concorso per la selezione del comandante della Polizia Locale di Aprilia e decretato la rimozione dall’incarico del comandante e stabilisce che Massimo Marini resterà a capo della municipale. Una decisione, quella annunciata dall’assessore al ramo Franco Gabriele questa mattina in consiglio comunale, motivata alla luce della confusione generata dal Decreto Madia, che ha avuto per effetto il blocco del turn over e che ora in parte è stata ritenuta incostituzionale. In attesa di una maggiore chiarezza insomma, l’ente di piazza Roma, ha deciso di mantenere Marini al suo posto, non ravvisando possibili danni erariali per le casse dell’ente in ragione del fatto che il comandante a fronte dello stipendio percepito, presta regolarmente servizio per l’ente di piazza Roma. La risposta dell’amministrazione comunale di Aprilia è giunta in seguito a un’interrogazione protocollata e sottoscritta dal consigliere della lista Facciamo La Differenza, che chiedeva al sindaco le ragioni per le quali Marini continuasse a scvolgere il proprio lavoro nonostante la sentenza emessa dal Consiglio di Stato, che accogliendo il ricorso dell’attuale capo di gabinetto Massimo Giannantonio, invalidava il concorso del super consulente Vincenzo Papadia, che pur avendo espletato le pratiche dei concorsi interni all’ente di piazza Roma, non avrebbe avuto alcun titolo per farlo. Solo pochi giorni fa Papadia era stato assolto in primo grado dalle accuse di evasione fiscale e truffa ai danni del Comune per via dei concorsi espletati senza averne titolo. Paradossalmente a rischiare il posto è stato solo Massimo Marini, in ragione del concorso impugnato, mentre le graduatorie stilate dal super consuelente (assolto ora dall’accusa di aver truffato l’ente), restano per l’amministrazione apriliana un punto di riferimento per la selezione del personale e da quelle derivano le figure dei dirigenti che lavorano negli uffici di piazza Roma e piazza dei Bersaglieri. Un pericolo scampato per Massimo Marini, che per ora resta al comando della municipale. La risposta ha però scontentato il consigliere Nello Romualdi, un tempo difensore di Marini e che ora ha spiegato il cambiamento repentino della sua linea politica: “Marini, in ragione della sentenza, soffre della sindrome di Stoccolma: si sente ostaggio dell’amministrazione, forse anche grato a chi non rispettando la sentenza, continua a tenerlo al suo posto. Non si possono però nascondere i pasticci combinati nell’attribuzione dei gradi di servizio, questione che ha creato un grave malcontento all’interno del comando e per come ha gestito questioni delicate come la videosorveglianza”.